Ad essere favorito non era il progetto industriale meritevole ma chi era disposto a pagare una tangente.
Terremoto a San Marino, dove si e? assistito in questi giorni a due episodi che stanno cambiando la storia recente della piccola Repubblica incastonata nell’Italia: l’arresto dell’ex uomo forte, ex Reggente ed ex ministro Gabriele Gatti e l’inizio del maxiprocesso sulla tangentopoli sammarinese.
“Le indagini giudiziarie hanno rilevato come i partiti di governo siano stati il crocevia della politica corrotta”. Lo scrivono i commissari della legge che hanno firmato la custodia cautelare in carcere per Gabriele Gatti, leader della Dc del Titano, ex capo di Stato e ministro agli esteri per
16 anni, da sabato detenuto ai Cappuccini per associazione per delinquere e riciclaggio.
Nella ordinanza di 50 pagine i commissari della legge, ricostruiscono come la politica sammarinese dagli anni Novanta in poi si sia mossa “nelle trame che hanno messo in contatto uomini politici nostrani con sinistri poteri e con oscuri personaggi esteri che hanno generosamente rimpinguato le tasche di professionisti, faccendieri e politici senza scrupoli”.
La sensazione e? che la Tangentopoli del Titano possa avere derive estere, soprattutto italiane, perche? le indagini del nucleo di polizia giudiziaria non sono concluse. L’arresto di Gatti si intreccia con la maxindagine sul cosiddetto Conto Mazzini, la cui prima udienza si e? tenuta lunedi?. Alla sbarra 8 ex ministri, tra cui Fiorenzo Stolfi e Claudio Podeschi.
Sotto accusa quello che viene definito il sistema San Marino: per aprire una societa? o avere una licenza bancaria bisognava pagare la classica tangente. Non a caso per i magistrati alcuni imputati sono stati in combutta con Gatti. “Nel corso del tempo -scrivono Buriani e Volpinari- fu elaborato un metodo molto efficace, che consisteva in parte nel finanziamento occulto dei partiti politici e in parte nel voto di scambio. Il sistema favoriva i politici di governo”.
E? il totale controllo dell’economia. Gli elementi probatori acquisiti infatti, hanno palesato un vero e proprio regime di diffusa corruttela instaurato tra i politici all’epoca piu? importanti aderenti a partiti della maggioranza di governo e qualunque soggetto (persona fisica o giuridica) nazionale o estero, che intendesse svolgere una qualunque attivita? nel territorio sammarinese. Sulla base delle indicazioni, sostanzialmente confessorie, provenienti da politici e imprenditori, emerge con forza che il sistema corruttivo instaurato ha avuto una ascendenza che ha coinvolto sia i partiti di maggioranza che i partiti dell’opposizione (sia pure in minor misura), e? stato alimentato da stretti e diretti rapporti tra imprenditori e uomini d’affari con esponenti di questo e quel partito politico in un quadro di reciproca “sponsorizzazione” ed e? scandito da una dinamica di reciproco arricchimento illecito, reso possibile o comunque agevolato dal ruolo centrale assunto dall’ ”uomo forte” del momento.
Gabriele Gatti – forte della sua indiscussa centralita? politica e delle sue poliedriche entrature – tanto nella Democrazia Cristiana quanto negli altri partiti e negli altri ambiti sociali – era in grado, pressoche? da solo, di individuare le occasioni tangentizie, di ripartirle tra politici, funzionari e fiancheggiatori a lui “vicini”. Almeno secondo le ipotesi dell’accusa.
Emergerebbe dunque, quanto da queste pagine teorizziamo da un bel pezzo: quanto accadeva non puo? essere liquidato dando semplicemente la colpa a pochi soggetti. Vero che il cosiddetto “capro espiatorio” aiuta a ripulire le coscienze. Ma la realta? e? che tutti – o quasi – attingevano a piene maniche da questa economia malata e di benessere solo apparente. E giudici – loro si? – lo hanno capito molto, molto bene.
Lo stato attuale delle imprese sammarinesi e? la prova della ferale assenza, per decenni, di una politica industriale e di rigoroso sostegno alle imprese. Con la complicita? di molti, lo Stato ha rinunciato ad avere un’economia sana. Ad essere favorito (o autorizzato o licenziato) non era il progetto industriale meritevole, ma la disponibilita? del singolo imprenditore (o del professionista) a pagare tangenti alla politica.
Troppo facile essere “antigattiani” oggi.
David Oddone