Il recente arresto in Italia di un noto speaker radiofonico accusato di adescamento online di minori, ha scosso l’opinione pubblica. Tale episodio, però, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno inquietante e diffuso: il grooming. In un contesto dove la tecnologia e i social media sono parte integrante della vita quotidiana, la manipolazione psicologica per adescare minori assume connotazioni sempre più preoccupanti. La Repubblica di San Marino non è immune a questi pericoli.
Cos’è il grooming?
Il termine “grooming” deriva dall’inglese “to groom”, che significa “prendersi cura”. In tale contesto, si riferisce a una serie di tecniche utilizzate da adulti per manipolare e adescare minori online. Il processo inizia spesso con l’instaurazione di un rapporto di fiducia, seguito da un graduale abbassamento delle difese della vittima attraverso manipolazioni psicologiche. Il fine ultimo è ottenere immagini, video o incontri di persona. Questa pratica è resa ancor più insidiosa dall’anonimato e dall’accessibilità che la rete offre, creando un ambiente dove i predatori possono operare con relativa impunità.
La situazione nella Repubblica di San Marino
San Marino non è esente dai rischi legati al grooming. La diffusione delle tecnologie digitali ha livellato le differenze tra grandi metropoli e piccole comunità, rendendo i minori sammarinesi altrettanto vulnerabili. I genitori, spesso ignari delle dinamiche digitali, non sempre sono in grado di proteggere i loro figli dai pericoli.
Necessaria dunque una maggiore consapevolezza digitale, così come una polizia postale al passo coi tempi. Allo stesso modo bisogna pensare a una legislazione più stringente.
La collaborazione delle multinazionali che gestiscono i social media diventa fondamentale in una guerra sempre più pericolosa dove la tecnologia rischia di travolgerci.
La presa di posizione dell’Autorità per la protezione dei dati personali della Repubblica di San Marino
Un aspetto cruciale nella protezione dei minori è la regolamentazione e il controllo dell’accesso ai social media. Sul Titano l’Autorità Garante per la Privacy ha giocato un ruolo di primo piano. Recentemente alcuni noti social sono stati condannati dal Tribunale a pagare una sanzione di quattro milioni di euro comminata nel 2019 dall’Autorità per la protezione dei dati personali della Repubblica, a causa della diffusione, ritenuta indebita, dei dati personali di circa 12.700 sammarinesi.
La sentenza riconosce gravi responsabilità nel comportamento dei social media che avrebbero dovuto prendere le opportune misure di sicurezza – si legge nel dispositivo – per prevenire il prelievo dei dati personali degli utenti.
L’Autorità da sempre sottolinea l’importanza di implementare meccanismi di verifica più stringenti e di promuovere una cultura della consapevolezza digitale tra i genitori e gli educatori. Solo attraverso un approccio combinato che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni, è possibile creare un ambiente più sicuro per i minori online.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una nuova frontiera nella prevenzione e nel contrasto del grooming. Tuttavia, se non regolamentata adeguatamente, può anche diventare un’arma a doppio taglio. Algoritmi sofisticati possono essere utilizzati per creare immagini false o per manipolare ulteriormente i minori, inducendoli a fidarsi. San Marino deve quindi adottare misure proattive per garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico e sicuro, proteggendo i diritti e la sicurezza dei suoi cittadini più giovani.
Educazione e prevenzione
Come accennato, un elemento fondamentale nella lotta contro il grooming è l’educazione. Le scuole e le famiglie devono collaborare per fornire ai giovani gli strumenti necessari per riconoscere e difendersi dalle minacce online. Programmi educativi mirati, che includano informazioni sui pericoli del grooming e su come proteggere la propria privacy online, sono essenziali.
Telefono Azzurro e altre organizzazioni simili possono offrire supporto prezioso, ma è fondamentale che gli interventi siano tempestivi. Molti ragazzi e famiglie si rivolgono a tali servizi solo quando è troppo tardi, dopo aver già condiviso immagini o video compromettenti. Iniziative come la piattaforma “Take it Down” del National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC), che aiuta a rimuovere contenuti intimi dei minori online, rappresentano un passo importante, ma devono essere accompagnate da una prevenzione efficace e capillare.
Consigliere Civerchia: “Contrastare ogni forma di violenza”
Così il Consigliere Dc, Francesca Civerchia: “I decreti n. 62 e n. 77 del 2024 rappresentano un passo avanti fondamentale, fornendo gli strumenti concreti per tutelare i minori e le donne, oltre a contrastare ogni forma di violenza. Sebbene ancora da ratificare, queste due norme potranno essere perfezionate grazie al contributo di tutti gli attori della rete antiviolenza.
Ritengo urgentissimo introdurre una norma che promuova una maggiore tutela e un contrasto più efficace alla violenza sui disabili, in particolare in ambito lavorativo. L’inserimento sociale non può rimanere un mero slogan elettorale, ma deve diventare uno strumento concreto per la protezione delle fasce deboli. L’obiettivo è realizzare la vera inclusione sociale e lavorativa, nel pieno rispetto della dignità di ogni persona”.
Una minaccia reale e crescente
Il grooming è una minaccia reale e crescente che richiede una risposta decisa e coordinata. La Repubblica di San Marino ha la possibilità di diventare un modello di riferimento nella protezione dei minori online. È essenziale che prossimo governo che si sta insediando prenda seriamente in considerazione l’urgenza di intervenire in un settore dove è necessario essere all’avanguardia dal punto di vista legislativo, ma anche a livello di uomini e mezzi. Altrimenti si parte sconfitti in partenza.
Al solito sarebbe auspicabile farsi trovare pronti ben prima che possano emergere gravi fatti di cronaca.
David Oddone
(La Serenissima)