San Marino. Imprenditore Luca Costanzi/Banca Cis, una vicenda che riguarda il credito d’imposta e che fa pensare ….. di Marco Severini

Giornale.sm leader nel giornalismo d’inchiesta on line della Repubblica di San Marino ha svelato – separando i fatti dalle opinioni – un probabile modo di fare della Banca Cis sulla questione relativa al credito d’imposta attribuito per legge a quelle banche che incorpano o si fondono con banche che hanno dei problemi.

In sostanza dalla nostra intervista, all’imprenditore di Santarcangelo Luca Costanzi, viene fuori uno scenario – la punta di un iceberg qualche notabile ha sentenziato – tutt’altro che rassicurante, uno scenario che fa drizzare i capelli ai cittadini che da un po’ di tempo a questa parte sono coloro che sorreggono – con le loro tasse – il sistema finanziario sammarinese.

In sostanza Costanzi dice che Banca Cis, almeno nel suo caso, ha operato in modo che il suo fido di circa 300.000 euro (con cui lavorava in tranquillità e stima reciproca da anni con la Eurocommercial Bank) fosse chiuso – dopo la fusione in Banca Cis – dall’oggi al domani, senza apparente giustificato motivo, con un piano di rientro a lui proposto difficilissimo da rispettare. E’ emblematico dire che lo stesso Costanzi avrebbe dovuto restituire all’anno – secondo il piano elaborato proposto da Banca Cis – quasi il doppio dell’utile che aveva con la sua florida ditta di commercio di inerti di Santarcangelo.

Ma perché mai tutta questa manovra? Perché chiudere il fido ad un imprenditore che possiede ben 11 camion e diversi dipendenti? E sta lavorando da anni senza problemi con l’ECB? Secondo Costanzi è perché la Banca Cis non vuole avere a che fare con chi, in Eurocommercial, aveva dei fidi. Un passo nell’intervista è molto importante, cioè quando Costanzi dice: ”A loro non importa se ritorni o meno del fido e dei soldi che ti hanno dato, tanto una volta messo in sofferenza possono sempre richiedere questi soldi allo stato con il credito d’imposta, cioè con il mancato pagamento pagamento di tasse”.

Oltre alle prevaricazioni che racconta l’imprenditore Costanzi, occorre capire se ciò corrisponde a verità e proprio per questo abbiamo richiesto – nel rispetto del contraddittorio – un’intervista al Direttore di Banca Cis Dott. Daniele Guidi. Lo stesso, un po’ indispettito dalla nostra inchiesta, non ce l’ha data ed invece a fine mattina di mercoledì – giorno dell’intervista a Costanzi – ci ha inviato un semplice comunicato stampa dove constata – senza andare ad analizzare i fatti – il buon lavoro di Banca Cis ed il fatto che la stessa non abbia contravvenuto la legge. Punto.

Un po’ poco per chi come noi voleva capire se viene fatto o meno il ”giochino” del credito d’imposta e se come al solito sono i sammarinese gli unici a pagare per errori che loro non hanno commesso, se non quello di votare dei politici cialtroni che redigono ed approvano leggi – farlocche – come quella sul credito d’imposta.

Per coloro che ci hanno tacciati di essere dei ricattatori (!) e di essere asserviti alla concorrenza (!!) non rispondiamo nemmeno, tanto sono assurde e false le accuse. Giornale.sm è alla ricerca della verità anche sull’uso, probabilmente smodato che alcuni operatori fanno, del credito d’imposta. I sammarinesi devono sapere dove vanno a finire i loro soldi!

Probabilmente la Politica, quella con la P maiuscola che rappresenta i cittadini e non i poteri forti, potrà darci una mano per capire se questo modus operandi è isolato o se è la prassi. Vedremo.

Buona giornata,

Marco Severini – Direttore del Giornale.sm