La risposta che tutti dicono, tranne qualche tifoso poco lucido, è: ”NO”.
Non tanto per la persona, che a ben guardare non ha nemmeno tanto brillato sia per capacità personali che per iniziative memorabili da ricordare nell’ultimo consiglio, ma per il fatto che, qualora fosse eletto Segretario della Sanità, i media, soprattutto italiani, metteranno alla berlina la Repubblica di San Marino che ha nominato quale suo rappresentante politico, alla massima carica sanitaria, un ANTI-VACCINAZIONE, un anti-vax in gergo mediatico.
Anche se Santi si è affrettato a dire – travolto dall’indignazione mediatica dei sammarinesi – che metterà da parte le sue idee anti-vax qualora ci dovesse rappresentare come Segretario di Stato alla Sanità – e lasciatemelo dire uno che rinnega le sue idee poco vale, ed io mi farei scuoiare vivo prima di cedere su una mia convinzione -, le sue dichiarazioni sono sembrate dettate più dalla convenienza del momento che da un vero e proprio convincimento.
Lo immaginiamo Santi, l’anti-vax … e lo chiameranno così statene certi, in consessi internazionali magari parlare di sanità e vaccini a rappresentare la Repubblica di San Marino. Che immagine potremmo mai dare? Perchè ci vogliamo fare del male?
E’ giusto che ognuno debba avere le sue convinzioni, ed io sono il primo che mi batto per queste (la mia storia lo sta a testimoniare), però Santi dovrà rappresentare la Repubblica di San Marino; dovrà rappresentare tutti noi, nessuno escluso. Possiamo correre il rischio che lui dica una cosa e ne faccia un’altra? Soprattutto nella politica sanitaria, così tanto importante per uno stato con una giusta e forte propensione al welfare come è San Marino.
Poi c’è questione debiti monofase delle società della moglie. E’ accettabile moralmente ed eticamente che Santi possa ricoprire il ruolo di amministratore di entrate pubbliche come Segretario di Stato alla Sanità? dove peraltro si gestiscono appalti e consulenze e dove la spesa annua che è sul groppone dei sammarinese è di circa 80 milioni di euro.
Non è meglio far tacere tutto, fare un passo indietro ed al limite prendersi una segreteria come quella della cultura molto molto più tranquilla? Oppure farsi sostituire da Matteo Ciacci, giovane con una sanissima voglia di fare, che ha preso ben 263 preferenze più del chiacchieratissimo Santi.
I rumors, inoltre, ci dicono che all’interno della maggioranza qualcuno abbia sollevato perplessità sulla nomina di Santi; era inevitabile.
Nei prossimi giorni scriveremo anche di questo.
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com