San Marino. Interpellanza Rete:”chi più inquina più paga e con quali modalità? Quando verrà applicato?”

“Quando verrà finalmente applicato sui reflui il principio ‘chi più inquina più paga’ e con quali modalità?” Lo chiede una interpellanza di Rete sulla tariffazione per le acque reflue. In particolare, i civici chiedono lumi sulle delibere dell’Autorità di regolazione per i servizi pubblici e l’energia relativi alla tariffa ambientale sulle acque reflue “da applicare- spiega il testo- in modo progressivo secondo il principio ‘chi più inquina più paga’ alle realtà industriali altamente inquinanti identificate nell’allegato K del codice ambientale”. Non solo, Rete cita le recenti dichiarazioni del neo Segretario per l’Ambiente, Augusto Michelotti che “ha bocciato un recente emendamento di Rete per chiedere l’applicazione della tariffazione progressiva rispondendo ‘mi sembra talmente chiaro che le tariffe debbano essere piu’ alte man mano che si consuma’”.

Alla luce delle delibere e delle parole del segretario di Stato quindi “si interpella il governo per chiedere un report accurato sull’applicazione della tariffazione progressiva stabilita dall’Autorità per i Servizi” in cui “specificare a quali utenze non e’ stato applicato l’aggiornamento, quali tariffe sono state applicate e per quanto tempo, nonchè i risultati degli incassi”.

I civici chiedono inoltre “se è vero che vi sono utenze morose che non pagano bollette per la tariffa ambientale, con importi elevati per alcune centinaia di migliaia di euro/anno” e per quali ragioni. L’interpellanza va direttamente sul nodo della questione chiedendo poi “se alla Cartiera Ciacci e alla Lavanderia Sammarinese e tutte quelle che rientrano nell’Allegato K del Decreto Delegato 27 aprile 2012 n.44 sia stata applicata la tariffazione progressiva”. E, in caso contrario, “per quali ragioni non sia stato rispettato quanto previsto dall’Autorità'” e se ci siano state sanzioni.

Rete vuole poi sapere quali siano le aziende che “hanno ottenuto deroghe ai valori limite di emissione previsti dal Codice Ambientale”. E ancora, “quali siano gli importi pagati all’Italia, sulla base dei carichi inquinanti degli ultimi 3 anni, quali sono state le ripartizioni adottate in percentuale sui suddetti carichi e quali criteri sono stati adottati nella successiva fatturazione”.

Infine, “si chiede al governo- termina l’interpellanza- quali siano le conseguenze delle recenti modifiche sul Codice Ambientale in merito al tema in oggetto”.