San Marino. Il Resto del Carlino intervista il Segretario Marco Arzilli: ”Abbiamo dato all’aeroporto oltre un milione di euro per avere solo il 3%”

marco arzilliDue indagati sammarinesi, un’inchiesta di cui si discuterà ancora per mesi e una data per cercare di fare ripartire l’aeroporto.

La data di riapertura del Fellini è certa, 4 marzo, anche alla luce delle vicende giudiziarie il ruolo di San Marino cambia rispetto al passato, segretario Marco Arzilli?

«Siamo sempre fermamente convinti di voler fare la nostra parte. E’ in piedi l’accordo con l’Italia circa l’assegnazione di alcune aree a San Marino».

Come intendete utilizzarle?

«Con attività che siano di integrazione a quelle di tipo più generale dell’aeroporto. Quindi pensiamo all’aviazione business, i voli privati per essere chiari perché intendiamo sviluppare anche in questo senso un’offerta turistica che sia di livello più elevato. Oltre a questo c’è tutta la parte che riguarda lo scalo merci».

Un incontro con la nuova società che gestirà l’aeroporto è stato fissato?

«Ancora no, ma noi siamo qui, pronti a partire. Immagino che la vicenda giudiziaria abbia fatto allungare un po’ i tempi anche per quanto riguarda l’agenda degli incontri».

A proposito di inchiesta: Corrado Carattoni e Giovanni Conti rappresentavano il governo di San Marino nei vari Cda di Aeradria e sono indagati entrambi per false comunicazioni, i bilanci che firmavano non veritieri, e il secondo anche per bancarotta fraudolenta.

«Come Repubblica di San Marino avevamo solo il tre per cento e come si può ben comprendere, poca voce in capitolo».

Ma le firme sotto ai bilanci c’erano.

«E’ vero, anche se il Cda ratifica solo le decisioni. Comunque devo dire che nel 2013, quando ho iniziato a occuparmi personalmente della questione aeroporto per conto del governo sammarinese è stato subito chiaro che le difficoltà erano enormi e la situazione disperata. Abbiamo anche partecipato al concordato poi finito in nulla perché c’è stato il fallimento. E in circa sei anni San Marino ha messo dentro all’aeroporto oltre un milione di euro avendo, ripeto, solo un tre per cento».