Nella giornata odierna a Palazzo Pubblico è stato presentato alle Loro Eccellenze ed autorità, l’iniziativa editoriale “ E borg ”, promossa dal signor Severino Tura sui soprannomi degli abitanti del Castello di Borgo Maggiore.
Severino Tura riferisce, che l’idea di raccogliere in un libro i soprannomi dialettali delle famiglie del Castello di Borgo Maggiore gli fu suggerita diversi anni fa dall’amico Giordano Bruno Reffi, stimatissimo avvocato e notaio, lungimirante uomo politico della Repubblica di San Marino, Segretario di Stato, nonché membro della Commissione Europea per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa. al quale dedico la presente pubblicazione.
Oggi il consiglio di un caro amico, al quale dedica la presente pubblicazione, ed il suo di desiderio di rendere un autentico omaggio al mio Castello è stato possibile concretizzarli con la pubblicazione di “E borg”.
L’uso dei soprannomi, anche nel Castello di Borgo Maggiore, è un fatto antico; affondano nella tradizione le origini dei soprannomi, rigorosamente in dialetto, degli abitanti del Castello. Soprannomi che a volte sono apprezzati da chi li porta, altre volte più da chi li utilizza, ma che hanno in comune un elemento unico: rappresentano e ricordano, in parte, la storia di un territorio.
I soprannomi custodiscono storia, vita, usi, tradizioni, costumi e folclore di un territorio; sono un prezioso ponte tra un passato più o meno lontano, e un presente nel quale la tradizione orale potrebbe diventare soltanto un mero ricordo.
E proprio per non disperdere parte della storia del proprio Castello, Severino Tura, borghigiano doc, ha negli anni trascritto in un ordinato elenco i soprannomi (250 circa) ed alcuni aneddoti sull’origine dei vari soprannomi.
La presente pubblicazione, arricchita da cenni storici, immagini fotografiche, carte topografiche, riproduzioni di documenti storici e cartoline che aggiungono valore all’opera, omaggia questa bella, autentica e naturale usanza, il soprannome”.