San Marino. Il sistema bancario lotta ancora … di Stefano Ercolani

Commentiamo la consueta fotografia del sistema bancario sammarinese al 31 marzo 2020, ufficializzata dal Bollettino Informativo del primo trimestre di Banca Centrale.
In Via del Voltone al termine del 2019 ‘hanno potuto operare la dismissione del secondo titolo Demeter, acquistato nel 2017 in difformità della regolamentazione interna’.
Nel primo trimestre Banca Centrale ha effettuato 47 tipologie di deliberazioni. L’attività è stata compromessa dal periodo di Covid-19 per lo meno nell’ultima parte (marzo), dove però sono proseguiti i rapporti internazionali tra cui quelli con Fondo Monetario, Agenzia di Rating Fitch e Moneyval.
I soggetti autorizzati rimangono 13, tra cui 4 banche operative mentre gli intermediari assicurativi e riassicurativi passano da 37 a 31.
Per ciò che riguarda i dati, rispetto al 31 dicembre 2019, al 31 marzo si registra un calo importante della raccolta totale di 228 milioni attestatasi a 5 miliardi e ventisei milioni, diminuzione che, analizzando l’andamento negativo del mercato azionario e obbligazionario del primo trimestre, si riduce indicativamente a una fuoriuscita reale di 90 milioni di Euro.
Infatti lo Spread con il Bund è peggiorato di 40 punti e la borsa ha perso circa il 30 per cento in un solo trimestre, dato compensato molto parzialmente da un rafforzamento del dollaro di circa il 3%.
Impieghi lordi al 31 marzo 2020 per circa 2,631 miliardi con un decremento di soli 5 milioni di euro, di cui sofferenze nette arrivate a 282 milioni, incrementate di 8 milioni.
Ricordiamo che dette sofferenze sono assistite in parte da garanzie reali (fideiussioni capienti e immobili) la cui copertura percentuale non è riportata perché di difficile rilevazione.
Ciò ammorbidisce molto il dato negativo, o meglio migliora il confronto con il patrimonio netto delle banche, rilevato a 206 milioni ed in calo di 24 milioni. Ciò significa che il sistema bancario nel suo complesso riporta una perdita di 24 milioni in 3 mesi. Analizzando questi dati si denota una contrazione della liquidità a fronte di un miglior margine di interessi delle banche.
Il rapporto fra patrimonio netto e totale attivo di 5,1% con una leva di conseguenza a 19,60. Le preoccupazioni rimangono le stesse dei trimestri precedenti.
Al di là di un recupero del mercato azionario al 30 giugno del 18% rispetto al 31 marzo ci si può attendere ancora un deflusso netto che si somma ai 90 milioni netti del primo trimestre, rimane il problema della redditività e liquidità di sistema.
Miglioreranno i dati patrimoniali delle banche infatti tre di loro hanno già annunciato l’emissione di prestiti obbligazionari subordinati nel terzo trimestre che costituiscono capitale aggiuntivo al patrimonio di vigilanza, ma
risulteranno ancora insufficienti.
Sicuramente con il prestito obbligazionario internazionale in corso di collocamento si risolverà nel breve la diminuzione
della liquidità ma non quella della redditività del nostro sistema bancario. Creare mercati efficienti dovrà essere un obiettivo primario del Governo appena insediato.
Stefano Ercolani