Comma 21.“Divieto di appartenenza ad associazioni segrete o riservate”
Augusto Michelotti, Su: “Chiedo che questo progetto di legge sia attuato con procedura d’urgenza. E che sia votata la procedura d’urgenza. Le tematiche affrontate sono importanti e interessanti. Quando si è chiesta la condivisione a tutti i gruppi, con una sola astensione, tutti i gruppi hanno aderito a firmare la legge, riconoscendo l’importanza della tematica. La relazione: ‘Si propone al Consiglio Grande e Generale di introdurre nell’ordinamento alcune norme che -in maniera semplice e chiara -intendono tutelare la Repubblica dal pericolo di danni che le possono derivare dalla subordinazione, fosse pure soltanto morale, di cittadini o funzionari investiti di poteri pubblici, rispetto ad associazioni che, per essere segrete, possono a buon diritto essere considerate estranee alle tradizioni e alla cultura di questo Paese e capaci di porsi in contrasto con le leggi e le istituzioni democratiche. I danni -dei quali si vuole evitare non solo il verificarsi in concreto ma anche il rischio ragionevolmente ipotizzabile, ossia il fondato timore, possono essere i più vari: dal semplice, ma non trascurabile, danno di immagine, dalla lesione della dignità o prestigio internazionale della Repubblica, alla emanazione di atti (politici, giudiziari, amministrativi) ispirati da interessi che non sono quelli della Repubblica, o non lo sono per intero, perché viziati dall’interferenza di organismi occulti e non qualificabili, dall’inquinamento di funzioni pubbliche, dall’effettivo pregiudizio della libertà o della indipendenza di San Marino, dall’indebita compiacenza verso certe persone o pregiudiziale ostilità verso altre, alla vera e propria deviazione di servizi e funzioni pubbliche. Se l’una o l’altra di queste forme di infedeltà avesse a manifestarsi, essa avrebbe effetti devastanti sulla organizzazione e sulla personalità dello Stato. Perciò deve essere contrastato e ad ogni costo evitato anche il rischio di infedeltà, essendo questo un pericolo troppo nascosto o insidioso nelle forme, e troppo grave nelle sue possibili conseguenze, per essere tollerato. Esaminando ora i diversi articoli del progetto, si può osservare come l’elencazione contenuta nell’art. 1 -seppur per certi aspetti assai ampia- sia, sotto il profilo del rischio possibile, parziale e insufficiente. Va detto però che, se il progetto verrà approvato, la legge avrà essenzialmente valore morale, così da imporre i principi che la sorreggono a tutti coloro che esercitano funzioni di decisione, rappresentanza, imperio od ogni altra funzione a servizio della Repubblica. Alle radici di questa legge c’è una scelta morale che si impone a tutti i cittadini: l’esclusivo bene della Repubblica prima di ogni altra cosa e al di sopra di ogni altro interesse.
L’art. 2 contiene una definizione di associazione “segreta e riservata” che non lascia spazio a dubbi. Può essere utile precisare questo: l’espressione “riservata” vuole indicare quelle associazioni che rendono sconosciuti soltanto taluni aderenti o occultano solo in parte finalità e attività associative. L’art. 3 contiene la comminatoria di sanzione per chi, in urto alla legge, faccia parte di associazione segreta o riservata. Non si tratta di sanzione penale: primo, perché non se ne vede la necessità; secondo, perché il caso non sembra inquadrabile in alcun articolo del codice né si crede convenga introdurre nuove figure di reato in ogni occasione. Sembra invece appropriata ai principi di moralità pubblica e di supremo ed esclusivo interesse del bene del Paese che ispirano il progetto, considerare la violazione del divieto di cui all’art.1 come atto capace di infrangere il giuramento di fedeltà alla Repubblica o capace di impedire il giuramento pieno di fedeltà e per questo incompatibile con l’esercizio imparziale e non viziato delle funzioni assunte. La decadenza è la misura con la quale di norma l’ordinamento toglie, a chi non ne abbia più i requisiti, l’onore di servire e rappresentare la Repubblica. Altrettanto naturale è che la appartenenza ad associazioni segrete o riservate impedisca la candidatura agli incarichi politici di rappresentanza del corpo elettorale elencati all’art. 3, costituendo una chiara causa di ineleggibilità per evidente mancanza di un requisito essenziale. E’ con lo spirito di garantire che la nostra Repubblica sia rappresentata e amministrata da persone che operano per l’esclusivo bene dello Stato prima di ogni altra cosa e al di sopra di ogni altro interesse, è per l’alto valore di moralità pubblica che i pochi articoli di cui si compone hanno la capacità di esprimere che si chiede l’approvazione del presente progetto di legge”.
Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Con questa legge vogliamo evitare danni all’immagine e al prestigio internazionale della Repubblica. La nostra Repubblica deve essere amministrata da rappresentanti che operano nell’esclusivo interesse dello Stato. Dato l’alto valore morale del testo, auspico che si possano trovare ulteriori convergenze tra tutti i gruppi per rendere la legge ancora più efficace”.
Enrico Carattoni, Psd: “In sede di emendamenti auspico che si possano risolvere le criticità di questo provvedimento. Esprimo comunque il voto favorevole del mio gruppo”.
Ivan Foschi, Su: “E’ una legge che non limita il diritto di associazione ma pone delle incompatibilità per chi si appresta a ricoprire determinare incarichi pubblici. Non si può giurare fedeltà alla Repubblica e accettare che si sia fatto giuramento anche un’altra società segreta. Non dimentichiamo quello che è successo in Italia con la loggia P2”.
