”I più hanno ritenuto che il governo e l’azione di parte della maggioranza si sia caratterizzata per scriteriati interventi di finanziamento e favore in senso lato e di non interventi in senso di rigore, a favore di un istituto di credito in particolare”
Lo abbiamo sempre sostenuto che la differenza in politica la fanno gli uomini e le donne.
Lungi da questa testata pensare che tutti gli esponenti di un determinato partito siano uguali o mossi dalle stesse intenzioni.
Ed è per questo che ha lasciato con l’amaro in bocca la pagina a nostro avviso davvero nera che per fortuna è alle spalle.
Non c’è stato se non alla fine della legislatura alcun distinguo, per tanto tempo in aula è sembrato che a ragionare fosse soltanto
uno.
Tra gli esponenti della ex maggioranza in tre anni non abbiamo trovato nessuno disposto a rispondere alle domande di Repubblica.sm. Le scuse addotte sono state le più innumerevoli.
Il che non stupisce visto che un giornale della Repubblica, il più storico, è stato chiuso crediamo proprio al fine di non
doversi confrontare con una stampa considerata non amica.
E questo la dice lunga sul livello di democrazia e sui principi che hanno ispirato la legislatura che si è conclusa. Poi verso la fine le differenze sono venute inevitabilmente a galla. Ci deve essere stato chi evidentemente ha tirato un po’ troppo la corda. Ma
c’era un’altra via d’uscita? E così la spina del peggior governo di sempre è stata staccata. Un atto certamente non eroico ma coraggioso in certo senso sì anche perché osteggiato da tanti e portato avanti solo grazie alla volontà e diciamo pure anche ostinazione di qualcuno.
Tuttavia se Libera si troverà a dover sedere tra i banchi dell’opposizione e non andrà al governo come invece sperava è perché non c’è
stata una vera e propria presa di distanza dai disastri di Adesso.sm
Cosa verosimilmente impossibileper chi volente o nolente a quei disastri ha partecipato.
Può invece riconoscerli e prendere le distanze chi in Libera è entrato ex post. Così sta facendo l’avvocato Rossano Fabbri che senza
peli sulla lingua le ha messe tutte in fila a un Andrea Zafferani ancora furioso con gli ex Ssd e Civico10 per aver staccato la spina al governo.
Cos’altro avevano in serbo per i sammarinesi – viene da chiedersi – e quale cerchio non è stato chiuso?
“Ciao Andrea – ha scritto l’avvocato Fabbri su facebook – io sono arrivato dopo in Libera, ho condiviso i motivi e presupposti
di un lavoro per il Paese su basi, radici e principi comuni, ma mi è parso di capire che la spina è stata staccata perché – a torto o a ragione – i più hanno ritenuto che il governo e l’azione di parte della maggioranza si sia caratterizzata per scriteriati interventi
di finanziamento e favore in senso lato e di non interventi in senso di rigore, a favore di un istituto di credito in particolare”.
Fabbri ha proseguito puntando il dito sui due pesi e due misure con un chiaro riferimento al caso Asset. E ancora: “Si è parlato del cda Montepaschiano, di poteri forti esterni, di npl svenduti, di due pesi e due misure e tanto tanto altro… Se fosse vero, come io ritengo – ed è di questo che dovreste parlare, non delle poltrone perse o acquisite – la presa di distanza è atto dovuto a tutela del Paese e dell’interesse generale. Dove sta la verità non è’ questo il luogo più adatto per scoprirlo o approfondirlo ma sono certo che il tempo sarà’ galantuomo”. Infine: “Qualche uomo di Libera avrà anche “voluto” inizialmente Grais e Savorelli, anche se parrebbero
provenire da tutt’altri ambienti ma adesso.sm ha difeso il loro operato a spada tratta sino alla morte – ovvero sino a che non ci
hanno mandato a quel paese in diretta meeting, scrivendo una delle pagine più tristi e buie della storia politica sammarinese.
Il precedente governo di adesso.sm ha iniziato la scorsa legislatura addirittura con un roboante comunicato stampa che paventava ed allarmava sulla nascita di un “partito anti-bcsm”.
A loro totale difesa.
Ed allora invece fortunatamente ci sono ancora persone che non guardando all’interesse proprio quando si rendono conto che
c’è malaffare staccano le spine. E non per forza solo quando c’è già il posto al sole nel nuovo governo.
Pertanto per tornare al tema principale, tutto valutato, a quelli che hanno staccato la spina bisognerebbe a mio giudizio dargli una medaglia”.
Per Fabbri, infine, giusto, giustissimo, lasciare piena autonomia a Bcsm, ma la politica non può e non deve abdicare al proprio ruolo di controllo e di indirizzo.
E a proposito della linea e atteggiamento di Adesso.sm in un comunicato stampa del 2016 scriveva fra le altre cose: “Civico 10, Repubblica Futura, Sinistra Socialista Democratica vogliono sapere se è in atto un’operazione per destituire i vertiti di
Banca Centrale perché, se così fosse, il giudizio su chi la attua non potrebbe essere che pesantissimo. Pur di salvare se stessi
e i propri amici, queste persone sarebbero disposte a sacrificare l’intero Paese, la sua economia e forse anche, la credibilità che si è faticosamente riconquistata”. Appare chiaro come Rf non solo difendeva l’istituzione Banca Centrale, ma soprattutto difendeva a spada tratta i suoi ex vertici, Grais e Savorelli (sic!).
Lampante allora, fatti alla mano, che quando Zafferani scrive sui Facebook che Adesso.sm difendeva l’istituzione Banca Centrale e non i suoi vertici dice una cosa non vera e smentita nei fatti.
La RepubblicaSM