Vedo ascolto apprezzo e rifletto.
Eravamo rimasti al vedo. Mi sembra di vedere molta confusione e idee poco chiare nella politica. Forse
il fatto di aver stravinto le elezioni ha portato alla distrazione dell’attuale governo alla realtà delle cose.
Tutte le vittorie schiaccianti portano all’inizio della fine. Gli atleti lo sanno.
C’è un calo di tensione, un rilassamento post ‘vinto tutto’ o quasi tutto che ti distrae, ti deconcentra.
Il piacere di avercela fatta quasi acceca, ti indebolisce.
Gli esempi sono innumerevoli. Vogliamo parlare di mondiali? Dopo la grande vittoria agli Europei dell’Italia calcistica siamo rimasti fuori costretti a tifare Croazia, o Marocco o quello che volete voi magari ‘godendo’ di vedere la Germania fare le valigie già al primo turno.
Ma gli esempi sono tanti.
Non solo nello sport ma anche nella vita, nella politica e nel lavoro. La grande vittoria alle elezioni del 2019 ‘dei 44’ ha tolto nerbo alla loro azione politica, è venuta meno la giusta tensione.
‘Il solito pistolotto della confusione Barbara, chiacchiere e addirittura nessun distintivo’.
No. Assolutamente no! Leggete le proposte, gli articoli fatti, gli sviluppi proposti in oltre 600 appuntamenti quotidiani. Ho proposto e riproposto tantissime azioni da intraprendere e ho visto, e vedo, solo orecchie da mercante, il famoso sordo finto che non vuol sentire, presenti sia in maggioranza che in opposizione.
Faceva parte del mio lavoro. Proporre e non lamentarsi. Fare e non chiacchierare.
Ho toccato mille aspetti, soprattutto nel mondo bancario, è logico. Un settore nevralgico per lo Stato.
A proposito di ciò mi ha colpito l’intervento di Giuseppe Maria Morganti a Palazzo Pubblico, la interessante trasmissione di attualità politica di San Marino Rtv di qualche giorno fa.
‘L’amico del cuore di Stefano’ (ne ha diversi), come simpaticamente sostiene Marco Severini con il bellissimo video, più volte pubblicato dello scontro in finale fra il nostro Pres e il consigliere di Libera.
Stefano non si è piaciuto tanto e continua a dire che fu l’unico che si fermò ad ascoltare con pazienza (a proposito di ascolto) la ragioni dell’assurda chiusura di Asset, conoscendo forse tutta la dedizione di Stefano
e l’attenzione per la cultura espressa tramite la banca e pienamente riconosciuta in diretta da Morganti, già titolare di quella Segreteria.
Un brillantissimo video di Marco, ormai ‘abituato’ agli scoop.
Mi associo a tutti gli altri, tutti. Il Pres fu spettacolare nella sua ‘pazzia misurata’, discussione dove è esplosa solo il 2% della sua vasta professionalità.
Tornando alla trasmissione..(continua)
Barbara Tabarrini – La RepubblicaSM