San Marino. Intervista a Matteo Ciacci (Libera): “Nuovo ospedale? Fumo negli occhi per consulenze agli amici”

In questi giorni al centro del dibattito politico sammarinese c’è la sanità.

Settore finito negli ultimi anni sotto la lente, fra polemiche e richieste degli utenti di avere un servizio sempre più di qualità.

Appare evidente come le decisioni del Segretario alla Sanità Mariella Mularoni, appaiano in completa discontinuità rispetto al passato.

C’è chi parla apertamente di sconfessione del lavoro del predecessore, Ciavatta, che aveva voluto fortemente la Cot.

Ora con l’introduzione dell’infermiere di famiglia e il superamento della stessa Cot, si pensa immediatamente a nuove prove di maggioranza, con Libera che si candida a governare con la Dc al posto di Rete.

D’altra parte proprio l’infermiere di famiglia è un tasto sul quale Libera aveva battuto con forza. Così come la raccolta di firme per accantonare la Cot.

E la Dc pare avere accontentato il partito di opposizione.

Di questo abbiamo parlato direttamente col il Segretario di Libera, Matteo Ciacci, che in questi giorni è stato spesso ospite dei media.

Tuttavia la domanda principale resta una: sono o non sono prove di nuova maggioranza?

“Negli ultimi anni – risponde Ciacci – i cittadini sammarinesi hanno dovuto assistere, inermi, ad un incredibile crollo del ruolo della medicina di base sul nostro territorio e ad un decadimento dei servizi sanitari con un continuo rimpallo di responsabilità a dir poco imbarazzante.

Siamo molto soddisfatti che grazie all’impegno dei nostri concittadini che in massa hanno aderito alla nostra raccolta firme per chiudere la Centrale Operativa Territoriale, più di 4000 firme, si sia riusciti a far cambiare rotta nella gestione della medicina di base.

Sì perché serve, oggi più che mai, un punto di riferimento per il paziente con cui relazionarsi direttamente, potenziare la figura del medico ed infermiere di famiglia. Servono prestazioni sempre più individuali, domiciliari e legate al rapporto interpersonale e di conoscenza della persona.

E’ una priorità per la cittadinanza e spero che il nuovo progetto, la nuova visione, esposta nell’ultima commissione sanità si attui, la direzione è quella giusta, ma che non diventi solo lo spostamento del centralino ma la valorizzazione del rapporto umano. Gli aspetti politici non c’entrano in questa fase, valuteremo i risultati”.

Insisto. Qual è il giudizio del pre e post Ciavatta nella Sanità? È cambiato qualcosa con l’arrivo della Mularoni?

“Aspettiamo i fatti. Di annunci ne abbiamo visti tanti in questa legislatura, non solo nella sanità”.

Quali altre proposte si sente di fare per migliorare la situazione? Il nuovo ospedale è una priorità?

“Il nuovo ospedale è stato solo fumo negli occhi con soldi spesi in consulenze, incarichi e bandi per gli amici degli amici. Una vergogna. Si è partiti dal ‘contenitore’ senza sapere il “contenuto”. Noi puntiamo ad una medicina sul territorio, ad un domiciliare spinto: San Marino può diventare un fiore all’occhiello in questo senso come lo è stato anche in passato. Le altre priorità riguardano la riduzione delle liste d’attesa e la risoluzione delle problematiche strategiche del nostro sistema legate agli aspetti previdenziali per i medici, scarsa casistica, regole sulla libera professione, condizioni economiche e normative dei professionisti, rapporti con l’Italia”.

 

David Oddone

(La Serenissima)