San Marino. In arrivo una nuova sede per l’Unione dei volontari di protezione civile e poi nuovi mezzi, tanto orgoglio e impegno per i programmi del 2026 … di Angela Venturini

In tempo di pace si costruiscono professionalità, si preparano strumenti e attrezzature per affrontare le emergenze naturali e tecnologiche. Così, anche la riunione conviviale di fine anno, per l’Unione dei volontari di protezione civile diventa occasione di crescita. 

C’erano oltre 80 volontari sammarinesi, dei 200 attualmente attivi, martedì sera al Podere Lesignano, per celebrare questo momento che ha aperto ufficialmente il fittissimo calendario delle attività e dei progetti per il 2026. A presiedere la riunione: il Segretario di Stato Matteo Ciacci, il capo della Protezione Civile Pietro Falcioni, il presidente dell’Unione Marino Bedetti con tutto il direttivo, i Capitani di Castello neoeletti e quelli ancora in carica. 

Ho scoperto in voi una grande famiglia – ha detto il Segretario Ciacci nel saluto iniziale – capace di far sventolare la bandiera di San Marino, dentro e fuori il territorio, nei momenti di difficoltà. Ormai siete un’istituzione”. In effetti, quella bandiera biancoazzurra cucita sulla divisa e su tutti i DPI, ha ricordato Fabio Berardi, rappresenta non solo una squadra, un corpo di volontari, ma un vero e proprio Stato, soprattutto quando la colonna di mezzi e di uomini arriva nelle zone disastrate e si mette a lavorare nel fango e nelle macerie. Questo è grande motivo di orgoglio: la San Marino che fa e fa bene. 

Lo ha sottolineato anche l’ormai ex Capitano di Castello di Serravalle Roberto Ercolani a nome della Consulta delle Giunte: “Il lavoro insostituibile e silenzioso dei volontari è uno dei pilastri più solidi e nobili, l’espressione concreta, di uno Stato che si prende cura della comunità. Non è solo un servizio, è una garanzia”. In effetti, risultati così importanti e riconosciuti sia in Patria, sia all’esterno, non nascono per caso ma sono frutto di professionalità e aggiornamento costanti, si rinforzano con la formazione continua e una disponibilità ininterrotta.Una squadra di cittadini attivi, che rispettano le regole, che sanno lavorare in squadra, rappresentano un’idea alta di comunità, dove la solidarietà non è uno slogan ma pratica quotidiana” ha concluso Ercolani. 

Da persona pratica, avvezza ad essere operativa, il capo della Protezione Civile Pietro Falcioni ha sottolineato il valore di questo sistema complesso e coordinato che si avvale in eguale maniera degli addetti in ufficio e degli uomini sul campo mettendo in connessione tutte le diverse competenze. “Siamo piccoli – ha detto – ma possiamo competere con i grandi”. 

Il presidente Marino Bedetti ha sottolineato invece il grandissimo lavoro di organizzazione interna conseguente alla formazione dell’Unione e al suo riconoscimento legislativo. Nel volgere di pochi mesi è stata messa in piedi l’intera struttura interna con la formazione di squadre, ciascuna con compiti ben precisi e con i relativi responsabili, con la messa a punto di procedure che consentono l’attivazione immediata dei volontari, tutti i giorni e a tutte le ore, per affrontare qualsiasi necessità. Ha ricordato la recentissima emergenza neve: alle 5,30 del mattino è arrivata la telefonata del comandante Falcioni per l’attivazione del servizio, alle 7 c’erano già in strada due squadre e relativi mezzi. 

Il capitolo relativo ai mezzi è importantissimo per i volontari, che più sono attrezzati, più sono efficienti. Bedetti ha elencato le tende da campo, sempre pronte ad essere montate, gli impianti elettrici e quelli idraulici già in dotazione, moto pompe e moto seghe, gli argani, i ganci, la gru, il muletto, i mezzi mobili, tra cui il pick-up per le emergenze alluvionali e quello nuovissimo, che arriverà a giorni, attrezzato per gli interventi in caso di incendio e molto altro. E poi gli arredi per il magazzino, dove tutti i materiali vengono conservati e manutenuti dagli stessi volontari. A proposito di magazzino e di sede, il Segretario Matteo Ciacci ha annunciato un’importantissima novità: la nuova collocazione presso l’ex magazzino Morri a Murata, dove ci sono ampi spazi per mezzi e attrezzature, per gli uffici e un ampio salone per le riunioni e per i corsi di formazione. “È un regalo a cui abbiamo lavorato con entusiasmo perché voi fate i fatti e anche noi cerchiamo di farli insieme a voi” ha detto Ciacci citando la delibera congressuale ancora fresca di stampa.

Il trasloco nella nuova sede sarà tutto ad opera dei volontari, insieme alla messa a punto di un programma di attività che attraverserà l’intero anno che sta per iniziare. Tra i corsi di formazione e di aggiornamento, il consueto servizio di avvistamento incendi boschivi durante l’estate, “Io non rischio” (programma di divulgazione per le buone pratiche di protezione civile), San Marino ospiterà anche “Scuole campo”. Si tratta di un’iniziativa rivolta particolarmente alle scuole elementari e medie organizzata in Italia dai vari dipartimenti regionali per insegnare prevenzione, primo soccorso, gestione incendi, radio e cartografia, attraverso attività pratiche e teoriche, diffondendo la cultura del volontariato e della solidarietà. 

San Marino ha partecipato negli ultimi tre anni al programma della Regione Marche presso i Comuni di Montegrimano, Macerata Feltria e Piandimeleto, ottenendo ovunque apprezzamenti e grande ammirazione. Quest’anno tutto sarà allestito in territorio sammarinese. Un tour de force e un grandissimo impegno organizzativo che nel 2026 si assumeranno i volontari di San Marino.