San Marino. In aula si discute anche del TRANSITORIO FISCALE. Gli interventi in CGG del pomeriggio

FeliciI lavori pomeridiani del Consiglio grande e generale riprendono dalla presentazione dell’Assestamento di bilancio 2014 da parte del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, cui segue il dibattito parlamentare e la replica dello stesso rappresentante di governo.

Di seguito la sintesi degli interventi:
Dibattito sul Progetto di legge “Modifiche alla Legge 20 dicembre 2013 n.174 e variazione al Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2014”
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze:
“Si procede ad una disamina dell’articolato della Legge. L’art. 1 contiene la variazione allo schema del Bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio 2014, nel complesso il totale delle entrate e delle uscite è passato da €503.618.678,64 ad €514.516.968,51 (+2,16%).
Il totale delle variazioni positive in entrata, incluse le partite di giro, ammontano ad €13.251.750,Ol; il totale delle variazioni negative, incluse le partite di giro ammontano ad €2.353.460,14.
Le variazioni positive in uscita complessivamente, comprese le partite di giro, ammontano ad € 19.036.626,45; mentre le variazioni negative, comprese le partite di giro ammontano ad €8.138.336,58. L’accensione del mutuo a pareggio di bilancio iscritto sul capitolo in entrata 1220 previsto per il 2014 in seguito alle variazioni apportate con il presente progetto, passa da €15.435.309,64 ad €15.205.849,50
Considerando l’eliminazione in conto residui definiti dal Congresso di Stato in complessivi €311.892,20 che saranno formalizzati in sede di bilancio consuntivo 2014, il disavanzo dell’esercizio 2014 subirà in sede di chiusura di bilancio -unitamente alla determinazione di tutte le poste positive e negative della gestione 2014 -, una possibile ulteriore riduzione
Gli articoli 16, 17 e 18 relativi al transitorio fiscale hanno lo scopo di agevolare contribuenti che vogliano risolvere pendenze in materia tributaria nella fase di entrata in vigore della nuova normativa in materia tributaria (Legge 16 dicembre 2013 n.166 “Imposta generale sui redditi”), ovvero definire il proprio rapporto fiscale con il competente ufficio, ancorché non oggetto di specifica vertenza, in relazione agli anni 2011/2012/2013. Nel dettaglio l’art.16 contempla l’ipotesi di coloro che, pur non avendo in essere un contenzioso tributario, vogliano definire la propria posizione fiscale relativamente agli anni 2011, 2012 e 2013; negli articoli 17 e 18 viene invece stabilita la procedura di ammissione al transitorio per i contribuenti che hanno pendente una controversia tributaria innanzi alla Commissione degli Accertamenti (art. 17) ovvero innanzi alla Giunta di Stima o all’Autorità Giudiziaria (art. 18), indipendentemente dall’anno di formazione della controversia. Apposita circolare dell’Ufficio Tributario definirà le modalità applicative dell’articolato di legge.
Si procede alla disamina dei singoli commi dell’art. 16: transitorio fiscale per i contribuenti che vogliano definire la propria posizione fiscale relativamente gli anni 2011, 2012 e 2013. Il comma 1 stabilisce il termine, perentorio, entro il quale è necessario presentare domanda per poter aderire al C.d . transitorio fiscale che è afferente la propria posizione fiscale per gli esercizi fiscali 2011/2012/2013. Da tali periodi di imposta dovranno essere esclusi quelli eventualmente oggetto di controversia, così come stabilito dal comma 10 del medesimo articolo. L’importo da versare viene determinato in misura fissa in base allo scaglione del ricavo lordo, così come analiticamente indicato ai commi 2 e 3. Al comma 5 viene stabilita l’esclusione per le persone fisiche e giuridiche titolari di reddito d’impresa, di poter riportare in futuri periodi d’imposta le perdite realizzate negli esercizi oggetto del provvedimento. Al comma 6 vengono indicati gli importi da versare nell’ipotesi di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per ciascuna annualità. Il comma 7 contempla gli effetti dell’adesione al transitorio fiscale, stabilendo che la liquidazione delle imposte risultanti dalla dichiarazione diviene definitiva con riferimento alle deduzioni e agevolazioni indicate dal contribuente; viene inoltre stabilito che l’istanza non costituisce titolo per il rimborso di ritenute, acconti e crediti d’imposta non dichiarati precedentemente. L’Ufficio Tributario potrà comunque procedere ai controlli ordinari ex articolo 42 ter, comma l, della Legge n.91/1984, anche con riferimento alle annualità oggetto del provvedimento. Il comma 8 dispone la preclusione dell’Amministrazione finanziaria di poter esperire accertamenti in rettifica nei confronti del dichiarante, fatti salvi gli obblighi del sostituto d’imposta, con il perfezionamento della procedura in esame. Al comma 9 viene indicata la data entro la quale, a pena di nullità della istanza, debba essere versata la somma determinata ai sensi dei commi precedenti, dal comma 2 al 4. Il comma 10 contempla le cause di esclusione dalla procedura del transitorio, stabilendo che le disposizioni previste ai commi precedenti non possono essere applicate agli anni per i quali i contribuenti hanno in corso una controversia tributaria, ovvero ai contribuenti nei confronti dei quali sono in corso procedure concorsuali, di liquidazione volontaria o d’ufficio. Il comma 11 stabilisce infine le due ipotesi in cui non si possa perfezionare la definizione della posizione fiscale: la prima è quella in cui il contribuente versi in una delle situazioni previste al precedente comma 10, la seconda ovvero è quella in cui nell’istanza di ammissione alla procedura in esame vengano indicati dati diversi da quelli contenuti nell’originaria dichiarazione dei redditi”.
