All’indomani della chiusura della vicenda privata che lo ha investito ed il ritorno alla guida di Libera, abbiamo scambiato due chiacchiere con il Consigliere Matteo Ciacci.
Ciacci, rientra da Segretario di Libera: vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi la ha attaccata per la sua vicenda personale?
“Mi pare evidente che vi sia chi ha voluto cavalcare il dolore dei protagonisti e delle loro famiglie per un mero tornaconto elettorale. Ma non ci sono riusciti: l’onestà, la serietà e il tempo alla fine pagano sempre. Come Libera non faremo sconti, cominciando dal supportare con forza e convinzione lo Sciopero generale. La musica è destinata a cambiare. Per noi al primo posto vengono i sammarinesi, per qualcun altro invece la priorità è mantenere ben salda la poltrona”
La stuzzico immediatamente sull’attualità allora. In questi giorni gli attacchi più forti li avete riservati a Pedini Amati, definito proprio da Libera “poltronaro”. Perché?
“Il Segretario Pedini fino a un mese fa era stato l’unico esponente del Governo ad aver ottenuto importanti risultati, anche per via di condizioni post pandemia favorevoli che comunque sono state ben sfruttate. Poi la conferenza stampa con gli attacchi ai suoi stessi colleghi e le patetiche scuse dopo una settimana pur di non perdere il posto. Infine le difficoltà importanti per le strutture ricettive nel nostro territorio hanno cambiato tutto. Anche Pedini è in forte difficoltà e i cittadini la vedono come noi”.
Faccio anche a lei la domanda che sto ponendo un po’ a tutti gli intervistati. Pensa che il Governo sia a fine corsa?
“Mi pare evidente. A parte agevolare la chiusura favorevole del Conto Mazzini con la prescrizione per tutti o quasi, questo Governo cosa ha fatto? Debito su debito, consulenze agli amici degli amici e ha sfasciato la sanità”.
Sull’Iss avete posto l’accento più volte. Cosa pensa del lavoro portato avanti sin qui dal Segretario Ciavatta?
“Ciavatta è l’incoerenza fatta a persona. Se fosse stato all’opposizione durante la pandemia sarebbe stato il capo dei no-vax e invece ha dovuto fare l’uomo pro-scienza. Gridava contro le consulenze farlocche e chiedeva una gestione più vicina ai sammarinesi per la sanità e ci ha riempito di consulenti provenienti da fuori strapagati, che non conoscono la nostra realtà. Potrà essere credibile ancora? Con il suo arrivo la sanità è peggiorata. Basta parlare con i cittadini: tutti percepiscono questa situazione”.
Di certo però la pandemia non ha aiutato. Cosa propone ad esempio Libera per l’Iss?
“Innanzitutto chiediamo di audire urgentemente il Comitato Esecutivo per avere contezza della situazione in cui gravita il nostro Ospedale, visto che ci pare totalmente fuori controllo. Noi abbiamo proposto fin da subito un potenziamento della medicina di base, non con l’innesto di centralini fuori da ogni logica, ma recuperando il rapporto diretto ed umano con i pazienti. Più medicina del territorio, più qualità, medico di famiglia e meno burocrazia. Oggi contattare il proprio centro sanitario è diventato un’impresa. Inconcepibile”.
Restiamo sull’Iss. Che idea si è fatto della scelta e del lavoro di Bevere?
“Si continuano ad assumere manager da fuori che pare non abbiano a cuore il nostro Paese. Io punterei sul grande senso di appartenenza dei nostri operatori socio sanitario. Fatta questa premessa Bevere era venuto qua per creare rapporti stabili con l’Italia in ambito sanitario e per dare il via al progetto del nuovo Ospedale. Sul primo punto mi sembra che grandi passi in avanti non ci siano stati. Abbiamo chiesto di fare accordi con le Università limitrofe per avvicinare laureandi in infermieristica o di accelerare gli accordi fra San Marino e Italia per il riconoscimento degli anni di carriera e a fini previdenziali per gli operatori sanitari presso l’Iss. Ma ancora le risposte pratiche non le stiamo vedendo. Il nuovo Ospedale che fine ha fatto? Ribadisco il concetto: al momento a parte le consulenze da migliaia di euro date con i nostri soldi mi sembra che non ci siano grandi novità. Non era una priorità per questo Governo?”.
Immagino avrà occasione di chiederlo in Consiglio. Senta, Libera aderirà allo sciopero? Perché?
