San Marino. In Comma Comunicazioni (12.05.2025) il problema della denalità e delle scuole. Gli interventi in proposito

Alcuni interventi sulla questione denatalità e scuole

Paolo Crescentini (PSD):
“La scuola non è solo un servizio, è il cuore pulsante della comunità. Questa frase, carica di significato e che condivido, non è mia, ma è del comitato Scuole Vive nei Castelli, un comitato che sta portando avanti una giusta battaglia per la salvaguardia delle scuole nei castelli, in modo particolare in quelle più piccole.

Il calo demografico non è una condanna, è una sfida da affrontare: un messaggio forte e giusto che anche il PSD condivide. Questo messaggio è stato lanciato anche giovedì sera dal comitato stesso, assieme alla giunta di Castello di Montegiardino, nell’incontro organizzato invitando i consiglieri residenti nel Castello. Questo incontro si è svolto in un clima di ascolto attento e dialogo costruttivo, che ha consentito di condividere preoccupazioni, idee e prospettive legate al futuro delle scuole nei castelli.

Un confronto, aggiungo, senza colore politico, ma con un solo pensiero comune: tenere aperte le scuole in tutti i castelli e ascoltare i cittadini che vivono il territorio. Nei castelli più piccoli, come Montegiardino, Faetano, Chiesanuova, ma così come in tutti gli altri, la scuola non è solo un edificio, è un simbolo, un presidio di civiltà, il luogo dove i bambini imparano a stare insieme, a conoscersi, a diventare cittadini.

Quando una scuola chiude, non si spegne soltanto una campanella, si spegne una voce, un’identità, un legame con il futuro. Una scuola che chiude è un paese che lentamente si spegne, che perde famiglie, giovani, vitalità. È un segnale di abbandono, una ferita che si apre nel cuore della comunità. Difendere la scuola oggi significa difendere il diritto a restare, a vivere in un territorio che non sia considerato di serie B.

L’incontro di giovedì ha confermato ciò che anche il PSD sostiene, ovvero che la denatalità non si subisce, ma si affronta con politiche coraggiose che portino le famiglie a considerare la possibilità di vivere nei piccoli castelli affinché gli stessi non diventino un semplice dormitorio. Politiche che investano sull’educazione, che sostengano le famiglie e che puntino sul potenziamento dei servizi.

Nella Commissione consiliare di marzo è stato votato un ordine del giorno che dà delle indicazioni ben precise, dove non si parla di chiusura di scuole e dove un ruolo determinante deve averlo la politica nelle scelte future, tenendo costantemente monitorata la situazione. È assurdo chiudere sia le scuole elementari che la scuola dell’infanzia in un Castello, lasciandolo senza un presidio scolastico. Ancora più imbarazzante è pensare di svuotare nei prossimi anni tale plesso, che ha i numeri per entrambi i servizi, solo per fungere da serbatoio per altri.

Tra un mese termineranno le lezioni e suonerà l’ultima campanella dell’anno scolastico. Il PSD non starà con le mani in mano, aspettando gli eventi, ma sarà in prima linea per fare in modo che quella stessa campanella continui a suonare anche in futuro nei piccoli castelli.”


Michela Pelliccioni (DML):
“Partendo dal tema scuola e dal comitato Scuole Vive, è un problema importante e sensibile che va affrontato con realismo, evitando forme di populismo. Mi ha fatto sorridere l’intervento dei colleghi del PSD che si batteranno per tenere le scuole aperte, ma se la proposta di chiudere i plessi viene dal governo, bisogna capire la coerenza.

Riflessioni sull’apertura ai frontalieri non sono peregrine. Il poco realismo si riferisce alle scelte sulla localizzazione dei plessi recenti, che potevano essere realizzati in zone polmone tra i castelli minori in un’ottica di prospettiva, pronti per il calo demografico. Il dubbio è che proprietà confinanti abbiano influenzato le scelte, dimostrando quella pochezza politica che ha contraddistinto il paese.

Ora dobbiamo scegliere di chiudere una scuola, con conseguenze per centinaia di persone che vivono quella realtà. Dobbiamo essere realisti e trovare una soluzione, tenendo conto della spesa. Le attività didattiche e legate all’istruzione diventano insostenibili per le famiglie.

L’Università di San Marino sta ampliando l’offerta, ma accordi come quello con San Raffaele beneficiano forse lo 0,5% delle famiglie. Non sono scelte di prospettiva. Dobbiamo lavorare con logiche differenti dagli interessi dei pochi.”


Segretario di Stato Teodoro Lonfernini:
“Ho cercato di seguire il dibattito e certamente molte riflessioni sono condivisibili, ma è importante non farne una bandiera politica. Il problema della denatalità e della chiusura dei plessi non ha un colore politico.

Per quest’anno abbiamo preso esclusivamente una scelta in virtù di quanto suggerito dalla Commissione preposta. Ogni tipo di lavoro dovrà essere fatto in funzione del benessere dei nostri bambini. La vera visione deve essere impostata con i piedi per terra per il futuro dei prossimi 10 anni.”


Giuseppe Maria Morganti (Libera):
“Affrontiamo le problematiche con slogan o prese di posizione umorali, ma questo non è giusto. La scuola ha bisogno di evolversi e, se lo farà, molte problematiche segnalate potranno essere risolte.”


Segretario di Stato Rossano Fabbri:
“C’è una problematica molto importante: la denatalità e l’invecchiamento della popolazione. Se nei prossimi anni in determinati castelli avremo solo due o tre studenti, dobbiamo iniziare a ragionare. Le chiusure dei plessi potrebbero essere da scongiurare, salvo trovare altre soluzioni.”


Fonte: Askanews