Un centro di servizi finanziari a livello internazionale in grado di attirare capitali dall’estero, ma anche di esportare competenze.
E’ uno dei pilastri del progetto di rilancio annunciato dal segretario alle Finanze, Simone Celli, di ritorno da Washington dove si è recato con il collega all’Industria, Andrea Zafferani e i vertici di Banca Centrale. Nella capitale statunitense hanno incontrato il Fondo monetario nell’ambito degli Spring Meetings.
Immaginiamo si sia affrontato il gravoso problema degli Npl (Non performing loans). E’ possibile capire a quanto ammontino realmente?
«Non certamente quella esorbitante cifra che era uscita l’estate scorsa. Molto meno. In questa fase, prima di comunicare cifre, sia necessario un confronto con l’Autorità di vigilanza e gli istituti di credito per mettere a punto una strategia complessiva di rilancio di tutto il settore bancario-finanziario che sia in grado di produrre reddito».
Pensa che riusciranno a sopravvivere tutte le attuali banche?
«L’analisi è ancora prematura, dipenderà dai piani industriali e dalla capacità di questi di rendere solidi gli istituti».
E’ sembrata esistere una notevole distanza circa la gestione degli Npl tra governo e Banca Centrale da una parte e Associazione bancaria dall’altra. Divario ripianato?
«La gestione degli Npl è statale e avverrà sotto lo stretto controllo dello Stato di concerto con Banca Centrale. E tutto quello che sarà recuperato andrà a beneficio della comunità sammarinese».Attirare capitali dall’estero. E’ qualcosa di cui si sente parlare da molti anni. Concretamente come si fa?
«Compito del governo è delineare un progetto di rilancio internazionale del settore bancario e finanziario un modo da diventare un vero e proprio hub di servizi per banche, finanziarie e assicurazioni di altissimo livello, puntano su professionalità e competenze anche questi di livello molto alto. Nella prossime settimane saremo in grado di sottoporre le linee di indirizzo non solo alla parte politica, ma anche a quella sociale e ai cittadini in genere».
Non è una sfida facile.
«Per fare questo siamo perfettamente consci che l’accreditamento internazionale è una cosa fondamentale per fare di questo Paese un posto veramente attrattivo per i capitali. I nostri sforzi sono comunque stati riconosciuti anche dal Fondo monetario. E su questa strada dobbiamo continuare per gestire una situazione che determinerà il nostro futuro».
Nei prossimi giorni, sempre annunciato dal segretario Celli, prenderà il via il negoziato con la Fondazione Sums per l’acquisizione del pacchetto azionario della Cassa di Risparmio.
Monica Raschi, Il Resto del Carlino
