Secondo indiscrezioni di nostre fonti sarebbero in arrivo nella Repubblica di San Marino dei vaccini della ditta farmaceutica Pfizer-BioNTech acquistati da tempo ed in possesso dello Stato di Israele.
Lo stato ebraico, avendo già vaccinato circa il 50% della popolazione quindi quasi 5 milioni di persone, ha messo a disposizione, su nostra richiesta, alcune migliaia di dosi per la Repubblica di San Marino.
I vaccini Pfizer-BioNTech dovrebbero arrivare attraverso un volo aereo particolare in grado di tenere molto bassa la temperatura dei vaccini. Anche il trasporto stradale dall’aeroporto di arrivo, probabilmente Milano, fino alla Repubblica di San Marino dovrà essere effettuato con furgoni idonei a tenere la temperatura dei vaccini a -70 C°, anche se, secondo le ultime versioni, basterebbe osservare la temperatura di -25/-15 C° per una loro corretta conservazione.
Un’altra vittoria da parte del dicastero degli Esteri con a capo il Segretario dott. Luca Beccari già forte dell’arrivo in territorio, nella giornata di ieri, del vaccino russo Sputnik V.
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Ecco la situazione nel paese mediorientale come articolo Agi del 22 febbraio.
AGI – Centri commerciali, mercati, musei e biblioteche hanno aperto ieri i battenti per la prima volta in due mesi segnando il ritorno per Israele a una normalità che non si vedeva da tempo e che dovrebbe essere resa possibile e sostenibile dal successo della campagna vaccinale. Palestre, piscine e hotel hanno avuto il permesso di aprire domenica solo ai titolari del passaporto vaccinale, ovvero del documento che attesta l’avvenuta vaccinazione.
Oggi, il Comune di Gerusalemme riaprirà gli eventi culturali in città con un concerto della cantante Miri Mesika in programma alle 20:30; sarà il primo grande evento culturale dopo mesi di chiusura per le restrizioni del coronavirus. Il concerto si terrà al Jerusalem Pais Cultural and Arts Hall di Pisgat Ze’ev, la cui sala è stata inaugurata a giugno e mai più utilizzata per via della pandemia, e sarà presente anche il sindaco di Gerusalemme Moshe Lion.
Ma non è solo il primo evento culturale in Israele dopo tre lockdown, sarà anche il primo evento culturale dopo la vaccinazione di massa: per accedere al concerto i membri del pubblico dovranno presentare il passaporto vaccinale, dimostrando che sono stati vaccinati, che sono guariti dal coronavirus o che sono stati sottoposti a un test negativo massimo 48 ore prima dell’evento. Secondo gli ultimi dati, il 46% della popolazione israeliana ha ricevuto almeno una dose del vaccino contro il covid. Dall’inizio della pandemia il Paese ha registrato 740 mila casi e 5500 morti.