Un nuovo caso di un falso incidente stradale la cui dinamica descritta dai protagonisti per intascare il premio dell’assicurazione alla fine era ben diversa da quella emersa dai rilievi tecnici compiuti dalle forze di polizia. Ed è quindi scattata la condanna.
A decidere in favore della compagnia di assicurazioni Helvetia è stato il Commissario della Legge Roberto Battaglino che ha condannato tutte e tre gli imputati di quello che è risultato essere di fatto un incidente simulato.
La vicenda risale al gennaio 2012 quando, secondo quanto riportato nella constatazione amichevole e da quanto dichiarato agli agenti della Polizia Civile intervenuti sul posto, l’Audi TT guidata da un 35enne macedone, Naser Sejdija, con a bordo anche una 32enne moldava (Silvia Zara) sarebbe stata tamponata da una Citroen C1 condotta da un 65enne di Nuoro. In seguito alla violenza dell’urto, riferiva il macedone, l’Audi, che percorreva via Bardolina a Montegiardino in direzione Coriano, sarebbe uscita di strada terminando la sua corsa contro un albero.
Tale ricostruzione però non è risultata credibile una volta compiuti tutti i rilievi tecnici, così è scattato il procedimento giudiziario conclusosi oggi pomeriggio con la condanna dei tre imputati in concorso per truffa a 7 mesi di prigionia, a un anno di interdizione (pena sospesa) e al pagamento delle spese e onorari di parte civile. Inoltre il giudice ha disposto che la quantificazione del danno da risarcire alla compagnia assicurativa sia stabilito in sede civile.
A difendere l’assicurazione Helvetia, l’avvocato Luca Biagioli che oltre a dirsi soddisfatto per l’esito processuale esprime apprezzamento per l’operato degli inquirenti: “Per conto di Helvetia Assicurazioni mi dichiaro soddisfatto dell’esito del procedimento che ha pienamente accolto le tesi della Compagnia che rappresento”. Mi rallegro altresì – aggiunge – per la sempre maggiore sensibilità del tribunale degli Organi di polizia nell’accertare e reprimere questi fenomeni truffaldini, che in ultimo si ripercuotono ai danni della collettività”.
Franco Cavalli