Andrea Zafferani, C10: “A fronte di un Pil crollato del 30% (in 5 anni) e di un crollo degli investimenti il governo risponde abbassando la spesa in conto capitale, ovvero quella che alimenta gli investimenti, anziché lavorare sulla spesa corrente che si riduce di appena 10 milioni su 560 milioni complessivi. Una riduzione tra l’altro legata soprattutto ai tagli lineari. La politica dei tagli lineari è fallimentare e portata avanti da quei governi che non hanno idee. L’assestamento di bilancio contiene l’ultima chicca ovvero il condono fiscale. Non parlo tanto degli articoli 17 e 18 che possono avere anche una logica per far incamerare al governo risorse, evitando contenziosi e cause che non spesso finisco bene. Mi riferisco al condono tombale concesso dall’articolo 16. A prescindere da quanto non abbiano dichiarato gli evasori, se la possono cavare con appena 4 o 8 mila euro, a seconda del reddito”.
Tony Margiotta, Su: “Questo assestamento nasconde un condono che offre l’opportunità a coloro che hanno evaso di mettersi in regola. Tutto ciò in un momento storico devastante per San Marino. Sono basito. C’è la necessità di andare nella direzione contraria. Il governo ha tagliato ovunque persino sull’Iss. E’ andato ad intaccare lo Stato sociale che era il fiore all’occhiello del nostro paese. Sono scandalizzato e pronto a fare le barricate. Non è assolutamente la direzione giusta. Chiediamo alla comunità di fare sacrifici e al contempo facciamo un condono fiscale. Con che coraggio?”.
Marco Podeschi, Upr: “Siamo dinanzi a condono fiscale. Ho qualche perplessità. Vorrei sapere se la vicenda legata a presunti ammanchi all’interno dei valori dell’azienda filatelica e numismatica sia stata chiarita? Perché l’assestamento del bilancio viene infarcito di altre norme che nulla hanno a che fare con il bilancio? Dubbi anche sull’articolo 11 riguardante l’ente Poste spa. Che tempi ci sono per la costituzione dell’ente Poste spa?”.
Ivan Foschi, Su: “Il quadro è per nulla incoraggiante. Non possiamo tacere sul transitorio fiscale. Non abbiamo trovato risposte soddisfacenti alle nostre perplessità. Se, a livello puramente teorico, si può pensare a un incentivo per il passaggio da un sistema ad un altro, il transitorio fiscale ci pare non proponibile. A me pare che questo provvedimento sia nettamente sbilanciato a favore del contribuente inadempiente e a sfavore dello Stato. Qual è l’esigenza? Quella di fare un regalo ai soliti noti? Lo abbiamo già fatto nel 2010 e pensavo bastasse”.
Pier Marino Mularoni, Upr: “Non vedo nuove entrate se non quelle derivanti da tributi fiscali. Preoccupa non vedere altri cespiti di entrate dovute a nuove economie, dall’altra non ci sono riduzioni di spesa così evidenti che facciano ben sperare rispetto all’equilibrio dei futuri bilanci. Chiedo al segretario di chiarire le prospettive che ci dobbiamo attendere rispetto a nuove entrate, non tributarie, e riduzione di uscite che derivino non da travasi di spesa del bilancio.
Chiedo un chiarimento sull’articolo 15, sul finanziamento del mutuo concesso a Fondazione Cassa di Risparmio per Cassa di risparmio. Il tasso fissato all’1,43% è particolarmente conveniente, sarebbe interessante sapere qual’è il tasso che lo Stato per far fronte a questo finanziamento si finanzia a sua volta presso Banca centrale. Mi risulta sia più alto e lo Stato, se così è, ne esce con un costo. C’è un costo per la collettività che non deve essere nascosto. Le chiedo la possibilità di relazionare su questi aspetti. Sul transitorio fiscale è stata approvata una nuova normativa fiscale e ci sta che si vada a chiudere con un passato che aveva con norme, sanzioni, previsioni diverse, ma deve esserci equità. Chiedo al governo di ragionare su scaglioni, importi per poter definire un transitorio equo”.
