Il Vescovo di San Marino – Montefeltro, Andrea Turazzi ha deciso di rispondere alle nostre domande. L’intervista arriva alla vigilia della celebrazione del Santo fondatore, dunque una data particolarmente sentita dai sammarinesi: non potrebbe essere altrimenti.
Eccellenza, che 3 settembre sarà? Come la vivranno i giovani?
“Anche per i giovani il 3 settembre non sarà e non deve essere una ricorrenza formale.
Come è stato scritto, il 3 settembre è il compleanno di un’antica comunità, la nostra. Una comunità viva e unica al di là delle miserie e della nobiltà dei suoi esponenti. È nata dalle radici di un santo ed è cresciuta nei secoli ‘senza dover nulla a nessuno’, fino ad avere un posto ragguardevole fra le nazioni per i suoi valori. I nostri giovani sanno tutto questo e, benché refrattari alla retorica, parteciperanno alle giornate in onore del Santo fondatore. La nostra società e la Chiesa hanno bisogno di loro e molto si aspettano da loro”.
Non a caso le ho fatto questa domanda. Quest’anno la Chiesa è realmente a misura di giovani…
“Venerdì 2 settembre i giovani si danno appuntamento per una serata che prevede un momento di preghiera (la celebrazione della Messa nella memoria di San Marino) e un momento musicale, un concerto tenuto dalla rock band italiana i ‘The Sun’, gruppo molto apprezzato dai giovani. Per una volta, in via davvero eccezionale e per motivi tecnici – mi hanno assicurato gli organizzatori – la festa non sarà, come di consueto, in Basilica o nella piazza antistante, ma a Dogana: la prima parte di preghiera nella chiesa parrocchiale (via Giangi, 36 ndr) alle ore 20; la seconda presso il Teatro Nuovo di Dogana, a due passi dalla chiesa, alle ore 21”.
Che tipo di appuntamento avete in mente Eccellenza?
“Alla serata sono invitati tutti i giovani, non solo quelli delle aggregazioni cattoliche e non solo i sammarinesi. Sono invitati tutti i giovani del Montefeltro e oltre. La serata del 2 settembre costituirà l’apertura delle attività giovanili, quasi l’inaugurazione del nuovo anno. Voglio essere presente anch’io per esprimere tutta la mia simpatia verso i giovani e portare un saluto. Durante l’estate, circa tremila tra ragazzi e giovani hanno partecipato a campeggi, soggiorni, campi scuola. Si può dire che l’attività giovanile non ha conosciuto soste, ma con la ‘veglia di San Marino’ riprende alla grande quell’impegno educativo che coinvolge tante realtà e persone. Certo, si può fare ancora di più, soprattutto per i giovani che esperimentano forme di marginalità e disagio. Ma anche verso chi, semplicemente, non arriva a godere di proposte aggregative e formative. Quest’anno l’appuntamento sarà anche arricchito dalla testimonianza dei giovani che hanno partecipato alla Gmg (Giornata Mondiale della Gioventù) tenutasi a Cracovia (Polonia) a fine luglio. Ci saranno i nostri 75 sammarinesi partecipanti, ma anche una rappresentanza dei giovani della Romagna, credo particolarmente attratti dal concerto dei ‘The Sun’”.
Senta, che cosa ha lasciato e lei e ai ragazzi l’esperienza di Cracovia per la Gmg?
“L’esperienza di Cracovia è stata particolarmente importante e meritevole di essere traghettata a tutti i nostri giovani. Sintetizzerei così. Anzitutto: è stato di notevole importanza l’incontro con il popolo polacco. Ricca di significati l’accoglienza riservataci, come la meditazione sulla sua storia, sui doni di cui è portatrice all’Europa. Azzeccata la scelta dell’ospitalità a dimensione famiglia, anche se pagata con ore di trasferimenti. C’è stata data la possibilità di una reale vicinanza e di una condivisione fraterna. Il Papa è stato formidabile. Nessuna spettacolarità, ma ha saputo dialogare con i giovani (erano due milioni) con una semplicità disarmante, adoperando parole che sanno agganciare. Ha adoperato metafore molto vicine a loro, cito a mente: non vuole che siano «giovani-divano, tutto comodità e videogiochi». Non li vuole «pensionati a 23 anni», li vuole «titolari in campo e mai riserve»: disposti a cambiare il mondo, convinti che si può. Francesco, il Papa delle periferie e della misericordia, spinge i ragazzi al servizio del prossimo: «Nell’accoglienza dell’emarginato che è ferito nel corpo e nell’accoglienza del peccatore che è ferito nell’anima si gioca la nostra credibilità di cristiani. Non nelle idee, ma lì!». E poi li provoca: «Volete essere addormentati e intontiti o lottare per il vostro futuro?». I giovani sorprendono. Hanno saputo vivere con disinvoltura l’amicizia e l’unità pur con appartenenze, culture, lingue diverse (mi è stato detto che erano rappresentate 178 nazionalità). Che cosa resterà di questa GMG? Che è possibile stare insieme pur diversi: un messaggio indispensabile per questi giorni. Si può andare davvero oltre le barriere”.
Un’ultima domanda Eccellenza. Che significa oggi essere giovani?
“La situazione della realtà giovanile insieme a tante luci, penso all’entusiasmo, alla vitalità, all’intraprendenza tipiche dell’età, conosce anche tante ombre. Prima fra tutte, la preoccupazione per il futuro; poi la scarsità di opportunità lavorative, il venir meno in tanti della speranza, l’influenza di falsi maestri, la difficoltà di comunicazione, nonostante la diffusione dei mezzi della comunicazione e dei social, e questo soprattutto col mondo degli adulti. Credo dovremo inventare forme di collaborazione fra diverse ‘realtà educative’, quasi un ‘patto’ educativo tra famiglie, scuola, comunità, Chiesa, su valori portanti. Ho avuto modo di spendere una parola su questo nella mia lettera alla città di San Leo e alla diocesi, lo scorso primo agosto. Nel contesto del passaggio dedicato al ‘sì all’amore’, ho parlato dell’amore in tutte le sue dimensioni e in tutte le sue espressioni (affettive, sessuali, sociali) come apertura alla relazione con l’altro, nel rispetto, nella totalità e nella delicatezza che ‘l’assunzione’ dell’altro come persona comporta. Credo che nella prospettiva di una più ampia educazione all’amore sia importante annunciare, senza stancarsi, la dimensione vocazionale della vita: vivere è rispondere! Questo annuncio corrisponde alla grandezza degli ideali che possono sbocciare nel cuore dei giovani, fino al dono totale di sé. Mi correggo: ideali che sbocciano nel cuore dei giovani realmente, ne sono testimone”.
La Tribuna.sm