Corrado Petrocelli – ex Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Stefano Zamagni – importante economista italiano, nominato da Papa Francesco il 9 novembre scorso, membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze e Gino Ferretti – ingegnere e docente italiano, rettore dell’Università di Parma dal 2000 al 2013, fino a due giorni fa, si pensava potessero rappresentare la terna di nomi tra i quali il Senato Accademico dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino avrebbe dovuto scegliere il nominativo del Rettore da proporre al Consiglio Grande e Generale, il quale, ricevuto il nominativo, avrebbe proceduto alla “relativa nomina”, come disposto dall’art. 6 comma 2 punto F dello Statuto della legge 25 aprile 2014 n. 67 -Legge quadro sulla istruzione universitaria.
Ma il neonato Senato Accademico, costituitosi sabato, formato di nove membri di cui due sammarinesi (Karen Venturini, vincitrice del con- corso di professore assistente del Dipartimento di Economia e Tecnologia e Sebastiano Bastianelli, direttore del Servizio salute mentale), ha designato, smentendo le voci circolate, il Prof. Corrado Petrocelli come unico nominativo da “trasmettere al Consiglio per la relativa nomina” del Rettore, così come recita il suddetto articolo dello Statuto della Legge sull’istruzione universitaria recentemente approvata.
Ricapitolando quanto accaduto, sabato scorso si sono svolte quindi due elezioni. La prima ha riguardato i direttori di dipartimento, dimezzati da sei a tre dalla riforma del segretario di Stato all’Istruzione, Giuseppe Maria Morganti. I tre nuovi direttori di dipartimento sono: Giacomo Stella, Luciano Canfora, attuale Vicario dell’Università, e Anna Corradi. La seconda elezione, come scritto poc’anzi, ha riguardato l’elezione del Senato Accademico.
Di seguito, ieri mattina, è pervenuto alla stampa il comunicato dell’Università, firmato dal Vicario Canfora, in cui vi è scritto che “il Senato Accademico dopo approfondita discussione, cui prendono parte tutti i presenti, converge sulla designazione del Prof. Corrado Petrocelli”.
Fonti interne al Senato Accademico fanno sapere che il prof. Petrocelli è stato scelto dai componenti del Senato non solo per l’intensa attività scientifica e didattica (è autore di 7 monografie, oltre 20 curatele e oltre 200 articoli su riviste scientifiche sui temi di finanza pubblica, diritto tributario, politiche ambientali e profili giuridici dell’innovazione tecnologica) ma soprattutto per la sua ampia esperienza gestionale. Tra l’altro è stato componente per circa dieci anni del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bari, successivamente Rettore della Università degli Studi di Bari per altri sette anni e Vice Presidente della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). In tale funzione ha contribuito al governo dell’Università italiana, dimostrando di possedere quindi un’ampia conoscenza del mondo accademico nazionale e delle sua modalità di “governance”. Ha infine avviato un importante processo di rinnovamento morale all’interno della Università di Bari attraverso l’introduzione di un rigoroso codice etico.
La nomina del Rettore rappresenta perciò una nomina prettamente universitaria, fatta all’interno dell’istituzione accademica, scevra da qualsiasi influenza o pressione politica. A San Marino invece, il Consiglio Grande e Generale, approva o meno la proposta del nominativo del Senato Accademico mentre fuori territorio la scelta è totalmente indipendente. Ma, al di là di questo, come riferito da un suo membro, il Senato Accademico dell’Università del Titano ha approvato a largo consenso, senza contrasti, il nome di Petrocelli come possibile Rettore dell’Università di San Marino.
La palla passerà adesso al Consiglio, il quale dovrà votare la proposta del Senato. Se il Consiglio nominerà Petrocelli nuovo Rettore dell’Uni- versità, l’iter burocratico volgerà a buon fine mentre, se qualcosa dovesse andare storto e non venisse raggiunta la maggioranza in Aula, allora, a quel punto, il Consiglio in prima istanza screditerebbe la scelta di un organo, il Senato Accademico, composto da studiosi di notevole rilevanza.
In secondo luogo nascerebbe anche una sfiducia della maggioranza nei confronti del Segretario Morganti, il quale oltre ad aver sempre appoggiato e sostenuto le scelte del prof. Canfora, sta cercando di “rivoluzionare” l’Università, indirizzandola verso un modello da lui stesso proposto attraverso la recente riforma. Ovviamente questa è solo un’ipotesi ma che vi sia qualcosa che non va è confermato dalle parole del segretario della Dc Marco Gatti che, raggiunto telefonicamente, esprime tutta la sua sorpresa nell’apprendere che il Senato Accademico ha già proposto il nome di Petrocelli, “senza prima essersi confrontato con il Governo”.
Continua Gatti: “Noi avevamo chiesto al segretario Morganti di costruire un modello universitario moderno, perché il problema per San Mari- no risiede proprio nel fatto di non avere un modello preciso per la sua Università. “Mi auguro – conclude Gatti – che il modello corrisponda all’impostazione politica condivisa dal Governo e dalla maggioranza”.
Il segretario Morganti dal canto suo si sta impegnando alacremente affinché l’Università diventi “un’istituzione radicata nel territorio, capace di guardare all’Europa, un motore per lo sviluppo economico del Paese, che collabori con le imprese locali, aiutando la crescita di nuove start-up e soprattutto in grado di internazionalizzare San Marino”.
Il segretario all’Istruzione condivide e appoggia, infine, la scelta del Senato Accademico di proporre al Consiglio il nome di Petrocelli come futuro Rettore dell’Università, sottolineando che “è di fondamentale importanza che la politica non si intrometta nelle decisioni del Senato, affinché i suoi membri possano lavorare con la massima autonomia e libertà possibile”. Per questo, conclude Morganti in maniera serena “non posso far altro che rimettermi alle scelte del Senato Accademico, sicuro e convinto dell’onestà etica e professionale che lo compongono”.
Francesco De Luigi, La Tribuna