Riprende l’inchiesta sugli investimenti a Dubai, continuiamo a leggere la querela presentata in Tribunale da parte dell’imprenditore Natalini Davide della Leon Engineering. Leggiamo:
”decidemmo assieme (con L’Antao e forse con la Splendor ndr) di approfittare del rientro a San Marino di Federico Cervellini per le ferie estive e di incontrarlo tutti assieme e avanti al Segretario di Stato Arzilli (precedentemente informato dei fatti e disposto all’incontro), al fine di chiarire tutti i punti oscuri che stavano toccando ognuno degli interessati.
Il Sig. Federico Cervellini si rifiutò categoricamente di incontrare tutti i richiedenti riuniti a un unico tavolo (il sottoscritto, lo Studio Antao e il Segretario Arzilli), ma eventualmente, solo separatamente l’uno dall’altro. A seguito degli incontri che ebbe poi il Sig. Federico Cervellini con il segretario Arzilli e con i membri dello Studio Antao, separatamente ed individualmente, venni a sapere che il Sig. Federico Cervellini dipinse la mia azienda come prossima al fallimento e che unicamente per colpa mia e per mie imprecisate inadempienze, lui stesso non fu messo nella possibilità di presentarmi le commesse.
Da quanto mi veniva riportato capii ancora una volta che i miei sospetti che mi portavano a sentirmi frodato, potevano essere ancora di più fondati, se non addirittura confermati, quando il giorno 10 agosto ricevetti dalla banca Agricola Commerciale la richiesta di rientro da tutte le agevolazioni creditizie, per un totale di circa 470.000 euro, da saldarsi entro e non oltre 48 ore dopo il ricevimento della raccomandata, con riserva della banca stessa di utilizzare i titoli da me messi a pegno (250.000 euro).
Non solo, ma venni a sapere sempre nel mese di agosto da Marino Ceccoli che quest’ultimo e Federico Cervellini si telefonarono e in quell’occasione il Cervellini riferì al Ceccoli che per colpa mia non si era potuta costituire la società ed in ogni caso per portare la pratica a compimento, ora si renderebbe necessario riattivare la licenza oramai decaduta al costo di 25.000 euro. La stessa venne confermata anche da un collaboratore di Ceccoli, tale Vincenzo Celli che conosco, che riferì che il costo della riattivazione, a detta di Cervellini, fosse di 25.000-30.000 euro.”