San Marino. Il Paese (a)normale, editoriale de LA REPUBBLICASM

Quanto vorremmo che un giorno la Repubblica di San Marino diventasse un Paese normale.

Non chiediamo tanto: vorremmo che il governo governasse, che l’opposizione controllasse senza ritrosie e che la magistratura lavorasse serenamente e fosse indipendente.

Un’utopia, almeno per quel che si vede da troppo tempo a questa parte.

Guardiamo, ad esempio, in che situazione versa la giustizia. Oggi è stato convocato un Consiglio Giudiziario Plenario e nessuno, ma proprio nessuno, ne parla.

Al di là dell’Ordine del Giorno previsto non è scontato né provocatorio il chiedersi: va tutto bene?

Quanto accaduto in questi mesi farebbe infatti pensare il coNtrario. Eppure nessuno, tra coloro che sono titolati a farlo, si avventura sul tema. Anzi si è costruita una invisibile ma percettibile “distanza di sicurezza” bipartisan.

Governo e maggioranza se ne guardano bene così come l’opposizione, sempre più roca e svogliata sul punto. Per non tirarla troppo alle lunghe fermiamoci a ragionare su quanto accaduto nelle ultime due settimane.

 

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