[c.s.] Il 17 settembre scorso la Direzione Generale dell’ISS si è sentita in dovere di informare i cittadini che l’acquisizione del nuovo programma informatico, avviata nel gennaio 2015, stava andando a gonfie vele e che, nonostante i disagi e i disguidi, la situazione era perfettamente sotto controllo. Perché tanta sollecitudine?
Solo per mettere le mani avanti visto che, di fatto, già a settembre l’assegnazione dei processi informatici al nuovo gestore aveva provocato inaccettabili disservizi, come la sospensione dei programmi di screening per la diagnosi precoce del tumore al collo dell’utero e del tumore al colon retto almeno da maggio 2015.
Il 7 ottobre la Direzione Generale, chiamata nuovamente in causa sulla questione, scaricava su non meglio precisati operatori sanitari non collaborativi oscure colpe e, dopo aver accusato di procurato allarme chi si era permesso di sollevare pubblicamente la problematica facendosi portavoce di una preoccupazione diffusa, precisava che gli screening non erano affatto stati abbandonati e che i cittadini non stavano correndo rischi perché gli intervalli di chiamata praticati dall’ISS sono molto più brevi di quelli italiani. C’è da chiedersi a che scopo li facciamo più brevi se otto mesi di ritardo sono considerati irrilevanti dalla Direzione Generale!
Ora, a distanza di otto mesi dallo stop delle attività di screening e in assenza totale di avvisaglie che facciano presagire il riavvio delle attività, ci chiediamo perché ancora i due servizi non siano stati riattivati.
I tumori del colon-retto rappresentano a San Marino la seconda causa di morte, mentre a livello mondiale il cancro del collo dell’utero è il secondo tumore femminile dopo quello del seno. Le relazioni sulla salute dei sammarinesi comprovano gli ottimi risultati conseguiti negli anni dai programmi di screening ora sospesi e come sia crescente, fra i cittadini, la consapevolezza che la diagnosi precoce del tumore può fare la differenza fra vivere e morire.
Perché dissipare un’eccellenza del nostro sistema?
Non vogliamo che questa faccenda diventi annosa e non vogliamo distogliere l’attenzione pubblica da quello che è considerato un settore strategico nella prevenzione delle malattie.
Per questo interroghiamo il Segretario di Stato alla Sanità, per sapere esattamente quando gli screening verranno riattivati, come mai tanti mesi non sono stati sufficienti per risolvere i problemi tecnici, perché sussistono ancora disservizi e ritardi nel processo di introduzione del nuovo programma informatico. E infine perché la Dirigenza dell’ISS mostra tanta indulgenza nei confronti della ditta incaricata e non prende provvedimenti per le sue deludenti prestazioni che, secondo diverse segnalazioni pervenuteci si manifesterebbero nella scarsa reperibilità e disponibilità dei suoi addetti, e nelle sue improduttive e inefficaci competenze specialistiche.
Chiediamo anche di conoscere:
– quali procedure amministrative sono state adottate per l’assegnazione dell’appalto relativo all’acquisizione del nuovo programma informatico,
– quali condizioni sono contenute nel contratto con la ditta aggiudicataria dell’appalto,
– quali le condizioni economiche e a quanto ammontano gli importi già corrisposti,
– sulla base di quali requisiti e quali referenze è stata scelta la ditta aggiudicataria,
– quali sondaggi sono stati compiuti per verificare l’esperienza e la competenza della ditta scelta nelle specifiche tipologie di servizi informatici richiesti.
Chiediamo anche di poter disporre di copia degli atti deliberativi dell’acquisizione del nuovo programma informatico e del contratto stipulato con la ditta scelta.
Francesca Michelotti
Gruppo Consiliare Sinistra Unita