Nel tardo pomeriggio di ieri si è svolta una riunione congiunta di Esecutivo e Gruppo Consiliare del Partito Socialista per fare il punto della situazione in seguito al ciclo di incontri con partiti e movimenti politici sul Progetto “Il Paese delle Opportunità – Destinazione 2024”. In primo luogo, sono state notevolmente apprezzate l’attenzione e la disponibilità al confronto manifestate da tutti gli interlocutori. Questo conferma che l’iniziativa intrapresa è valida e nelle prossime settimane verranno effettuati gli incontri con i sindacati e le categorie economiche.
Al termine di questa prima fase, verrà ufficialmente presentato il “Piano d’Azione del Partito Socialista” che delineerà le riforme da realizzare nel biennio 2014/2015 e gli interventi con prospettiva pluriennale, sulla base delle linee di indirizzo dettate dal Progetto “Il Paese delle Opportunità – Destinazione 2024”.
Pur trovandosi all’opposizione, il Partito Socialista si sente obbligato ad accentuare lo sforzo sul piano delle proposte, alla luce del totale immobilismo che sta caratterizzando l’operato del Governo.
Sono passati ben 16 mesi dall’inizio della legislatura e non si segnalano riforme strutturali degne di questa definizione, a parte – è corretto riconoscerlo – la riforma tributaria che però ha generato confusione e disorientamento nella cittadinanza a causa di diverse scelte frettolose e superficiali.
Si vivacchia alla giornata, come se il Paese non stesse attraversando la peggiore crisi economica e sociale degli ultimi cinquant’anni. Con affanno vengono inseguite le emergenze, dimostrando il più delle volte impreparazione e pressappochismo. La verità è una sola: la coalizione “San Marino Bene Comune” non ha un progetto di futuro. Ma in questo modo non si può assolutamente andare avanti, serve urgentemente un cambio di rotta.
Governo delle Riforme. E’ questa la proposta che il Partito Socialista rilancia con convinzione. Un progetto politico basato sui contenuti e non sulle sigle, aperto a tutte le forze riformiste, democratiche e liberali, che condividono la necessità di un profondo cambiamento nella gestione della cosa pubblica e che ritengono non più rinviabile l’avvio di un processo riformatore complessivo per costruire la nuova struttura politica, istituzionale, economica, sociale, etica e culturale della Repubblica di San Marino.