Franco Santi, C10: “Condivido questa proposta di legge che va a introdurre nel nostro ordinamento regole che vanno a chiarire un aspetto specifico che riguarda la questione morale e la trasparenza. Ribadisco l’appoggio convinto a questo provvedimento di C10”.
Marco Podeschi, Upr: “Il gruppo Upr è favorevole a questo progetto di legge. Lo esplicito e con gli altri del gruppo abbiamo votato la procedura d’urgenza. Ma vanno fatte alcune osservazioni. Bisogna inserire il Capitano Reggente tra le figure istituzionali previste. Altro aspetto è quello dei cittadini forensi che rivestono incarichi rilevanti nelle istituzioni sammarinesi. Se un sammarinese deve ottemperare certi requisiti per certi incarichi per altri non è previsto neanche un giuramento di fedeltà alla Repubblica. Quindi si devono prevedere meccanismi di controllo anche per cittadini forensi non residenti nominati da quest’Aula. E ancora: come mettere in opera la legge. Il principio introdotto va reso concreto o con auto-dichiarazioni o controlli. Quindi auspichiamo l’introduzione di giuramento di fedeltà alla Repubblica”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “E’ un progetto di legge giusto e attuale. E’ da questi provvedimenti che può iniziare la rivalutazione del ruolo politico. Si pone in essere un giuramento di fedeltà alla Repubblica e quindi è un provvedimento di impatto mediatico immediato. Abbiamo esempi di massoneria deviata in Italia e di quello che ha portato, avevano referenti politici, di grandi aziende, etc. che avevano stretto alleanza. Certamente bisogna considerare i Reggenti, introdurre tempistiche…ma il messaggio è importante, quello di giurare fedeltà alla Repubblica e a nessun altro. E’ la Repubblica che in primis deve essere tutelata e non le logge massoniche. E’ un piccolo progetto di legge, ma grande nella sostanza”.
Luca Santolini, C10: “Ci sono appartenenze ad associazioni segrete o meno che possono inficiare- in quanto prevedono giuramenti di solidarietà con altri membri- un dovere come quello di essere un consigliere o di chi ha un ruolo apicale nella Pa che è l’interesse pubblico. Siamo assolutamente favorevoli alla legge che è necessaria per evitare che il perseguimento di interessi particolari, come successo negli ultimi 20-30 anni, si possa presentare in futuro. C10 è assolutamente favorevole, siamo disponibili al confronto anche sugli emendamenti per fare in modo che sia impugnabile”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Un processo di trasparenza nell’attività sammarinese passa anche dalla trasparenza della politica. In questo senso il Pdl nelle finalità è apprezzabile. Resta da chiarire alcuni punti. Non si può attribuire nella legge che chi appartiene alla massoneria ha accesso ad incarichi nella Pa. Resta invece da fare una riflessione radicale sul conflitto di interesse nelle posizioni apicali delle forze dell’ordine, dei tribunali, del pubblico. A chiunque deve essere consentito di partecipare alle elezioni come elettore attivo e passivo. Non è corretto andare a limitare questa facoltà alla luce di un’appartenenza ad una associazione oggi in auge e domani forse bistrattata. Ci esporremmo a condotte limitanti della libertà della persona. Diverso invece è individuare associazioni che sono contro l’interesse dello Stato, come organizzazioni malavitose, e far sì che chiunque vi appartenga decada da ogni incarico pubblico. Diverso è il ragionamento di chi appartiene ed è appartenuto ad associazioni, è un diritto costituzionale, ma al candidato si chiede piuttosto trasparenza nel palesare la sua appartenenza. Una dichiarazione giurata sarebbe un passo in avanti, così come che in tribunale ci sia l’elenco degli iscritti delle associazioni”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “Ci sono alcune discriminanti rispetto a talune associazioni non segrete. Se con questa norma vogliamo evitare che si formino associazioni segrete è aspetto legittimi. Ma se, al di là delle associazioni segrete, si va a discriminare solo la massoneria io non penso che sarà provvedimento efficace. Rischiamo di fare una norma incostituzionale e discriminatoria per chi fa parte di associazioni a carattere non segreto. Prendiamoci un po’ di tempo per normare adeguatamente questa legge.
Denise Bronzetti, Indipendente: “Io ritengo questa legge una legge opportuna che ha obiettivo preciso. E non è quello persecutorio nei confronti di qualcuno. Non dovrebbe stupire nessuno il fatto che arrivi in Aula una legge con questo intento perché il giuramento fatto alla Repubblica è di tutt’altro genere rispetto a quello fatto ad una associazione segreta”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo constatato il fatto che la stesura della legge crea buchi normativi. Serviranno accorgimenti ma la ratio della norma è chiaro ossia vogliamo stabilire che all’interno delle istituzioni non possono entrare persone che hanno giurato fedeltà a qualcosa di diverso dalla Repubblica di San Marino. Entro giovedì mi auguro che potremmo portare in Aula questa legge per l’approvazione. Un passo in avanti importante”.
Manuel Ciavatta, Pdcs:”E’ una legge importantissima che va portata avanti. L’incompatibilità dovrebbe scaturire non appena si presta giuramento di fedeltà alla Repubblica. San Leo con Cagliostro è uno dei territori considerati la patria della massoneria: è dunque un tema sentito nel nostro territorio”.
Come da accordi presi con i rappresentanti degli altri gruppi consiliari, il testo del provvedimento sarà oggetto di approfondimento e verrà discusso nell’ultimo giorno della sessione consiliare fissato per giovedì 28 maggio.