San Marino. Il Titano entra nel Trattato di Washington

Dal punto di vista giuridico, l’Antartide è una parte del pianeta non assoggettata alla sovranità di alcuno Stato.

Il trattato Antartico, firmato a Washington il 1° dicembre 1959 fra 12 dei Paesi partecipanti all’Anno Geofisico Internazionale (1957-58), regola la presenza sul continente dei Paesi interessati, ponendo i principi guida per la gestione delle attività sul continente. L’Italia ha aderito il 18 marzo del 1981.

 

Lo spirito del Trattato

Lo spirito del trattato è quello di favorire gli usi pacifici del continente e di assicurare, nell’interesse dell’umanità, la conservazione della flora, della fauna e dell’ambiente naturale.

Lo stesso spirito che ha animato la Repubblica di San Marino che si appresta ad aderire al trattato, dopo la ratifica del Consiglio Grande e Generale.

Il Congresso di Stato ha dato avvio all’iter di adesione a questo Trattato con la delibera n. 5 del 18 luglio 2022 e la Commissione Affari Esteri ne ha preso atto il 6 dicembre 2022.

Tale adesione è stata richiesta con nota del Direttore Generale dell’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima in data 19 gennaio 2021 e si inserisce nel solco del percorso di adesioni a convenzioni internazionali in materia di navigazione iniziato con la Legge n. 120/2019, “Riforma in materia di navigazione marittima” e successive modifiche.

Il Trattato è stato inizialmente firmato dai dodici paesi i cui scienziati erano stati attivi dentro e intorno all’Antartide durante l’Anno Geofisico Internazionale (IGY) del 1957-58, ossia Argentina, Australia, Belgio, Cile, Francia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, e Unione Sovietica.

È entrato in vigore nel 1961 e da allora vi hanno aderito molte altre nazioni. Gli Stati Uniti d’America sono i depositari di questo trattato che rappresenta la soluzione pacifica a quelle tensioni che si erano andate inasprendo negli anni precedenti al 1959 a causa delle rivendicazioni territoriali che alcuni paesi avanzarono nel continente.

 

Il Trattato in sintesi

Art. I: L’Antartide deve essere utilizzata solo per scopi pacifici. È proibita l’installazione di basi militari, fortificazioni, manovre militari e il test di qualunque tipo di arma. Il trattato non impedisce l’impiego di personale militare o equipaggiamento militare per scopo scientifico o per altri scopi pacifici.

Art. II: Le indagini scientifiche in Antartide sono libere e nell’ambito di cooperazioni internazionali. Sono tuttavia soggette al trattato.

Art. III: Le parti contraenti ottemperano allo scambio di informazioni sui programmi scientifici, per ridurre le spese ed aumentare l’efficienza delle operazioni, allo scambio di personale tra le varie stazioni e le spedizioni, allo scambio di osservazioni scientifiche e dei risultati. Questi saranno resi pubblicamente disponibili.

Art. IV: Non potranno essere effettuate nuove rivendicazioni territoriali o allargamenti di territori esistenti o di sovranità territoriali mentre il trattato è in vigore.

Art. V: Qualunque esplosione nucleare ed il rilascio di materiali radioattivi nel territorio coperto dal trattato è proibito.

Art. VI: L’area coperta dal trattato si estende a sud del parallelo con latitudine 60° S. Include tutta la calotta ghiacciata. Il trattato non interferisce con i regolamenti internazionali nelle acque internazionali.

Art. VII: Per promuovere gli obiettivi del trattato e per verificare la sua applicazione, ogni parte contraente può designare degli osservatori per compiere ispezioni. Ogni osservatore deve avere pieno accesso, in qualunque momento, in tutte le aree dell’Antartide. Tutte le aree, tra cui tutte le stazioni, le installazioni e l’equipaggiamento contenuto in esse, le navi e gli aerei nei punti di imbarco e sbarco cargo e/o personale in Antartide devono essere aperte alle ispezioni a qualunque osservatore designato. Possono essere compiute osservazioni aeree. Ogni parte contraente deve notificare alle altre parti tutte le spedizioni da e verso l’Antartide, tutte le stazioni occupate e tutto il personale e l’equipaggiamento militare introdotto.

Art. VIII: Gli osservatori sono soggetti solo alla giurisdizione delle nazioni a cui appartengono per le responsabilità delle azioni condotte nel territorio Antartico.

Il testo del Trattato, insieme alle raccomandazioni messe a punto nelle successive riunioni periodiche e insieme agli accordi che lo affiancano, prende il nome di Sistema del Trattato Antartico. Il suo annesso più importante è il Protocollo sulla protezione ambientale, detto Protocollo di Madrid firmato nel 1991. Esso definisce l’Antartide riserva naturale dedicata alla pace e alla scienza e stabilisce i principi applicabili alle attività umane in Antartide contestualmente proibendo qualsiasi attività relativa allo sfruttamento delle risorse minerarie, ad eccezione delle attività scientifiche.

Comprende 6 annessi:

– Valutazione dell’impatto ambientale;

– Conservazione della fauna e della flora Antartica;

– Deposito e gestione dei rifiuti;

– Prevenzione dell’inquinamento marino;

– Gestione delle Aree protette.

– La responsabilità per danni ambientali.

 

L’importanza del Trattato per la Repubblica di San Marino

Il Protocollo istituisce, come unico organo permanente, un Comitato per la Protezione Ambientale, con funzioni consultive, che non altera il meccanismo di controllo e decisionale già esistente.

