San Marino. Il Segretario Beccari le ha sbagliate tutte (dopo residenze non fiscali, Banuelos e la confusa gestione accordo UE). Come possiamo fidarci?

Ieri il Consiglio Grande e Generale ha approvato d’urgenza sospinto dalle richieste degli industriali del settore legno – all’unanimità – il recepimento del regolamento UE?2023/1115 (EUDR), legato alla lotta alla deforestazione. Un tema serio, certo, ma che rischia ancora una volta di diventare pretesto per sospingere San Marino verso l’accordo di associazione con l’UE, senza concedere tempo, trasparenza o responsabilità ai cittadini 

La maggioranza insiste: solo con l’accordo eviteremo di rincorrere Bruxelles e saremo coinvolti “prima” nei processi decisionali Ma a quale prezzo? Le conseguenze — burocratiche, legislative ed economiche — ricadranno sulle spalle di imprese, PA e cittadini.

È la via più comoda, certo. Ma è anche la via più pericolosa. Perché consegneremo in blocco la nostra sovranità, senza alcuna reale garanzia di partecipazione alle decisioni europee. Anzi è vero il contrario: non parteciperemo alle scelte e tutto ci verrà imposto dall’alto. Potremo disdire l’accordo? Sì, ma la realtà è che una volta dentro, uscirne sarà un calvario politico e tecnico.

Nel frattempo, il Segretario Luca Beccari – ideatore del fallimentare progetto delle residenze fiscali non domiciliate, abbandonato prima ancora di partire – continua ad accumulare scelte sbagliate, una dopo l’altra: dall’affaire Banuelos alla gestione confusa dell’accordo con l’Unione Europea. Ogni sua iniziativa, finora, si è rivelata un flop. E allora viene spontanea la domanda: perché dovremmo ancora fidarci di lui?

Come se non bastasse, Beccari avrebbe addirittura detto – nel corso di un incontro lampo con le categorie economiche, rispondendo a una domanda di Erik Casali – che l’accordo di associazione è troppo complicato per essere compreso dai cittadini, e che quindi i sammarinesi non dovrebbero votare con un referendum.

Il messaggio, nemmeno troppo velato, è chiaro: voi non capite, io sì.
Una posizione arrogante, che sa di disprezzo istituzionale e che lascia intendere che i sammarinesi sarebbero incapaci di comprendere il proprio destino, mentre lui, dall’alto del suo tecnicismo, lo deciderebbe per tutti, ignorando la volontà popolare.

UN PO’ COME E’ ACCADUTO CON LE SANZIONI ALLA RUSSIA! LE HA DECISE SOLO LUI!

Ma la verità è che l’Europa di Beccari, quella fatta di obblighi, vincoli, burocrazia e cessione di sovranità, non è un sogno dorato, ma una trappola mortale per la Repubblica, che profuma di “integrazione” solo sulla carta, e puzza di sottomissione e repressione nella realtà.

E così, mentre mezza Europa sogna di sganciarsi da Bruxelles, Beccari pretende di trascinarci dentro senza chiederci il permesso, blindando l’accordo e negando ai cittadini l’unico strumento democratico possibile: il referendum.

E intanto, le lacune dell’accordo già emergono, ancor prima della ratifica.

San Marino merita di meglio. Serve una politica seria, non slogan. Serve coraggio: integro sì, ma con i nostri strumenti. Non chini a occhi chiusi verso un’Europa che non ci aspetta e non ci vuole. Basta col modello Beccari. Vogliamo accordi reali, non disastri annunciati.

Marco Severini – direttore GiornaleSM