Durante l’assemblea dei soci di Banca di San Marino lo scorso 12 gennaio si è registrata più di qualche turbolenza. Non tutto infatti è filato liscio come l’olio. Il perché è presto detto: il Consiglio dell’Ente Cassa Faetano non avrebbe dato diligente seguito alle proposte della base.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Guidi.
Vi siete dichiarati soddisfatti a metà, perché?
“Perché il cda dell’Ente Cassa Faetano non è più rappresentativo, esso è uscito sconfitto da diverse assemblee a partire da quella in cui è stato votato il diniego preventivo alla fusione con Carisp. Così c’è stato un incontro con i soci dove il cda dell’Ente ha ricevuto una proposta ben precisa per rilanciare la Banca con un piano industriale volto a valorizzarne le risorse umane, prevedendo un loro coinvolgimento maggiormente rispettoso nella gestione. Perciò è stato un fulmine a cielo sereno scoprire il sabato mattina che c’era un candidato diverso da quello da noi proposto, Joseph Guidi, che per i valori che rappresenta (è un dipendente della banca, una figura di grande spessore che sa trasmettere alla clientela fiducia e certezza) faceva parte integrante del piano di rilancio ed avrebbe agito all’unisono con l’altro nominativo da noi proposto, il neopresidente e stimato professionista Marcello Malpeli”.
Conosce Ivan Simetovic?
“Non lo conosco e non so chi sia tanto che non posso né lodarne i meriti né disprezzarne l’attività. Dico solo che chi lo ha eletto non aveva la rappresentatività per poterlo fare. Il cda dell’Ente che lo ha eletto non aveva più il 90% che ha sulla carta ma rappresentava soltanto se stesso, ovvero 9 membri. Sarà importante capire da dove arriva il suo nominativo visto che non fa parte del progetto sostenuto dal comitato no fusione, da Ada e da Amo Bsm”.
Ha parlato di un progetto, può illustrarcelo brevemente?
“Come ho detto puntiamo sul rilancio della Banca attraverso un piano industriale che dovrà essere portato avanti dalla nuova dirigenza di Bsm, si aprirà un corso più democratico dove far tesoro anche degli errori fatti con costi superflui e senza risultati. Tutto questo dovrà portare la banca a dialogare anche con gli altri istituti sani del sistema sammarinese dove io ritengo ci siano soltanto tre banche sane”.
A proposito di dirigenza, qual è lo stato dell’arte della trattativa con il dott. Lombardi?
“Sono stato informato che ci sono tutte le condizioni per una risoluzione del contratto che non scontenti nessuna delle parti. Non ci sarà mi auguro alcuna vertenza. Successivamente la Banca avrà bisogno di un direttore che possa, contando sulle sue capacità tecniche, lavorare in armonia con il presidente Malpeli”.
Allarghiamo il campo ad Abs, cosa c’è sul tavolo?
“Mi risulta esserci un progetto di gestione di sistema degli Npl dove certamente Bsm sarà uno dei protagonisti. Sono fiducioso che grazie anche alla collaborazione con la nuova dirigenza di Banca Centrale proprio da tale progetto potrà partire un nuovo impulso alla ripresa dell’economia di San Marino”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)