Intervista ad Alessandro Mancini, Partito socialista.
L’argomento del momento è ovviamente il bilancio. Qual è il suo giudizio rispetto a quanto propongono maggioranza e governo?
“Il mio giudizio e quello del Partito socialista è pesantemente negativo. Quanto propone Celli è del tutto inadeguato circa quanto necessita San Marino. Stiamo vivendo una fase molto difficile e delicata. Nonostante questo come abbiamo già avuto modo di sottolineare non vengono liberate risorse per lo sviluppo e la crescita. La cosa peggiore è certamente l’aumento della pressione fiscale attraverso la reintroduzione di tasse come la patrimoniale e la tassa minima sulle imprese”.
Si poteva fare qualcosa di diverso?
“Certamente. Mi lasci dire che ciò che sta accadendo, quello che quotidianamente vedono i sammarinesi è né più, né meno che la fotografia di un governo senza idee e senza futuro”.
Qual è il suo stato d’animo circa l’attuale momento?
“Di insoddisfazione e grande delusione”.
Cosa farete in concreto per “raddrizzare” la situazione?
“Abbiamo elaborato una serie di emendamenti , venticinque, alla legge di bilancio, di cui tredici modificativi, sei interamente soppressivi e sei aggiuntivi. Dalla eliminazione della minimum tax e della imposta patrimoniale, al ritorno della Smac quale strumento incentivante, alle linee di indirizzo per la modifica dello statuto di banca centrale, a specifici emendamenti che introducono le deliberazione del Consiglio con maggioranza qualificata in caso di accensione di finanziamenti, a nuove regole per snellire le procedure di pagamento dell’amministrazione, ma anche particolare attenzione ad iniziative sulla sicurezza stradale ed infine emendamenti relativi al contenimento dei costi del personale pubblico allargato”.
Ci sono i presupposti per mettersi al tavolo con la maggioranza?
“Solo a condizione che vi sia una assunzione di responsabilità da parte di chi ha portato il Paese al disastro”.
Ennesima richiesta neanche troppo velata a Celli di farsi da parte.