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Appena comincia a parlare, è come un fiume in piena. Ha un obiettivo importantissimo e irrinunciabile: trovare donatori di midollo osseo. Patrizia Cavalli, presidente Aslem da quasi nove anni, con tutto il da fare che c’è per tenere in piedi un’associazione che si occupa della lotta contro le leucemie e le emopatie maligne, non perde mai di vista l’unico modo esistente in grado di contrastare patologie altrimenti incurabili: trapiantare il midollo osseo.
Signora Patrizia, perché è così importante e così difficile trovare donatori?
“Il trapianto di cellule staminali emopoietiche permette di curare molte malattie del midollo osseo, del sangue e del sistema immunitario altrimenti incurabili. È il caso delle leucemie, dei linfomi, dei mielomi, delle talassemie, dei disordini congeniti dell’età pediatrica, di alcune malattie autoimmuni e dei tumori solidi. Il problema vero è che le compatibilità sono una su 100 mila. Per questo, trovare donatori è la nostra mission numero 1: cerchiamo ragazzi dai 18 ai 35 anni per poterli inserire nel nostro Registro Donatori.”
L’Aslem aveva già un suo Registro Donatori, perché questa nuova campagna?
“È vero, l’Aslem è nata nel 1977 e aveva già redatto un suo Registro. Nonostante avessimo ben 864 donatori iscritti, in terza posizione mondiale dopo la Germania; con tre donatori effettivi, cioè che hanno salvato tre vite umane, a un certo punto siamo stati chiusi.”
Cioè? Ci può raccontare meglio?
“Semplicemente ci hanno oscurato, nel 2012, senza neanche avvertirci. Pare che ci fossero problematiche di tipo ospedaliero, anche se c’era una legge sulle donazioni e sulla formulazione del Registro, perfettamente valida e in vigore. Se ci avessero avvertito, ci saremmo accollati tutte le spese e gli interventi necessari. Invece ci siamo trovati di fronte al buio.”
Ma siete ripartiti. Come avete risolto il problema?
“Quando sono stata nominata presidente, ho pensato che non potevamo stare così, senza fare niente. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo valutato i possibili percorsi. Siamo riusciti a ripartire 4 anni fa, nonostante il Covid, grazie all’aiuto e al sostegno di un’associazione italiana simile alla nostra, l’ADMO, e grazie anche all’aiuto dei loro medici. Oggi abbiamo 480 ragazzi iscritti, tutti sammarinesi e tipizzati”.
Cosa significa “fare la tipizzazione” del donatore?
“Chi sceglie di donare il proprio midollo deve per prima cosa tipizzarsi. Si tratta di un semplice prelievo del sangue, o della saliva, che stabilisce il grado di compatibilità tra il donatore e i pazienti in attesa di un trapianto di midollo. Noi facciamo tipizzare a Modena i nostri donatori”
Ci sono dei costi per fare questo, soprattutto se si fa in Italia. Come reperite i fondi per sostenere le spese?
“Devo dire con grandissimo orgoglio che i cittadini sammarinesi stanno premiando il nostro impegno con incredibile generosità. Il tre per mille, con 1300 donatori, è una delle voci più importanti della nostra raccolta fondi. Se riusciamo a fare così tanto per i malati, è solo grazie al sostegno che ci danno i sammarinesi.”
Vogliamo dire qualcosa anche delle stelle di Natale e delle uova Aslem? Sembra che ci sia sempre una gara ai vostri banchetti.
“In effetti, le nostre campagne di Natale e quelle di Pasqua, anche grazie ai nostri volontari, riscuotono un successo incredibile. Altrettanto gradimento vediamo per le nostre bomboniere, che riusciamo a fare anche personalizzate, per battesimi, cresime, matrimoni, lauree, eccetera. In più, abbiamo sempre molte donazioni. L’interesse e la partecipazione dei nostri concittadini sono il più bel ringraziamento che ci arriva per il lavoro che svolgiamo”.
Chi avete tra i vostri sostenitori?
“In genere, i nostri donatori preferiscono rimanere anonimi. Ma posso citare la BSI, che continua a dimostraci tantissima generosità, oltre che condivisione dei nostri obiettivi. Nessun segnale, né riconoscimento da parte delle istituzioni.”
Quest’anno lancerete una nuova iniziativa, ce la può anticipare?
“Certamente. Si tratta di un concerto che stiamo programmando al Nuovo di Dogana per il 16 di novembre. Una data che coincide con il compleanno della nostra associazione. Si intitolerà «Musica per la vita» e proporrà brani musicali in omaggio a due grandi cantanti italiani: Zucchero e Gianna Nannini. Ovviamente, tutto il ricavato andrà a sostegno delle nostre iniziative”.
Quindi, oltre al Registro Donatori, quali altri interventi avete in cantiere?
“Stiamo ristrutturando l’intero reparto oncologico del nostro ospedale. Un intervento da 150 mila euro che escono dalle casse dell’Aslem. Abbiamo comprato anche un ecografo e degli infusori per gli ammalati che fanno la chemio terapia. Inoltre offriamo aiuti di varia natura, a volte anche economici, ai malati che ne hanno bisogno e a quelli che, di fronte alla malattia, si sentono sperduti, o incapaci di affrontare una prova che è sempre terribile. Specialmente quando si tratta di bambini”
Un capitolo importante è dedicato alla ricerca, oggi più che mai fondamentale. Ce ne vuole parlare?
“In questo ambito abbiamo attivato una proficua collaborazione con il professore Massimo Dominici, che tra i suo incarichi è anche direttore della Scuola di specializzazione di oncologia medica di Modena – Reggio Emilia. Con lui e i suoi collaboratori si sta sviluppando un progetto di terapia genica per alcuni tumori ancora incurabili, in particolare per alcuni tipi di tumori polmonari e sottotipi di leucemie. Come tutti sanno, la ricerca scientifica è cruciale per contrastare in modo sempre più efficace e sicuro la comparsa del cancro e per creare nuovi farmaci mirati a bersagli precisi.
Dopo 9 anni, il suo incarico sta per scadere: qual è il suo bilancio?
“Ci sono i numeri, tutti positivi, non solo quelli economici. Abbiamo un’ottantina di volontari che portano in piazza i nostri progetti e li tramutano in risorse economiche per l’Associazione. Abbiamo la sinergia con ADMO, che è assolutamente fondamentale per la concretizzazione del Registro Donatori e mantenere saldo il nostro obiettivo che, al di sopra di ogni cosa, sono i malati. Abbiamo i cittadini sammarinesi, che ci sono sempre accanto, in tutto e per tutto. Se riusciamo a fare così tanto, è proprio grazie a loro. Questa cosa mi prende il cuore: mi fa sentire oltremodo fiera di essere cittadina di questo Paese e presidente Aslem.”
Angela Venturini