“Indennità per malattia, superata la grave penalizzazione ai danni dei lavoratori”. Così la Centrale sindacale unitaria (Csu) in una nota dove esprime “grande soddisfazione” per la firma dell’accordo che rivede alcuni aspetti e raggiunto con la segreteria di Stato alla Sanità.
Si tratta di un protocollo di intesa sulla “Indennità di inabilità temporanea al lavoro” (malattia) “raggiungo – spiegano dal Central Square – grazie alla pressante azione e iniziativa del sindacato unitario, che ha sostenuto con forza e determinazione la necessità di modificare profondamente la norma contenuta all’articolo 48 della legge finanziaria 2015, che ha determinato una forte decurtazione della indennità per malattia”.
La Csu ricorda di aver espresso la propria “forte protesta” fin dal dicembre scorso “per questa norma e ha richiesto al governo l’apertura del confronto per superare tale provvedimento così penalizzante per i lavoratori. In questo importante accordo – spiegano – raggiunto dopo un articolato confronto con la segreteria per la Sanità, viene innanzi tutto riconosciuta la forte penalizzazione economica che si è venuta a determinare per chi si trova inabilitato al lavoro per ragioni di salute, e si afferma l’impegno a mantenere anche per il futuro un confronto costruttivo sui provvedimenti in materia”.
Nel merito, circa le modifiche apportate alla normativa sulla indennità di malattia, l’accordo prevede per tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore: “per il primo giorno di malattia l’indennità è pari al 90% della retribuzione in caso di prima malattia nel corso dell’anno solare; sempre per il primo giorno, l’indennità passa al 70% in caso di seconda malattia nel corso dell’anno, e al 50% per la terza malattia; dal 2° giorno di malattia in poi, l’indennità è pari al 90% della retribuzione; in caso di ricovero ospedaliero, Day Hospital, esami clinici o strumentali, l’indennità è comunque pari al 90% della retribuzione; l’indennità di malattia è pari al 100% della retribuzione nei seguenti casi: malattia professionale; infortunio sul lavoro o in itinere; gravidanza e puerperio per 150 giorni e di astensione anticipata per gravidanza”.
Dalla Csu spiegano che “la segreteria di Stato per la Sanità è impegnata a trasformare in un provvedimento di legge i contenuti dell’accordo firmato con la Centrale sindacale unitaria”. (…) La Serenissima