San Marino. Intervista a Marco Gatti sui possibili scenari del Tribunale

Ne abbiamo parlato con il consigliere del Pdcs Marco Gatti che per primo ha sollevato la spinosa questione.

Lei è stato il primo a parlare di incompatibilità e anomalie nella nomina del dirigente del Tribunale che sono poi sfociate in un’interpellanza sottoscritta da tutta l’opposizione. C’è dell’altro?
“E’ una ferita sicuramente aperta e stiamo svolgendo degli approfondimenti perché questa nomina, avvenuta in modo frettoloso, pone moltissimi interrogativi. Sono convinto che nemmeno il prof. Guzzetta si sia reso ben conto del ruolo che ha assunto e potrebbe non aver sufficientemente approfondito le incompatibilità che esso comporta. Penso non soltanto a quelle stabilite dalle norme sammarinesi, così come sono state ben elencate nella interpellanza sottoscritta dall’intera minoranza”.

Allude al fatto che il prof. Guzzetta potrebbe avere ‘problemi’ con alcuni ruoli in Italia?
“Il prof. è stato nominato dirigente del Tribunale in un ruolo, previsto per legge, meramente amministrativo e conseguentemente è diventato a tutti gli effetti un dipendente della pubblica amministrazione sammarinese. Ora sembrerebbe che il prof. Guzzetta in Italia svolga l’attività di avvocato in Roma e questa attività professionale è incompatibile con il ruolo di dipendente pubblico. Ergo, se questo risultasse vero, lo stesso sarebbe costretto a sospendere la propria attività di avvocato”.

Oltre all’attività di avvocato il nuovo dirigente è professore universitario. In questo caso ravvede problematiche?
“Sicuramente occorre fare approfondimenti. Ricordo che in un recente passato c’è chi è stato sospeso d’ufficio dal ruolo di docente universitario dopo aver assunto un incarico in Repubblica che era stato, dall’Università in cui esercitava, individuato quale attività di pubblico dipendente svolta all’estero”.

In aula ha parlato di un problema anche sotto il profilo morale
“Mi preme anzitutto sottolineare che le incompatibilità vanno rimosse prima e non dopo l’assunzione della carica. Inoltre è emerso che il prof. Guzzetta, mentre era membro anche in qualità di presidente del Collegio dei Garanti, ha assunto il ruolo di amministratore in una società, ruolo incompatibile anche con questa funzione e, fatto a mio avviso grave, ha continuato ad operare per molti mesi in questo ruolo. Ancor oggi peraltro il Consiglio Grande e Generale non è stato informato né di sopraggiunte dimissioni dal Collegio né di sentenza di decadenza dalla funzione”.

Confida in una soluzione?
“Temo che assisteremo all’ennesimo pateracchio. E’ inspiegabile come dopo la segnalazione fatta più volte in sedi istituzionali ancor oggi tutto continui come se nulla fosse accaduto. Il rischio paralisi istituzionale non è poi così remoto, sia per la nomina di una figura con incompatibilità in essere, sia perché, pur non avendo rimosso l’incompatibilità, svolge quotidianamente la funzione assunta.
Aggiungiamo poi che non potremo non approfondire gli effetti e le anomalie che potrebbero emergere dall’aver avuto per mesi una composizione del Collegio dei Garanti che ha operato con uno dei suoi membri in regime di incompatibilità. Sulle suddette vicende non si può accettare un omertoso silenzio”.
Repubblica Sm