San Marino. Il problema ora sono insegnanti? “SONO ALTRI I LUSSI ANZI GLI SPRECHI CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI”

Stefano Canti (Pdcs): “Il principale problema di San Marino sono le consulenze d’oro, il fatto che vi siano leggi che stabiliscono il famoso tetto dei 100mila euro che nessuno però si è preoccupato di far rispettare. Il resto è fumo negli occhi”.

L’articolo apparso sul Venerdì di Repubblica continua a suscitare un certo clamore. Specie per la parte in cui parlando della stagione di austerity cui saremmo destinati si accenna a un lusso che non potremo forse più permetterci: il fatto di pagare 3000 euro un insegnante. Quello però più che un lusso è un segno di civiltà. Prima di chiedersi se gli insegnanti guadagnano troppo è forse importante domandarsi quanto restituiscono ai loro studenti e alla società non solo presente ma anche futura. Ne abbiamo voluto parlare con il consigliere del Pdcs Stefano Canti.

San Marino può permettersi o no gli stipendi degli insegnanti?
“Certo che San Marino può permettersi gli stipendi degli insegnanti, i lussi anzi gli sprechi sono altri”.

A cosa allude?

“Penso tanto per cominciare alle consulenze d’oro di Bcsm il cui elenco è stato da poco pubblicato segno che è forse stata inaugurata una nuova stagione che speriamo questa volta possa essere all’insegna della trasparenza, quella vera. Sono state approvate delle leggi stabilendo il famoso tetto dei 100mila euro annui e poi nessuno si è preoccupato di farle rispettare. Come è andata a finire purtroppo lo abbiamo potuto tutti toccare con mano. Questo è il principale problema di San Marino, il resto è fumo negli occhi”.

Di recente il Consiglio ha approvato la nuova legge sulla dirigenza medica, lei cosa ne pensa?

“Trovo che in quel caso ci si sia concentrati molto sul discorso economico tralasciando gli altri problemi. Si è infatti persa l’opportunità di fare un provvedimento unico risolutivo di tante criticità che affliggono l’Iss. Do certamente atto che il fatto di aver messo mano al problema della precarietà è apprezzabile ma c’era ancora molto altro da fare. Pur di non ammettere l’errore che Civico10 fece con il referendum per l’abrogazione della libera professione, si è adottato un provvedimento non risolutivo. Se i medici se ne vanno da San Marino è anche per l’impossibilità di esercitare la libera professione. La legge stabilisce che il medico che non è dipendente possa esercitarla ovunque voglia, al contrario il medico dipendente può farlo soltanto intramoenia, cioè all’interno dell’ospedale con tutti i limiti che questo comporta perché appunto non si è voluto adottare un provvedimento che la regolamentasse”.

La RepubblicaSM