Non ce ne vogliano i promotori del referendum che mira a cambiare la legge elettorale. Si stanno infatti affannando a rinviare al mittente le becere accuse che gli vengono mosse dalla maggioranza. La questione a nostro avviso è molto, molto semplice. A maggio si voterà di fatto per cacciare questo governo. I cittadini devono sapere che quel voto, sarà un voto per dire basta e voltare pagina. Entrando nel merito il migliore argomento per convincere la gente della bontà del cambiamento di questa legge elettorale è spiegare che Ap vuole lasciare tutto così com’è. Basterebbe solo questo per recarsi in massa alle urne. Se poi si guarda ai disastri fatti da una maggioranza composta da gente eletta con una manciata di voti e per questo telecomandata dalle scelte di una oligarchia, ebbene si comprende benissimo come diventi fondamentale per la democrazia cambiare le regole del gioco. Appare evidente che in maggioranza siano contrari al referendum. Perché sperano ancora, quando si andrà alle elezioni politiche, in un colpaccio che possa permettere loro di rimettere le mani nella stanza dei bottoni. Comprenderanno i lettori quanto sia infausta questa eventualità. In ogni caso avremo tempo e modo più avanti, in concomitanza col referendum, di esplicitare ancora meglio questi due o tre concetti, facilmente comprensibili e che dovrebbero provocare un plebiscito popolare. A meno che naturalmente i cittadini non siano soddisfatti di come vanno le cose, dei disastri, dei tagli e tutto il resto. In quel caso possono restare a casa o andare al mare…
