San Marino. Ing. Michele Giri, LPL: ”Concorsi Pubblici, quando indetti, sono sempre un po’ discrezionali”

giriNonostante il Decreto Delegato 2 agosto 2012 n.106 “Applicazione della Legge 31 luglio 2009 n. 107 su concorsi ed altre forme di selezione” che prevede, nei confronti dei candidati, una o più prove scritte (Art.12 “Disposizioni relative allo svolgimento della prova scritta”), nella pratica queste prove scritte non vengono quasi mai attuate. Infatti nei bandi di gara compare prevalentemente la selezione per titoli e colloquio (quest’ultimo basato su argomenti estratti a sorte, come descritto nell’art.12 del medesimo D.D. ). Forse uno scritto sarebbe più difficile da gestire? Intendo nel caso si volesse prediligere qualcuno piuttosto che qualcun’altro! Perché uno scritto sappiamo tutti che sarebbe il miglior documento che potrebbe essere messo a confronto tra i vari candidati in termini di valutazione e soprattutto in caso di ricorso rimarrebbe sempre l’unico materiale realmente verificabile. Un colloquio, invece, anche se l’argomento viene estratto a sorte, può essere facilmente indirizzato verso certe difficoltà o facilitazioni, quindi estremamente discrezionale da parte dell’esaminatore e comunque non verificabile a posteriori.

Per non parlare poi di certi bandi dove sono talmente particolareggiati nei requisiti che, praticamente,  manca soltanto il nome del candidato!

Ci sono casi in cui, addirittura, si mette come requisito il limite di età, per non parlare, come è successo, limiti di età diversificati per genere!

in sostanza ogni volta una regola diversa, con la quasi costanza della non considerazione della prova scritta, come a voler sbeffeggiare quella parola che in mille occasioni di comodo viene tirata fuori come solenne vanto, ossia “la trasparenza”  o se vogliamo anche quell’altra “la meritocrazia”.

C’è chi si è vantato, che quasi dopo vent’anni i posti risultati vacanti in maniera definitiva, sarebbero stati ricoperti mediante il ripristino dello strumento concorsuale pubblico, senza però specificare che i bandi di selezione, così come sono ultimamente soliti a fare,  sono ben diversi dai concorsi di un tempo. Questa modalità continua a mantenere troppi spazi di discrezionalità, ma evidentemente è proprio questa discrezionalità che rimane cara alla vecchia politica, quella che oggi si vuole definire nuova, illibata di ogni cosa, quella che afferma che ci lascia un paese migliore di come lo ha trovato, ma poi non lo vorrebbe lasciare affatto, visto che è già pronta a risalire in corsa su quella poltrona come si fa al gioco delle sedie musicali, gioco di movimento ad eliminazione.

Oltretutto, se consideriamo la Delibera n.11 del 21 giugno 2016, quando già si avvertiva un certo scricchiolamento di stabilità del Governo, la stessa assegnava senza concorso, con circa 5 mesi di anticipo, l’incarico di Direttore della Funzione Pubblica al Coordinatore della Segreteria agli AA.II.. Mi sembra una cosa fuori da ogni logica e regola, giocare con un anticipo del genere e per di più senza un concorso! Ma poi ci sono intere famiglie sotto la P.A., dirigenti appartenenti alla medesima famiglia, magari perché, in entrambi i casi, tutti appartenenti allo stesso “meritocratico” partito!   

Noi della LISTA DELLE PERSONE LIBERE vogliamo che i bandi di concorso pubblico, dato che nella sostanza determinano un esborso finanziario per lo Stato e nei confronti del prescelto un introito per il suo sostentamento (che è un diritto di tutti), siano sempre utilizzati e che questi siano caratterizzati dalla massima trasparenza, con regole precise e comuni e siamo per reintrodurre sempre la tanto temuta prova scritta. Questa sarebbe la vera trasparenza e meritocrazia. In altri termini la discrezionalità deve rimanere un brutto ricordo della vecchia politica.

Ing. Michele Giri

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