Rossano Fabbri, Ps: “Va definito come positivo il fatto che il bilancio viene presentato con una riduzione della perdita effettiva. Vedremo come si è arrivato a questo e auspichiamo che il pareggio di bilancio arrivi con solerzia. L’assestamento ci porta a una riduzione della spesa degli oneri retributivi, ma in termini di spending review credo ci sia ancora molto da lavorare, non si è arrivati ancora a metter mano nel settore del pubblico allargato.
Sul transitorio fiscale non voglio esprimere un’opinione di merito, ma fare un’analisi oggettiva del cambiamento fatto dal Paese, con nuova normativa di riferimento e che tutti abbiano presente qual’era il passato rispetto al contenzioso fiscale. Ricordo poi la legge 100 del 2013, ovvero la normativa che ha introdotto l’autoriciclaggio. Comprendo chi chiede un inasprimento, ma non si possono applicare leggi nuove a situazioni vecchie.
Non condivido chi mette un no definitivo, ma paiono un po’ troppo all’acqua di rose e minime le contribuzioni di chi ha ovviato nell’andare a produrre una dichiarazione dei redditi rispetto chi ha un accertamento, su questo credo si possa intervenire con una soluzione diversa”.
Elena Tonnini, Rete: “Per puntare allo sviluppo bisogna avere i conti in ordine, queste le parole del segretario Felici. Ma avere i conti in ordine sulla carta non significa avere creato le condizioni della ripresa. Occorre avere la giusta credibilità per presentare un percorso di trasparenza, ma le voce di Roberti e quelle sulle tangenti di partito non permettono la credibilità necessaria a chi parla di avere conti in ordini. Cambieranno gli anni ma le manovre restano quelle, in passato si parlava di condono fiscale, oggi di transitorio fiscale. Ci auguriamo che non passi il messaggio che per ogni possibile transizione si autorizzino sanatorie e condoni.
Il condono dimostra che la riforma fiscale ha fallito nei suoi obiettivi: da una parte sull’allargamento della base imponibile e dall’altra sull’uguaglianza. Non siamo tutti uguali. Grave è poi stabilire che chi ha controversie in corso possa essere inserito nella lista di chi accede al condono, potendo pagare il 65%. Vale il principio che è meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma ci si è chiesto a fronte dei 4 mln di euro previsti, quando va interamente perso? Altro discorso le consulenze: occorre andare a vedere i veri sprechi per contenere i mutui. Il continuo riferirsi a metodi clientelari è il vero costo su cui intervenire per rendere efficiente la pubblica amministrazione”.
Paride Andreoli, Ps: “Nel bilancio di assestamento, il segretario Felici propone una serie di articoli che vanno al di là della consuetudine della presentazione di un bilancio di assestamento, solitamente presentato in ottobre in seconda lettura. In questo caso mi pare ci sia una maggiore celerità. Probabilmente per mettere a posto i conti pubblici che incidono su avanzo e disavanzo.
Per effetto di variazioni si è prodotto una minor uscita di oltre 200 mila euro e sotto l’aspetto contabile ci prospetta un disavanzo di 220 mila euro in meno. Capisco la rapidità in quando in questi 24 articoli ci sono punti importanti, che possono essere o meno condivisi, è chiaro che il governo ha necessità di mettere immediatamente in campo il transitorio fiscale.
Il Ps non ha mai nascosto di voler andare verso questa situazione, quando si parla di condono siamo molto attenti e non possiamo non dire che lo avevamo ritenuto prioritario, le nostre proposte sono però state disattese. Ci deve essere un’attenzione duplice, all’interno dell’articolato bisogna andare a controllare se i prelievi vanno nella giusta direzione”.
Federico Pedini Amati, Ps: “La decisione del governo di inserire un condono fiscale nell’assestamento di bilancio disconosce la volontà annunciata da questa maggioranza di intraprendere un percorso di lotta all’evasione. Una presa in giro nei confronti di tutti coloro che fino ad oggi hanno regolarmente pagato le tasse. Modo sbagliato di approcciarsi a una politica economica futura”.
