Mentre a San Marino si discute della riforma del lavoro, dall’Italia arriva una novità piuttosto interessante e assolutamente rivoluzionaria per quanto riguarda le nostre realtà.
Ed a lanciarla è un gruppo bancario di primissimo piano, Intesa Sanpaolo (Isp).
Il colosso ha proposto il 10 ottobre ai sindacati la formula lavorativa della “settimana corta”, considerata poco distante dal punto di vista produttivo rispetto alla settimana piena.
Adesso si apriranno le trattative con le sigle sindacali per saggiarne fattibilità, costi e benefici per i lavoratori.
Ma come funzionerà? Secondo quanto emerso con la settimana corta, lavorando un’ora in più per un totale di nove ore al giorno, i dipendenti lavoreranno settimanalmente 36 ore contro le 37,5 ore previste con la settimana lavorativa tradizionale.
Tale modello avrebbe il grandissimo vantaggio di lasciare un giorno libero extra per ogni settimana, per i dipendenti.
Sempre secondo la proposta di Isp, il giorno libero sarà scelto a discrezione dal lavoratore.
Tutto rosa e fiori? Non proprio. La perplessità più grande riguarda la platea alla quale è rivolta la proposta.
Coinvolti infatti sarebbero soltanto i dipendenti degli uffici e non quelli delle filiali. Fatto questo che avrebbe già fatto storcere il naso ai sindacati.
Al netto di questi dettagli, l’idea però non dispiace affatto, anzi potrebbe prendere il volo. E se rappresenta un unicum dalle nostre parti, Spagna e Belgio sono le due nazioni europee che per prime stanno sperimentando la settimana lavorativa di 4 giorni.
Anche nel Regno Unito si sta sperimentando la settimana corta in 70 aziende di settori differenti, da quello della ristorazione fino ad arrivare alla sanità.
Se l’iniziativa di Isp venisse sdoganata, ci troveremmo potenzialmente di fronte ad una vera e propria rivoluzione del mondo del lavoro che potrebbe coinvolgere anche il Titano.
Basti pensare che poter contare su di un giorno in più libero a settimana, consentirebbe un nuovo stile di vita, che prevede potenzialmente ogni settimana un weekend lungo libero.
Si creerebbero maggiori posti di lavoro e anche per le aziende, questo tipo di turnazione, potrebbe garantire un vantaggio.
Questo il commento a La Serenissima del Segretario al lavoro, Teodoro Lonfernini, da noi stuzzicato sull’argomento: “Sono tutte formule estremamente innovative che si stanno facendo strada in alcune realtà dell’Unione Europa. Un certo tipo di dibattito è in corso da tempo, ovvero quello di riuscire a qualificare e poter coniugare al meglio il tempo lavorativo, con il tempo a disposizione delle persone per la propria vita sociale, per la famiglia e per le proprie passioni. Fatta questa premessa, la proposta, l’approfondimento che lei sta lanciando, non è al momento in discussione all’interno di San Marino. Non fa parte e non farà parte di quel progetto di riforma all’interno del mercato de lavoro che stiamo affrontando. Al momento abbiamo questioni più impellenti. Però il dibattito resta naturalmente aperto e io credo che in maniera virtuosa, in funzione del benessere del lavoratore, se ne parlerà senz’altro anche nel nostro Paese. Quindi non è certamente un no in termini di valutazione da parte mia quale dibattito da poter sviscerare nel corso del tempo. Vedremo una volta fatti determinati passaggi, perché ora ci stiamo concentrando su altri aspetti riformisti e progressisti del mercato del lavoro”.
David Oddone
La Serenissima