Intervista ad un cittadino sammarinese-
1-Se dovesse descrivere la Repubblica di San Marino in poche parole come la definirebbe?
Direi che la Repubblica di San Marino è come uno splendido vaso di cristallo che purtroppo per la nostra incuranza si è incrinato perdendo il suo valore, ma non la sua bellezza!
2-C’è distinzione fra un sammarinese nativo è un sammarinese acquisito?-
Le rispondo con un aneddoto. Alla domanda fatta ad un emigrato sammarinese negli anni ‘50 a New York quale sarebbe stato un suo eventuale ultimo desiderio, dopo un breve attimo di riflessione , la sua risposta fu:” Poter stare al tramonto di una sera d’estate , anche per poco tempo, seduto sul muretto dello Stradone, davanti la Porta del Paese, e poter fare quattro chiacchiere con gli amici di sempre” . Un sammarinese non originario, forse non avrebbe potuto esprimere questo desiderio che rispecchia quanto sia forte l’attaccamento alle proprie radici. Per rispondere in modo diretto alla domanda , non vedo alcuna distinzione. Chi ha scelto ed assunto la cittadinanza sammarinese sicuramente ama San Marino come coloro che ci sono nati sapendosi integrare in toto alla sua realtà, pur non perdendo l’amore per la patria di origine.
3-Quali i motivi per sentirsi sammarinese ?
Anche se coabitiamo nello stesso “condominio” che è poi il territorio Italiano, anche se abbiamo la stessa lingua e condividiamo da sempre la stessa moneta e usufruiamo di tante loro strutture , che noi o per motivi logistici o economici non ci possiamo permettere, resta il fatto che la nostra Repubblica ha un suo Inno Nazionale, una sua bandiera , una sua storia, sue tradizioni ,una sua identità e soprattutto sue Istituzioni che nulla hanno a ché vedere con quelle di altri Stati in particola l’Italia. Per tutto questo ci sentiamo totalmente ed inequivocabilmente sammarinesi e orgogliosi di essere cittadini della più antica Repubblica del Mondo, anche se poi abbiamo rapporti di amicizia stima e collaborazione con il “paese“ in cui siamo inseriti geograficamente.
5-Il Governo ha in questi ultimi giorni ha deciso di accogliere a San Marino un certo numero di migranti. Cosa ne pensa?
Credo di pensarla come la stragrande maggioranza dei cittadini sammarinesi. Storicamente San Marino ha da sempre aperto i propri confini a tutti coloro che ne avessero avuto bisogno e fatta richiesta, per cui credo che abbiamo il dovere di accogliere una o due famiglie, e per famiglia intendo marito e moglie ed eventuali figli ,e non singoli individui , che dimostrino di fuggire effettivamente da paesi in guerra. Dare un lavoro ad un suo componente con cui ripagarsi in parte l’ospitalità, lavoro che non prevarichi però le aspettative dei sammarinesi, garantirgli la possibilità di praticare la propria religione, le proprie usanze e tradizioni ma nel rispetto della nostra cultura senza contrapposizioni. Queste secondo me le regole per un’accoglienza condivisa ed accettabile. Per entrare nello specifico dei numeri, non scordiamo che abbiamo un territorio di soli 61 kq con una densità di 550 abitanti, dato che ci colloca ai vertici della specifica graduatoria mondiale.
6-Quale cura proporrebbe per far uscire San Marino dalla crisi in alcuni settori in cui versa?
Non tocca certo a me proporre soluzioni per far uscire la Repubblica dal tunnel in cui si trova, anche perché non mi sento di averne le competenze e non spetta certo ai singoli cittadini, le cui proposte, i loro consigli non sono mai accettati né presi in considerazione. I politici si sono proposti a ciò ed é la politica di oggi che deve poter far vedere finalmente la luce in fondo a quel tunnel in cui ci troviamo per la politica di ieri. Ed è proprio la politica che deve trovare le soluzioni, se vogliamo che la Repubblica riprenda il suo naturale cammino .
7- Cosa si augura da sammarinese per il futuro della Repubblica.?
Mi auguro che anche la politica si adoperi ad un futuro migliore per la Repubblica. Mi auguro che cessino le faide politiche e la ricerca di vendette al cambio di ogni legislatura. Mi auguro una classe politica nuova, professionale, preparata e con tanto amore verso il paese e che abbia un bagaglio culturale che spesso è mancato. Mi auguro un futuro per i nostri giovani dove trovare lavori appaganti moralmente ed economicamente e che non siano costretti ad emigrare come i nostri nonni negli anni del dopo guerra. Mi auguro che San Marino possa tornare ad essere ammirato per i suoi valori di Libertà, Indipendenza, Identità valori che in questi ultimi decenni si sono persi. Mi auguro, nel contempo, che l’economia, quella sana torni a “correre” e che nella pur loro necessità di riforme, alle nostre Istituzioni restino quei valori che ci siamo tramandati di padre in figlio attraverso i secoli . Infine, anche se è un’utopia, che molti sammarinesi che sono stati costretti a trasferirsi all’estero, possano tornare e trascorrere il loro pensionamento nella loro patria d’origine e poter così ricostruire la nostra grande famiglia che nel tempo si è disgregata.