San Marino. Il nomenclatore. Una piccola riforma per migliorare i livelli di assistenza ai più fragili … di Alberto Forcellini

Nomenclatore. Che cos’è questa nuova diavoleria, che ha scatenato vibrate proteste e le ormai consuete interpellanze dell’opposizione? In effetti, dal comunicato ISS, non si capisce moltissimo, specialmente per i non addetti ai lavori, o per le persone non direttamente interessate. Solo facendo un po’ di ricerche e leggendo tutto quello che è uscito in materia, le idee si chiariscono.

Nell’antica Roma, il nomenclatore era uno schiavo o un liberto addetto ad annunziare o segnalare al padrone la presenza o l’incontro occasionale di persone più o meno importanti sul piano dei rapporti sociali. Nella moderna terminologia, il Nomenclatore Tariffario è passato ad indicare il documento emanato e periodicamente aggiornato dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale. È lo stesso strumento adottato recentemente da San Marino.  Che non è stato un improvviso fulmine a ciel sereno, ma un progetto portato avanti da tempo e con un vasto confronto.

“L’adozione del nomenclatore – scrive l’ISS – è avvenuta a seguito di un complesso processo di studio e confronto che ha coinvolto più Uffici e Unità dell’ISS, compresi gli specialisti di riferimento e le ditte fornitrici, e che è durato un paio di anni. In questa fase, il personale ISS sta informando, anche con telefonate a casa, i pazienti interessati dalle eventuali implementazioni e modifiche di gestione dei presidi medici a loro destinati. Tale attività si aggiunge al costante lavoro di couseling volto all’adeguato e appropriato utilizzo dei dispositivi per migliorare e garantire una corretta gestione a vantaggio e giovamento degli assistiti.”

Le ragioni di questa decisione sono facilmente intuibili. Cominciando dalla revisione dei prodotti. Pensiamo all’evoluzione scientifica e tecnologica di irrigatori, docce, siringhe, disinfettanti; ma anche carrozzine, stampelle, protesi. Va da sé che tutti i prodotti devono essere aggiornati. Pensiamo anche a quanto siano cambiati i farmaci, per molti dei quali è sufficiente un dosaggio diverso rispetto alle tipologie precedenti. Altro esempio: ci sono persone che fanno richiesta per 5 o più microclismi al giorno, quando la casa produttrice ne consiglia due al massimo.

Questo significa che si vogliono colpire le persone più fragili, ammalati cronici, disabili? Che si tagliano i presidi medici? A nostro avviso sembra invece il contrario, ovvero che si vuole qualificare l’intervento ISS per queste categorie di persone, ma eliminando gli sprechi, i dosaggi non appropriati, gli eventuali abusi, il che equivale anche a contenere i costi. In sostanza, l’utilizzo di un nomenclatore, ha comportato la redazione di nuovi moduli di esenzione, l’inserimento di nuovi prodotti erogabili e, contemporaneamente, una razionalizzazione di alcuni presidi già erogati. L’obiettivo è migliorare il servizio allineandolo ai migliori standard di qualità internazionali e alle evidenze scientifiche più recenti.

Certamente i sammarinesi erano abituati ad avere tutto gratis, in maniera indiscriminata, dall’Aspirina all’intervento cardio chirurgico. Poi, nel tempo, si è assistito a vari interventi sul Prontuario farmaceutico, con un elenco sempre più lungo dei farmaci che passavano a pagamento, pur mantenendo il principio fondante della sanità sammarinese e cioè dell’assistenza gratuita ad ogni cittadino. Ma qualche problema c’è, se, a quanto risulta, c’è oltre un milione di analisi di laboratorio all’anno. Per 33 mila abitanti. Forse c’è qualche abuso, o un uso non corretto di una certa diagnostica.

La sanità non è gratis, è pubblica. Cioè di tutti ed ha dei costi altissimi. L’epidemia ci ha fatto capire quanto sia stato importante allineare il concetto di azienda ospedaliera alla tutela della salute dell’intera comunità. Ovvero non badando a spese per macchinari, farmaci, personale e assistenza territoriale, ma sempre sottolineando che “la salute è un diritto fondamentale sia per l’individuo, sia per la comunità.” Un concetto che per affermarsi ha più che mai necessità di innestarsi sull’intelligenza collettiva.

a/f