San Marino. INTERVISTA A TUTTO TONDO AL CONSIGLIERE INDIPENDENTE GIOVANNA CECCHETTI “Democrazia ai minimi termini”. Articolo completo

La visita del Ministro degli Esteri russo ha toccato corde sensibili nel- la sfera della politica. Ne abbiamo parlato con il Consigliere Indipendente Giovanna Cecchetti.

Consigliere Cecchetti, parliamo di politica estera.
“La nostra Repubblica ha una millenaria tradizione di neutralità, nel solco di questa tradizione è importante intrattenere rapporti diplomatici con altri Stati e fra questi la Russia. Ma la forma in politica estera conta. Per ‘maneggiare’ la diplomazia occorre essere dotati di una certa raffinatezza, altrimenti si rischia di infilarsi in un ginepraio. Dunque la domanda sorge spontanea: chi non riesce a dialogare con le opposizioni e non è stato in grado in tutti questi mesi di trovare una soluzione al caso targhe, potrà essere all’altezza di portare avanti, senza rischiare di combinare guai, rapporti di questa portata? Sul memorandum che è stato firmato come al solito è mancata la trasparenza (le opposizioni a tutt’oggi non conoscono il contenuto) e qui è ovvio che non ci si può limitare sempre a far passare tutto come se fosse un gioco. Perché vi siano vantaggi reciproci occorre che vi sia una reciprocità che forse in questo caso non c’è. Questo incontro ad alto livello è utile affinché la Russia possa finanziare San Marino? A quali condizioni? E qui ovviamente torna la domanda se si è in grado di muoversi in un contesto internazionale con equilibri geopolitici che si fanno ogni giorno più complessi”.

Per Lei il quadro politico interno oggi è meno complesso?

“Tutt’altro, la mancanza di dialogo è un leitmotiv; governo e maggioranza si stanno avvitando in una crisi che è sotto gli occhi di tutti. Le modalità con le quali si è ricominciato a intavolare il discorso della riforma pensionistica la dicono lunga sull’incapacità di portare avanti il confronto. La democrazia così è davvero ai minimi termini: un tema cruciale è stato abbandonato per mesi e mesi e poi ci si è risvegliati dal letargo pretendendo di imporre la propria soluzione. Guarda caso la ricetta del governo è fatta solo di sacrifici e di tagli con il rischio che essi si rivelino vani, visto che non è dato sapere lo stato di salute delle nostre banche all’interno delle quali sono depositati anche i fondi pensione”.

Le banche rappresentano un altro argomento delicato e un chiodo sul quale Lei è tornata a battere spesso. Non si sa proprio nulla rispetto al loro reale stato di salute?

“Le informazioni non sono certamente condivise, ora sappiamo che nei prossimi giorni dovrebbe essere convocata la commissione finanze. In quella cornice si tornerà a parlare, mi auguro con più cognizionedi causa, del progetto di legge sulle subordinate di Asset Banca, così come ci si augura un riferimento del Segretario di Stato per le Finanze, Guidi, su Banca Cis. Riferimento ovviamente molto atteso, visto quel che sta capitando ai correntisti di quella banca costretti per il terzo mese consecutivo ad affrontare le spese del quotidiano senza la possibilità di accedere ai propri conti”.

Sui diritti degli ex correntisti di Asset Banca Lei si è battuta molto in Commissione ed in aula Consiliare.

“E’ il minimo da fare per chi come la sottoscritta rappresenta e vuole rappresentare i cittadini, affinché i loro diritti non siano calpestati. Su Asset Banca è stato compiuto un sopruso, che evidentemente non ha riguardato soltanto gli azionisti, ma ha colpito duramente soprattutto i correntisti che avevano riposto la propria fiduca nell’Istituto. Il Tribunale ha poi fatto emergere come quella fiducia non sia dì fatto mai stata tradita visto che l’istituto sarebbe stato perfettamente in grado di far fronte ai propri impegni, se gli allora vertici di Banca Centrale di San Marino non fossero intervenuti portando avanti un piano mirato a colpire la banca in nome e per conto di interessi esterni al Paese. Tutto ciò è stato puntualmente rivelato dalle ordinanze del giudice Morsiani e soprattutto dalle sentenze del giudice Pasini che hanno dato ragione ad Asset Banca rimarcando come l’istituto non andasse né commissariato, né tantomeno chiuso. Inoltre è inquietante, alla luce delle sentenze, e non va dimenticato che anche di recente il Tribunale si è espresso respingendo la richiesta di sospensiva di Bcsm, che si vada avanti con intenti che sembrerebbero ancora una volta punitivi nei confronti degli ex vertici. Mi riferisco in particolare all’emendamento della maggioranza sulle obbligazioni subordinate che introduce un principio pericolosissimo, perché si vorrebbero trattare in maniera diversa i vari possessori dei titoli obbligazionari. Sfugge completamente la logica che sta alla base del livore che c’è e va avanti”

Consigliere Cecchetti Lei pensa che dopo il referendum si profileranno scenari diversi?
“Io credo, purtroppo, che non cambierà nulla, in quanto il governo e la sua maggioranza non hanno raggiunto nessun risultato concreto ed importante. Mi verrebbe da dire che l’unico risultato ottenuto è quello di aver raggiunto una comoda poltrona, che difenderanno no allo stremo, visti i risultati alle ultime elezioni, grazie ad una legge elettorale preparata ad hoc da qualche forza politica in particolare e che ha dato solo a loro, diciamo “soddisfazione politica e personale”.

E Lei come la pensa sul quesito referendario in merito alla Legge Elettorale?
“Non è un mistero che la sottoscritta avrebbe perseguito un’altra strada. Personalmente preferisco il proporzionale puro con un dispositivo antiribaltone, visto il fallimento registrato dalla legge elettorale del maggio 2007. Detto questo, è ovvio che l’attuale normativa abbia la necessità di essere rivisitata, modificata ed integrata e questa era l’occasione per sedersi tutti ad un tavolo e capire in profondità di quale legge abbia bisogno il Paese”.

David Oddone, La RepubblicaSM