San Marino. Il mistero dell’uomo a spasso con le capre

Ha destato sorpresa e curiosità in molti sammarinesi l’avvistamento ieri mattina di un uomo intento a camminare lungo le strade del Titano con al guinzaglio due caprette.
Immediatamente è scattato il tamtam sui social network dove oltre alle segnalazioni è stato pubblicato anche un video che riprende l’uomo camminare lungo via Impietrata a Fiorentino.
Successivamente è stato visto a Domagnano e nel pomeriggio in località Cantelli a Verucchio.
Ma chi è il pastore di città? Secondo qualcuno è un argentino che vaga per l’Italia, secondo altri è Carmine, un pastore della Maremma già salito agli albori della cronaca di provincia in giro per l’Italia per il suo vagabondare per le città con le capre.
Nel ottobre del 2012 il sito abruzzese Primadanoi.it lo ha intervistato dopo che la sua presenza e quella delle due inseparabili caprette aveva meravigliato gli abitanti di Francavilla a mare, in provincia di Chieti.
La giornalista racconta di una persona schiva, di poche parole. “Alterna un italiano stentato – riporta l’articolo – ad un linguaggio tutto suo. Dice che solo così riesce a parlare con loro, con le capre”.
Dopo aver spiegato che le due capre si chiamano “Essenza uno” e “Essenza due” “perché gli animali hanno un’ essenza, un’anima”, racconta che stava attraversando l’Abruzzo “diretto in Puglia. Mio zio ha una terra laggiù, spero di vivere meglio”.
“Non è che mi mancasse niente”, racconta l’uomo, “ma mi trovo più me stesso con la natura. Vivevo in una comunità di pastori, di 20 pastori, che bello”.  Incalzato dalla giornalista spiega di avere “dei progetti. Voglio migliorare la mia vita. Sempre con le capre. Sempre da pastore. Nella terra di mio zio…ora vado, devo trovare un posto per loro”. Ma i piani devono essere cambiati dato che c’è chi afferma di vederlo percorrere le strade di Fiorentino tutti i giorni nell’ultimo periodo.
Una vicenda che desta stupore ma che allo stesso tempo affascina, in un mondo moderno che fa della velocità e dell’efficienza dei valori assoluti.

La Tribuna