Ad oggi aderiscono al trattato 52 Paesi, così suddivisi:

27 Parti Consultive, aventi diritto di voto, potere decisionale vincolante all’unanimità e controllo sull’osservanza del Trattato. Tale status è aperto a tutte le Parti che svolgano concrete attività di ricerca in Antartide.

25 Parti Contraenti (non consultive), costituite da quei Paesi che non svolgono alcuna attività in Antartide, non avendo quindi acquisito i diritti di cui sopra.

Come emerge dalla relazione di maggioranza, l’opportunità per San Marino di aderire a questo importante trattato internazionale è data non solo dal suo valore simbolico, quindi dall’importanza di essere parte di un trattato che ha garantito per sei decenni la pace nel continente antartico ed ha ispirato la cooperazione internazionale ai fini della ricerca scientifica, ma anche per i motivi descritti nella nota del Direttore Generale dell’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima Ing. Marco Conti. In particolare l’adesione di San Marino renderà possibile secondo i nostri esperti lo “sviluppo continuo del nostro settore ed implementazione e possibilità di lavoro per le nostre compagnie registrate”.

Va inoltre segnalato che San Marino, aderendo come Parte cosiddetta “non consultiva”, non dovrà versare quote contributive per finanziare il Segretariato del Trattato. Non vi sono dunque costi aggiuntivi per lo Stato, diventando San Marino Parte non consultiva.

Le “Parti consultive”, invece, ossia quelle che sono tra i firmatari originari del trattato e che negli anni hanno dimostrato interesse e attivismo in Antartide e che vi conducono una sostanziale attività di ricerca, sono tenute a versare contributi finanziari e a partecipare alle riunioni annuali.

Va infine sottolineato che per quanto riguarda l’impatto sulla legislazione sammarinese, come già espresso nella Valutazione di conformità ad opera della Direzione Affari Giuridici del Dipartimento Affari Esteri, non sono previste norme cogenti di diretta applicazione a seguito della ratifica del presente Trattato.

 

Protezione dell’ambiente

La protezione dell’ambiente antartico è stata un tema centrale nella cooperazione tra le Parti del Trattato Antartico. Nel 1964, l’ATCM ha adottato le Misure concordate per la conservazione della fauna e della flora antartica. Queste misure hanno gettato le basi per un sistema normativo di regole generali e regolamenti specifici che fornivano una protezione supplementare nelle aree specialmente protette. Successivamente, l’ATCM ha adottato una serie di misure su vari temi per ampliare, integrare e rafforzare la protezione dell’ambiente antartico.

Una nuova tappa è stata raggiunta con l’adozione del Protocollo sulla protezione dell’ambiente al Trattato Antartico a Madrid nel 1991. Con il Protocollo sull’ambiente le Parti contraenti “si impegnano a proteggere completamente l’ambiente antartico e gli ecosistemi dipendenti e associati e… designano l’Antartide come riserva naturale, dedicata alla pace e alla scienza”. Il Protocollo vieta tutte le attività relative alle risorse minerarie antartiche, ad eccezione della ricerca scientifica.

 

Cambiamento climatico e ambiente in Antartide

Il Comitato scientifico per la ricerca antartica (SCAR) ha pubblicato nel 2009 un rapporto approfondito sui cambiamenti climatici in Antartide. 100 scienziati di 13 Paesi hanno contribuito come autori. Da allora, lo SCAR ha presentato aggiornamenti annuali alla Riunione consultiva del Trattato Antartico.

La conclusione del Trattato Antartico nel dicembre 1959 ha fatto seguito al successo dell’Anno Geofisico Internazionale (IGY, 1957-58). Da allora, la ricerca scientifica è stata la principale attività sul continente antartico e sia il Trattato Antartico che il Protocollo sull’Ambiente sottolineano l’importanza della scienza e della cooperazione scientifica nel Sistema del Trattato Antartico. L’articolo II del Trattato stabilisce che “la libertà di investigazione scientifica in Antartide e la cooperazione a tal fine… continueranno…”. Secondo l’articolo III, “le osservazioni e i risultati scientifici dell’Antartide saranno scambiati e resi liberamente disponibili”.

Oltre ai firmatari originari, la partecipazione al processo decisionale del Trattato è limitata ai Paesi che dimostrano il loro interesse per l’Antartide “conducendovi una sostanziale attività di ricerca scientifica” (articolo IX.2). Il Protocollo ambientale, all’articolo 2, designa l’Antartide come “una riserva naturale, dedicata alla pace e alla scienza”.

 

Importanti scoperte

La scienza antartica ha portato a scoperte come quella del buco dell’ozono (1985) e al recupero di dati sul clima delle ultime centinaia di migliaia di anni. L’ATCM, con la consulenza degli esperti del Comitato scientifico per la ricerca antartica (SCAR) e del Consiglio dei responsabili dei programmi antartici nazionali (COMNAP), ha adottato molte misure sulla cooperazione scientifica e su questioni operative come le telecomunicazioni, la meteorologia, i trasporti e altri argomenti importanti per i programmi di ricerca antartici.

 

In conclusione

L’oceano Antartico e l’Antartide hanno un ruolo centrale per il clima terrestre e gli ecosistemi marini. I cambiamenti climatici rischiano però di compromettere questi equilibri. La Repubblica di San Marino ha dunque la concreta possibilità oggi di fare sentire la propria voce. La speranza è che tale ruolo venga in futuro sfruttato al meglio.

 

David Oddone

(La Serenissima)