In occasione della giornata mondiale del cancro, lo scorso 4 febbraio in molti sono tornati a parlare delle principali innovazioni in questo ambito cercando soprattutto di sgombrare il campo da tutte quelle credenze popolari e dicerie che a ben vedere avrebbero soltanto ripercussioni negative sulla lotta alla malattia. In particolare si è tentato di fare chiarezza sui vaccini sviluppati nell’ambito della ricerca immunologia. Essi non prevengono come molti sono portati a credere il cancro ma sono vaccini terapeutici che agiscono in modo completamente diverso dai classici vaccini che si utilizzano ad esempio per prevenire il morbillo o la poliomelite. E’ l’approccio innovativo e sembra anche molto promettente dei nuovi vaccini contro il cancro che anziché prevenirlo lo attaccano, agendo attraverso la stimolazione del sistema immunitario.
In Italia si stanno sperimentando vaccini specifici per la lotta al tumore al fegato. Patologia rara a San Marino, “in questo momento – ha detto la Responsabile del reparto Oncologia, la dottoressa Elena Mularoni – ne abbiamo un caso trattato con una chemioterapia nell’arteria epatica. In oncologia abbiamo gli anticorpi monoclonali”. Elena Mularoni ha poi approfondito anche il tema della vaccinazione anti-HPV che farebbe scomparire la neoplasia della cervice uterina “ma credo – ha detto – abbia dei numeri molto piccoli a San Marino, forse non è stato compreso il suo reale valore”.
“Cosa possiamo consigliare ai ragazzi? – ha concluso – di vaccinarsi entro i 10 anni di vita, di avere sempre rapporti protetti (con profilattico), di eseguire periodicamente il pap-test”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)