Durante il processo di appello per diffamazione del 30 maggio 2019 tra Severini e Corbelli, che ha visto prevalere momentaneamente quest’ultimo con un’assoluzione oltremodo dubbia e con una diatriba tra i due che durerà anni nelle aule di tribunali penali e civili italiani e sammarinesi, in udienza parlando con gli avvocati il giudice delle Appellazioni Francesco Caprioli si è lasciato sfuggire che dopo il processo dovrà vedere un Segretario di Stato: ”occorre non fare una pausa alle 13 perché alle 14 dovrò lasciare il tribunale per andare ad un appuntamento con un Segretario di Stato’‘ queste le sue parole alla presenza di avvocati anche delle cause successive a quella che ha visto imputato il Corbelli.
Ma allora molti si sono posti delle domande del tipo: può un giudice andare direttamente dal politico? Perché un segretario di Stato ha necessità di chiamare a rapporto un giudice di appello penale? C’entra il caso in questione? Ovvero il Segretario di Stato doveva parlare al giudice Caprioli del nemico mediatico n.1 del governo ovvero Severini – che proprio nella stessa mattinata aveva il processo con Corbelli – ed il suo Giornale.sm, leader negli scoop degli ultimi anni anche contro il governo e la maggioranza e soprattutto ha denunciato penalmente il giudice Buriani e promosso giuste azioni di responsabilità contro il giudice Volpinari e il collega di Caprioli il giudice d’appello Brunelli.
Queste cose fanno pensare e soprattutto, qualora non ci dovessero essere chiarimenti immediati da ambedue le parti, ci si domanda se la Magistrura sammarinese, vedendo come vengono chiamati a rapporti i giudici dalla politica, è davvero indipendente o se tutto è relegato ad un mesto teatrino per avvantaggiare l’amico di turno o far perdere il nemico dell’attuale esecutivo.
Pena perdita credibilità totale del paese bisogna sapere immediatamente chi era il Segretario di Stato ed il motivo della chiamata del giudice di appello Francesco Caprioli e soprattutto perché lo stesso abbia accettato tale inopportuno invito.
Finirà come con quel Nicola che, per ora, non si è saputo il cognome? Per ora…
/red