Il dibattito sulle origini anagrafiche dell’artista sono ancora aperte; gli esperti di casa nostra giurano che invece sia addirittura nativo del castello di Domagnano.
’Ufficio filatelico e numismatico dedica a uno dei più importanti architetti del Rinascimento italiano, il Bramante, una moneta commemorativa da due euro fior di conio per il 500° anniversario della sua scomparsa (1444- 1514). L’Ufficio, come si può notare anche dalla foto a fianco, ha inciso sulla moneta il nome del Bramante, affiancandogli l’ipotetico cognome sammarinese “Lazzari delle Penne di San Marino”.Tale accostamento è stato smentito da uno dei più importante studiosi del Rinascimento, Arnaldo Bruschi.
L’affascinante supposizione è stata ripresa da parte dell’Ufficio pubblico dalla targa commemorativa riposta il 30 marzo del 1969 dai Capitani Reggenti Pietro Giancecchi e Aldo Zavoli sotto il monumento dedicato all’artista, eretto su un disegno di Amos Lucchetti Gentiloni dallo scultore Aldo Volpini. I Capitani Reggenti dell’epoca, nell’attribuire al Bramante l’ipotetica origine sammarinese, si rifecero alle parole di Sabba da Castiglione, religioso, letterato e umanista italiano, appartenente all’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri.
Il cavaliere Gerosolimitano Mons. Sabba Castiglione, nell’edizione veneta dei “Ricordi” (1562), al capitolo 111 scrive testualmente: “Onde avviene che Fra Bramante delle Penne di San Marino, uomo di grande ingegno, cosmografo, poeta volgare et pittore valente come discepolo del Mantegna, et grande prospettivo, come creato di Piero del Borgo, ma nell’architettura grande eccellente”.
Questa non rappresenta l’unica testimonianza della nascita del Bramante a San Marino, ma non è possibile comunque affermare con certezza che Bramante sia nato all’interno del territorio sammarinese, perché esistono altre autorevoli testimonianze, anche dell’epoca, che attestano la nascita dell’architetto rinascimentale a Monte Asdrualdo, nei pressi di Fermignano e altre ancora a Casteldurante, anche quest’ultima smentita da Bruschi. Con questo non si vuol smentire l’autorevolezza dell’Ufficio filatelico e numismatico, ma soltanto far presente che probabilmente sul cognome e la nascita del Bramante permangono alcuni dubbi.
A questo punto, l’aver coniato una moneta di Stato con suscritto, attorno alla figura del Bramante, un cognome non certo, appare alquanto azzardato. Sicuramente è molto invitante attribuire a San Marino l’origine anagrafica di un così grande artista, ma un’ipotesi non è una certezza e tale gesto sa più di campanilismo che di verità scientifica.
Francesco De Luigi, La Tribuna