Alcuni interventi
Mirko Dolcini (Motus):
“Questo fine settimana si è tenuto il congresso del mio partito Domani Motus Liberi, ben riuscito e partecipato, dimostrando stima e apertura da tutte le forze politiche. Evidenzio due interventi. Il primo è di Erik Casali del Partito Socialista sull’importanza di un referendum vincolante, non solo consultivo, per un’esigenza di sovranità popolare su decisioni così importanti come l’accordo di associazione con l’Ue. Ratificandolo ci sarà una delega di sovranità normativa: le leggi le redigerà la Commissione Europea, le decisioni finali spetteranno all’Unione Europea e, in ultima istanza, si farà riferimento alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dove non siamo rappresentati. Su un argomento così importante è assurdo non dare la parola ai cittadini.”
Fabio Righi (DML):
“Ho ascoltato con attenzione il dibattito così come si è sviluppato, e i temi trattati sono stati tanti: si è passati dal sistema bancario al sistema scolastico, a riferimenti al territorio, alle visite internazionali. Mi sento di fare però una considerazione: si è parlato di tanto, ma in modo del tutto sconclusionato. Questa è la grossa preoccupazione che tutt’oggi abbiamo, perché i fatti confermano che manca una visione, manca un quadro, e questo è preoccupante. È un momento storico delicato e serve una costruzione nuova, perché i limiti della costruzione che state proponendo sono evidenti a tutti.
Non serve parlare di un argomento piuttosto che un altro se non si ha una visione coordinata, perché poi il disastro è annunciato; i problemi che affrontiamo sono la conseguenza delle drammatiche politiche precedenti e dell’incapacità di organizzare il territorio e di avere visione. Il tema della progettualità deve tornare centrale, altrimenti il risultato è una politica sconclusionata, non coordinata e fallimentare.
Ci si continua a concentrare sulle schermaglie di parte, non ho sentito qual è la visione che si propone del paese. Ci si nasconde dietro un accordo con l’Unione Europea che tarda ad arrivare. Devo dire che cominciano a rassicurarmi un po’ le posizioni che affermano che questa firma in bianco non si può mettere sull’addendum bancario, e si spera che il negoziato sia ancora aperto. Forse si cominciano ad aprire gli occhi: questo accordo è importante, ma altrettanto importante è capire noi come lo vogliamo affrontare, qual è la visione che il paese ha.
Mi fa piacere sentire che torna al centro il rapporto con l’Italia: si parla di un nuovo patto, da sempre sosteniamo la necessità di ritrovare una sinergia nuova. Dopo un anno di legislatura, non è chiaro qual è la visione del paese, cosa vogliamo fare tra 5-10 anni. Non si è capito, non è chiaro e non siete stati in grado di rappresentarlo.
Noi vogliamo risposte su cosa volete puntare come governo, come maggioranza; invece assistiamo a un’ordinaria manutenzione. Quali sono le normative di prospettiva? Come ci rendiamo unici? Quali progetti su sostegno alla famiglia, economia, energia, digitale, AI, spazio, tutela delle eccellenze? Serve una costruzione nuova. Confermiamo disponibilità al confronto e a costruire subito questi percorsi perché per il resto sono solo chiacchiere e il tempo delle chiacchiere è finito.”
Dalibor Riccardi (Libera):
“Sentire negli interventi che oggi il rapporto con l’Italia è in qualche modo messo in discussione mi sembra francamente un po’ ipocrita. Abbiamo avuto modo di confrontarci più e più volte con diverse componenti della politica italiana e credo che il rapporto oggi sia utile, costruttivo, serio.
Quando si richiama costantemente l’accordo di associazione con l’Ue, la settimana scorsa c’è stata una Commissione esteri dove penso che tutti abbiamo apprezzato il riferimento molto specifico da parte del segretario Beccari e i dettagli. Se si afferma la volontà di perseguire questo accordo, però, si pone sempre la questione degli attori politici e tecnici e li si pone costantemente in discussione.
Se si è veramente convinti, ci si mette a disposizione. Apprezzo quando ci sono questi tipi di interventi che vanno in quest’ottica. Per quanto riguarda la sanità, questo governo ha cercato di trovare soluzioni che portassero nuove energie. Ci sono situazioni che sono lì da parecchio tempo. È una volontà di cercare delle soluzioni che ad oggi sono in fase di elaborazione, ma sono convinto che risposte arriveranno.”
Segretario di Stato Luca Beccari:
“È difficile entrare veramente dentro discorsi come quelli legati all’accordo di associazione o quelli più in generale sulle prospettive del paese quando, dopo mesi nei quali ci confrontiamo continuamente, mi sembra che anziché fare dei passi avanti facciamo dei passi indietro.
Bisogna forse fare un po’ di chiarezza. Il clarifying addendum è una cosa, quelle che saranno le intese che si andranno a negoziare con l’Italia in materia di rafforzamento della collaborazione in materia di vigilanza è un’altra cosa.
L’accordo di associazione è uno strumento nelle nostre mani che ci permetterà di fare determinate cose. La parte finanziaria non è tutto, l’importanza va oltre, ma quando parliamo di accordo e sistema finanziario non abbiamo in testa solo le banche ma soprattutto i cittadini sammarinesi che hanno bisogno di servizi finanziari.”
Manuel Ciavatta (Pdcs):
“L’Unione Europea: la negoziazione è chiusa, l’ha detto il tecnico negoziatore. Sul rating, il paese paga milioni di interessi perché dal 2020, con il governo precedente, il rating è sempre stato calante. Adesso sta crescendo, due agenzie ci hanno ridato il BBB, aspettiamo Fitch sperando di riemettere i titoli e pagare meno interessi.”
Fonte: Askanews