“Certamente. Le ragioni sono tutte condivisibili. A me preoccupa soprattutto l’aumento della povertà nel nostro Paese. Sempre più famiglie si rivolgono alla Caritas. Questo dato mostra in maniera impietosa come ormai purtroppo a Palazzo si reagisca a stimoli ai quali non corrispondono più cause reali nel Paese. Mi spiego in maniera ancora più chiara: si è perso il senso della realtà completamente, qualcuno dovrebbe cominciare a girare fra la gente per rendersi conto di quello che accade e dei problemi reali. Per questo fa bene il sindacato a porre quindi l’attenzione sulle fasce più deboli, sulla riforma delle pensioni che brucia il futuro delle nuove generazioni, sul caro bollette e sul debito fuori controllo. Noi come Libera sosteniamo queste tesi da tempo, anche le forze sociali ora fanno sentire la loro voce. Bene così, partecipiamo martedì”.
Mi pare di comprendere che si aspetta tanta gente sul Pianello. Sbaglio?
“Questo Governo denuncia i cittadini, non ti fa vincere i concorsi se non hai la tessera giusta, fa le informate nella pubblica amministrazione agli amici degli amici. Un Esecutivo che intimidisce le persone. I cittadini però sono delusi e credo che, nonostante ci possa essere il timore di ‘metterci la faccia’ per il rischio ritorsioni, ci sarà partecipazione”.
Vorrei restare un attimo sul punto. Parlava di tutela delle fasce deboli. Come pensate di affrontare questa problematica?
“Noi come Libera abbiamo proposto, recentemente, il ‘lavoro minimo’ per garantire supporto dignitoso e un sostentamento economico a chi ha terminato gli ammortizzatori sociali; una politica per calmierare gli affitti e da tempo ci battiamo per avere più equità, con l’introduzione dell’Icee, per l’accesso ai servizi e agli aiuti dello Stato in modo che nessuno rimanga indietro e non vengano disperse risorse. Tutto ciò perché l’impatto economico del Covid non si è esaurito, ed ora sul bilancio delle famiglie pesano anche materie prime alle stelle e carovita. Se siamo stati eletti non è per fare solo la morale, ma per fornire un aiuto concreto: sussidi e anche lavoro che significa assieme dignità e libertà”.
Sulle bollette Libera ha battuto con forza i pugni sul tavolo. Che idea si è fatto di questa giravolta sugli aumenti? La considerate una vittoria?
“Fare opposizione dura e spiegare le cose ai cittadini in maniera chiara è servita. Siamo soddisfatti, pretendiamo che le risorse dell’azienda dei servizi vengano gestite meglio e che ci sia subito un confronto con le aziende più energivore per capire insieme, istituzioni ed operatori, come affrontare i prossimi mesi”.
Senta, qual è oggi lo stato di salute di Libera? Torna Segretario: che partito “ritrova”?
“Libera sta bene e da adesso in avanti si sposterà sempre più dal Palazzo al Paese. Sarà nei bar, nelle piazze, nelle mense, nei supermercati, fra le persone. Tanto in Consiglio non ascoltano, sono arroganti ed incapaci. Noi vogliamo costruire un’alternativa a questo Governo partendo dalle esigenze concrete dei cittadini. Ascolto e proposte. Questa è la nostra linea”.
Come si sta delineando il quadro politico? Con Rf, forza di opposizione come voi, come sono i rapporti per esempio?
“Parte di Rf non ha ancora digerito la caduta del governo scorso. Basterebbe invece leggere la relazione della commissione d’inchiesta sul Cis. Detto questo in alcune battaglie comuni ho riconosciuto un atteggiamento politico diverso e positivo. Vedremo”.
E i rapporti con la maggioranza invece?
“Ma più che parlare degli altri vorremmo concentrarci su noi stessi, sulla nostra crescita come Libera. Abbiamo tanto da fare. Dobbiamo rilanciare la nostra identità in maniera ancora più precisa e lanciare con forza le nostre idee. La maggioranza tanto litiga, ma tutti stanno attaccati alla poltrona. Qualche movimento c’è, ma vedremo. Più che di forze politiche ragionerei con le persone. Libera vuole fare un progetto riformista in totale discontinuità con questo esecutivo fallimentare”.
Quindi non mi dice niente nemmeno sull’aggregazione socialista?
“Anche Libera ha al suo interno tanti esponenti di ispirazione socialista. L’aggregazione socialista ha un nome: Libera. Le altre sono sbiadite imitazioni”.
David Oddone
(La Serenissima)