Il parlamento tedesco ieri, 2 giugno, ha approvato una mozione che definisce GENOCIDIO la strage degli Armeni compiuta dai turchi ottomani un secolo fa: tra il 1915 e il 1916 il governo turco ordinò l’espulsione e il massacro di un milione e mezzo di Armeni, sparsi nelle varie province dell’impero ottomano. In tempi recenti la Turchia si è sempre opposta con forza a chi ha qualificato quei fatti come “genocidio” facendone una questione pregiudiziale della propria politica estera.
Il voto dei parlamentari tedeschi è stato quasi unanime, con 1 unico contrario ed 1 astenuto ed il parlamento di Berlino non si è fatto intimidire dalle minacce del governo turco che, alla vigilia del voto, aveva fatto sapere, per bocca del primo ministro yildrim, che un voto favorevole della mozione tedesca sul Genocidio in ASrmenia avrebbe “messo a dura prova” l’amicizia turco-tedesca, ponendo a rischio le relazioni diplomatiche fra i due Paesi. Il ritiro dell’ambasciatore turco da Berlino è stato il primo passo.
Dal punto di vista storico, non c’è alcun dubbio che quello che ebbe luogo in Armenia 100 anni fa sia la prima delle grandi tragedie vissute dall’umanità nel secolo scorso. Ricordo che Papa Francesco ha riconosciuto il Genocidio degli Armeni come la prima delle grandi tragedie vissute dall’umanità nel secolo scorso.
L’Europarlamento si è schierato con il Vaticano ed ha presentato un documento di condanna del “Genocidio Armeno”, che chiede che tutti gli Stati membri facciano altrettanto. Staremo a vedere cosa accadrà a San Marino, ma possiamo dire, senza timore di smentita, che San Marino può sicuramente ambire ad una politica estera migliore di questa! Perché nella sua totale ignavia, la politica estera sammarinese, che dovrebbe rivendicare il ruolo di diritto alla libertà in genere, a quella religiosa nella fattispecie, e farsi promotore di iniziative anche forti a supporto, solidarietà e vicinanza alle vittime di tutte le religioni, persevera nel suo silenzio alla Caino, che esclamava:“Sono forse il guardiano di mio fratello?”
Sono vuote le parole e vuota è l’espressione di solidarietà e vicinanza “al Popolo e al Governo Armeno” se non seguono atti concreti, ma purtroppo siamo tristemente abituati ad atteggiamenti di questo tipo e mi sovviene il caso del Riconoscimento della Palestina.