Riceviamo e pubblichiamo
San Marino, 7 settembre 2021
Gentili Signori
Siamo alcune mamme della Repubblica di San Marino e vi scriviamo perché a nostro avviso qui sta succedendo qualcosa di veramente molto grave ed assurdo. Il problema riguarda il vaccino Sputnik V contro il Covid Sars 2 ed il fatto che, non essendo riconosciuto da Ema, in Italia il nostro green pass è considerato carta straccia, al pari di chi non si è vaccinato affatto.
Noi non facciamo parte di nessuna forza politica, l’unica cosa che ci interessa è il bene dei nostri cari, in particolare dei nostri figli, a cui questa pandemia ha già tolto moltissimo. Ora si sta mettendo in discussione anche il rientro all’università e il diritto di tornare ad avere un poco di normalità, almeno nella vita scolastica.
Spieghiamo meglio:
Quest’inverno, quando in Italia si era già un pezzo avanti con le vaccinazioni, qui si attendevano le dosi promesse dal governo italiano, mentre l’ospedale era pieno, anche nella terapia intensiva. Dopo aver atteso per settimane, San Marino, quale Stato indipendente, ha deciso di muoversi in autonomia e si è rivolto alla Federazione Russa per acquistare il vaccino Sputnik V. E’ stata allestita un’organizzazione fenomenale che in pochi mesi ha trasformato la Repubblica dal paese col più alto tasso di contagiati, a quello con più vaccinati, fino ad arrivare ad essere addirittura Covid free, qualche settimana fa.
Molti di noi hanno aderito allo studio dell’Ist. Spallanzani per arrivare all’approvazione di Ema del nostro vaccino e comunque moltissimi sammarinesi, per conoscenza personale, hanno fatto il sierologico per verificare la presenza adeguata di anticorpi. E ne abbiamo!
Allo stato attuale, ci sono circa 80 positivi, il reparto covid è chiuso e i pazienti dimessi ultimamente sono ospiti di una casa di riposo: certamente se non fossero stati vaccinati, avrebbero avuto conseguenze molto più importanti. Non ci sono vittime da mesi, nonostante si siano organizzati eventi anche molto consistenti in termini di partecipazione durante tutta l’estate.
Ma purtroppo il risultato di tutto ciò è che la nostra tessera vaccinale, il nostro green pass ed i nostri sierologici abbiano valore uguale a zero perché l’Italia, non si capisce per quale motivo, ha deciso di non accettarli, a differenza di altri paesi europei che non hanno alcun problema col vaccino russo..
Ci sarà vietato entrare in un ristorante o in un cinema, pazienza. Ciò che è del tutto inaccettabile è che se dovessimo avere un genitore ricoverato in un ospedale italiano, nessuno di noi sarà libero di prestargli assistenza e soprattutto i nostri figli, studenti universitari, dopo aver passato quasi 2 anni chiusi in camera a seguire le lezioni in DAD, dovranno continuare a farlo. Chi è al primo anno, non sa se potrà cercare un alloggio oppure iscriversi o no, perché forse non potrà salire nemmeno su un treno o su un bus. Chi è più avanti e non potrà frequentare, non potrà fare i tirocini, l’erasmus, accedere ai laboratori dopo aver fatto anni di teoria, dovrà lasciare gli alloggi universitari in cui avevano trovato l’unica via di fuga dalla loro camera in cui erano stati costretti da marzo 2020.
Al momento il nostro green pass è sospeso fino al 15 ottobre, ma quella data è troppo lontana per chi ha un figlio (o più di uno) a studiare fuori. La soluzione che ci si sta proponendo è di fare una terza dose di un vaccino diverso da Sputnik purché riconosciuto da Ema e per di più in tempi molto ravvicinati dall’ultima somministrazione. Senza mai aver fatto una sorta di sperimentazione su tale procedura. Abbiamo ragione di pensare che NESSUNO QUI FARA’ QUESTA TERZA DOSE, almeno non a così breve distanza temporale.
Tutto questo non è giusto. Si stanno violando i diritti di persone che hanno seguito le indicazioni del proprio governo, era forse meglio non farlo a questo punto? Il messaggio che arriva è proprio questo. Forse sarebbe stato meglio non vaccinarsi e non correre il rischio di farsi inoculare chissà cosa.
A tal proposito, sarebbe utile avere i risultati dello studio fatto dallo Spallanzani dove appare la bontà dell’azione dello Sputnik ed inviare i dati scientifici ai Ministri Speranza, Di Maio e anche al Presidente Draghi, se non dovesse bastare, sperando che capiscano la gravità della situazione nel caso continui ad essere ignorata la vaccinazione dell’ intero popolo Sammarinese.
C’è inoltre un altro aspetto: a San Marino non è richiesto alcun green pass per chi arriva dall’estero, forse sarebbe meglio chiederlo, soprattutto alle migliaia di lavoratori frontalieri che ogni giorni arrivano. Nei ristoranti italiani siamo obbligati a presentarlo, ma allo stesso tempo noi non sappiamo se i titolari o i cuochi o i camerieri siano vaccinati perché ad essi non è richiesto nulla.
Ribadiamo, tutto questo non è giusto.
La situazione va risolta immediatamente. Come ha scritto il prof. Massimo Galli, non conta il nome del vaccino, ma conta averlo fatto, qualsiasi esso sia.
E’ vero che San Marino non fa parte della UE ma circa 15.000 italiani sono residenti in Repubblica.
Vi preghiamo con tutto il cuore di aiutarci.
Ringraziandovi per la gentile attenzione, vi mandiamo i nostri più cari e disperati saluti.
Le mamme di San Marino