Grazia Zafferani, Rete: “Spendiamo 80 mila euro per il Parco Scientifico Tecnologico che serviranno per consulenze. All’articolo 14 c’è la creazione di un nuovo capitolo di spesa riguardante la nuova delega alla Cooperazione nazionale. Siccome si è deciso di conferire al territorio questi compiti non capiamo perché si debba fare la delega della delega, prevedendo 20 mila euro per le trasferte: non bastava utilizzare il fondo già presente. Senza contare il capito delle consulenze alla voce “Politica Estera” che di per sé rappresentano già una consulenza”.
Stefano Macina, Psd: “Vorrei sottolineare il dato della diminuzione del disavanzo dovuto a due fattori, ovvero l’aumento delle entrate e la diminuzione delle spese. Questo Consiglio Grande e Generale ha deliberato una serie di interventi che hanno mandato segnali evidenti. Il transitorio fiscale non è un condono. Con l’articolato presentato non si sana nessun illecito perché questi illeciti rimangono. Non si sana nulla. Il transitorio è stato presentato per obiettivo chiaro della maggioranza: mettere in piedi un nuovo sistema di accertamenti per fare in modo che non ci siano più i furbetti. Ma per fare questo occorre coinvolgere tutta la struttura dell’Ufficio Tributario”.
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica: “Farò riflessioni più complete in seconda lettura, intanto un’osservazione sulla versione omnibus di questi provvedimenti. Non lascio cadere del tutto questo richiamo, ma se nelle procedure legislative del nostro Consiglio, sia per decreti che per la legge, la rapidità di attivazione si adegua alla rapidità delle richieste, ritengo possibile intervenire in maniera più propria.
I numeri dell’assestamento danno elementi che andrebbero riconosciuti, ma alzo le mani sul versione di protagonismo della politica. Se poi è vero che il previdenziale sia centrato sull’assestamento, non mi pare un elemento da sottovalutare.A chi dice che cambiano solo entrate di natura fiscali, chiedo di indicarmi quali sono altre entrate, non ho visto categorie diverse. La trovo una lettura un po’ forzata. Forse non abbiamo ancora quelle entrate fiscali correlate più sullo sviluppo. Una Paese che è uscito a febbraio dalla black list, in pochi mesi non può avere già segnali di ripresa rispetto a meccanismi che si stanno mettendo in moto, ma confermo il rinnovato interesse di imprenditori verso San Marino e lo sanno in molti qui dentro.
Non è facile tenere i conti a posto in un’economia che da poco ha perso i pilastri del passato. Se guardo al rapporto debito o deficit-pil, possiamo dormire tranquilli, ma non lo facciamo perché bisogna continuare a lavorare in modo responsabile e puntuale. Questo modo di agire non consente di alimentare demagogie. Ci sono alcune cose che vorrei togliere dal tavolo, come la polemica infinita sulle consulenze o sulle spese dell’amministrazione. I cittadini devono pretendere trasparenza e correttezza, certo sì, ma quando le procedure sono chiare e le ragioni esplicitate sul ricorso a determinate competenze, non vanno demonizzate. Non bisogna trascinare nella polemica politica chi ha il compito di stendere in norme quello che il politico gli ha commissionato.
Sul transitorio fiscale: non abbiamo voluto sfruttare la delega ma un percorso legislativo ci è sembrata una riflessione giusta. Chi parla ha informato tutti i gruppi consiliari in agosto, ma abbiamo voluto l’assestamento a settembre per avere più tempo per parlarne e calcolare bene la prossima legge di bilancio e finanziaria da approvarsi entro l’anno. Questo ci ha portato ad anticipare i tempi. Non ci siamo nascosti dietro un dito, con l’approvazione dell’Igr abbiamo tutti osservato che il vecchio sistema andava superato con urgenza perché non garantiva equità senza un sistema di accertamento performante. Se si chiede davvero che dobbiamo andare verso un nuovo sistema di accertamento perché l’attuale non produce numeri convincenti, è razionale prendersi la responsabilità di chiudere la partita del passato. Non si possono punire situazioni vecchie con leggi nuove, sono d’accordo. Questo non è un condono è un transitorio, non fatto in un momento qualsiasi, ma nel passaggio dal vecchio sistema e quello introdotto nel 2013. Con il vecchio sistema portiamo un ulteriore ritardo verso l’equità, non si fa qui nessun regalo a nessun evasore. Il contenzioso non è la definizione di un evasore. Spesso i contenziosi si concludono con la sconfitta dell’amministrazione. Il rischio è che quella partita si possa perdere.
Credo si possa discutere sugli scaglioni, teniamo però conto dei ricavi, unico dato certo per l’amministrazione. Spesso ad altissimi ricavi si collegano le perdite. E allora qual’è il punto di equilibrio? Dobbiamo essere sicuri che l’amministrazione abbia il massimo della convenienza. Siamo sicuri di avere preso una strada criticabile, ma razionale e con un suo senso”.