Ieri, giovedì 10 luglio, il Partito Socialista Democratico (PSD) ha tenuto una conferenza stampa per illustrare nel dettaglio il senso e i contenuti del recente provvedimento di revisione dell’Imposta Generale sui Redditi (IGR), depositato pochi giorni fa dal Segretario di Stato per le Finanze.
Secondo il PSD, per capire appieno la ratio della riforma è necessario collocarla nel contesto più ampio in cui si inserisce San Marino: “Per la prima volta nella nostra storia, siamo sui mercati finanziari internazionali col debito. Questo vuol dire che abbiamo chiesto al mondo finanziario di avere fiducia in noi, nella nostra solidità, nella nostra capacità di mantenere gli impegni presi. Questo passaggio comporta una maggiore responsabilità”.
Il partito sottolinea l’importanza di mantenere credibilità internazionale, costruendo “progressivamente un margine strutturale di bilancio, cioè uno spazio utile non solo per tenere sotto controllo il debito, ma per investire”. Investimenti che sono considerati fondamentali per la crescita e per la transizione di San Marino verso l’integrazione europea.
Cosa cambia con il provvedimento?
La misura più discussa riguarda i lavoratori frontalieri, fondamentali per il settore manifatturiero sammarinese. Il PSD spiega con chiarezza che “non esiste nessuna tassa etnica, nessuna misura discriminatoria”: l’intervento punta a ristabilire parità di trattamento tra chi risiede in Italia e lavora a San Marino e chi risiede a San Marino e lavora in Italia.
Grazie alla convenzione fiscale tra i due Paesi, i frontalieri potranno recuperare in Italia buona parte delle imposte versate a San Marino. “Il sindacato fa bene a sostenerli, a prescindere dalla residenza. È il suo mestiere. Ma la politica ha il dovere di salvaguardare un principio fondamentale: la territorialità. Chi lavora in un territorio ha diritto a condizioni di lavoro eque. Ma lo status di un frontaliere non è sovrapponibile a quello di chi vive stabilmente in quel territorio”, spiegano dal PSD, precisando che questo è “un principio giusto, non discriminatorio, applicato in tutta Europa”.
Il partito mette anche in guardia sulle ricadute politiche: “Il rapporto di forza tra San Marino e l’Italia è profondamente sbilanciato e questo divario va gestito con intelligenza. Le eventuali ricadute della misura sui rapporti bilaterali non vanno sottovalutate e la responsabilità di presidiare questa criticità spetta al Governo”.
Effetti per residenti, dipendenti e pensionati
Per i lavoratori dipendenti e i pensionati residenti, il nuovo assetto dell’IGR promette “effetti di equità”: i redditi fino a 23.000 euro l’anno avranno un alleggerimento fiscale grazie a un sistema di detrazioni rafforzato, mentre i redditi più alti saranno chiamati a versare qualcosa in più. Viene fornito un esempio concreto: “Su un reddito da 30.000 euro annui, il maggiore carico fiscale sarà di circa 130 euro all’anno”.
Questo viene definito “un segnale di redistribuzione, di solidarietà fiscale, che rientra nella nostra visione: far pagare qualcosa in più a chi ha di più, per aiutare chi ha di meno”.
Resta confermato il meccanismo della SMAC, ovvero il legame tra vantaggi fiscali e spesa sul territorio, anche se cambia la forma tecnica da deducibilità a detrazione d’imposta. In pratica, chi spende almeno 6.000 euro all’anno a San Marino otterrà un credito d’imposta pari al 22%, ovvero 1.320 euro. Per i redditi più bassi, il tetto necessario scende a 4.000 euro. Un incentivo definito “chiaro, trasparente, che premia il consumo locale e rafforza il legame tra cittadino, impresa e Stato”.
Interventi tecnici e accertamento finanziario
Il comunicato evidenzia inoltre alcune misure tecniche, come l’introduzione di ritenute sui canoni di noleggio da ditte italiane o sugli interessi versati a banche italiane, finalizzate a chiudere falle nel sistema fiscale. Viene anche parametrata la deducibilità delle spese scolastiche e universitarie in base al numero di figli.
La novità più rilevante è l’introduzione dell’accertamento finanziario, definito “un cambio di paradigma”. Dopo aver scartato la “minimum tax” perché avrebbe colpito anche chi è in difficoltà, si opta per uno strumento più mirato ed equo: l’accertamento sarà applicato inizialmente agli operatori economici che negli ultimi tre anni hanno dichiarato perdite, utili zero o medi inferiori a 15.000 euro annui. “Chi si comporta onestamente non ha nulla da temere. Ma chi da anni non versa praticamente nulla nelle casse pubbliche, pur restando attivo sul mercato, sarà finalmente chiamato a fare la sua parte”.
Il PSD prevede che questa misura “porterà fin da subito nelle casse dello Stato alcuni milioni di euro di entrate aggiuntive” e potrà diventare uno strumento strutturale.
Spesa improduttiva e agenda di sviluppo: i principi chiave del PSD
Il PSD evidenzia come abbia contribuito a far inserire nel provvedimento due principi politici fondamentali: “Se si interviene sulle imposte, allora bisogna intervenire sulla spesa improduttiva, sugli sprechi, e lo Stato deve dimostrare di avere un’agenda di sviluppo”.
In particolare, entro fine anno la Segreteria di Stato per gli Affari Interni presenterà un provvedimento ad hoc per tagliare sprechi come consulenze inutili o duplicate, affitti passivi per immobili inutilizzati, missioni estere poco trasparenti e gare d’appalto non competitive.
Riguardo all’agenda di sviluppo, il PSD ribadisce che “è passato un anno dall’avvio della legislatura. Nei primi mesi si è dovuto fare ordine, ora serve una svolta operativa per mettere il motore dell’economia in condizione di girare più forte”.
Il programma prevede cantieri, fotovoltaico sui tetti pubblici, soluzioni per l’acqua, una gestione razionale dei rifiuti, una nuova politica del suolo basata sul recupero e la rigenerazione urbana, e un piano per attrarre imprese “buone: pulite, digitali, green, che creano lavoro stabile e qualificato”.
“Dobbiamo usare fino in fondo le nostre prerogative statuali per far crescere l’economia e di conseguenza le entrate dello Stato”, conclude il PSD. “Rattoppare la coperta va bene. Ma se vogliamo stare tutti al caldo dobbiamo lavorare per una coperta più grande.”