Sulla vicenda che sfocerà nella vendita di oltre due miliardi di euro di crediti deteriorati di Delta (di cui oltre la metà in pancia a Cassa di Risparmio) generando una perdita secca per Cassa di quasi un miliardo sono intervenuti in tanti. Presto però dalle parole passeremo ai fatti. Ne abbiamo parlato con il Consigliere Iro Belluzzi
C’è un nesso tra la decisione di vendere il pacchetto Delta e l’introduzione della patrimoniale?
“La correggo come prima cosa sulla vendita perché semmai occorre parlare di svendita. Se c’è un nesso? Questo governo non ha fatto nulla a caso, tutte le scelte che sono state prese sono collegate e finalizzate a favorire gli interessi di qualcuno dove quel qualcuno non è certamente il Paese. Con il tempo i crediti di Delta sarebbero stati parzialmente recuperati e la creazione di un veicolo interno che se ne occupasse avrebbe rappresentato una importante opportunità lavorativa per i tanti disoccupati del comparto bancario oggi purtroppo fortemente in crisi, ed inoltre avrebbe generato nuova ricchezza per il Paese. Il governo che per mesi e mesi ha rilasciato interviste dichiarando la propria volontà di gestire internamente gli npl ad oggi in virtù degli ultimi accadimenti sembra che già da tempo si fosse impegnato per metterli all’asta. Di più con la trattativa che si chiuderà a fine aprile porteremo a casa una percentuale inferiore al 10%, così come è stato già affermato in una conferenza stampa di qualche giorno fa. Una cifra che si commenta da sé visto che realizzeremo come Paese una perdita di un miliardo. Questo è uno dei motivi per cui questo governo regalerà ai suoi cittadini la patrimoniale che porterà secondo i calcoli del Segretario Celli 18milioni nelle pubbliche casse. Molti altri poi a ben vedere ne serviranno per far fronte all’enorme perdita della svendita dei crediti Delta, oltre logicamente a tutte quelle azioni che il governo ha svolto nell’arco della sua attività che hanno creato grande nocumento all’economia della Repubblica, allora correremo ad indebitarci e inizierà una stagione tutta all’insegna di sacri ci e tagli. Noi dell’opposizione a quel punto potremo fare ben poco visto che gli ‘spingi bottone’ non mancano e che sempre arriveranno puntuali, non per ascoltare le audizioni e magari rendersi conto della gravità della situazione del Paese ma soltanto per dare man forte a chi da tempo sembra aver già deciso le sue sorti. Assurdo che siano in pochi a telecomandare i più”.
Però dalla maggioranza stanno cominciando a dire che quel miliardo non esiste.
“Certo che lo dicono perché alla fine i pensieri sono tutti uguali. Basti leggere i comunicati e le interviste fotocopia. Tutti dicono solo quel che è consentito dire e poi lo ripetono come un mantra. Non avevano detto la stessa cosa della relazione di Savorelli”?
Ma il miliardo c’è o non c’è?
“Secondo lei società come quelle che si sono presentate e di cui presto conosceremo i nomi si sarebbero mosse se non avessero fiutato un grande affare, se non avessero fiutato l’odore dei soldi? Pensa che gente così perderebbe tempo con San Marino se non pensasse di fare grossi guadagni”?
Secondo lei lo “sceriffo” Savorelli avrebbe visto di buon occhio anche questa operazione?
“Le operazioni che vengono portate avanti in questo momento sono identiche a quelle della stagione Savorelli e stanno conducendo il Paese verso un punto di non ritorno. A inizio legislatura sostenevamo che il sentore era quello di trovarsi di fronte ad una strategia tesa ad indebolire il Paese piuttosto che a farlo crescere, oggi purtroppo quel sentore è diventato realtà. Non sappiamo il perché Savorelli sia stato allontanato ma l’impressione è che ci guardi da lontano e che non si muova foglia che lui o chi per lui non voglia. Dopo che ha parlato dalle pagine del Corriere della Sera stranamente tutto si è mosso più veloce: da una parte in tema di indebitamento e dall’altra in tema di svendita di pacchetto Delta. Due questioni che cambieranno per sempre il volto della nostra San Marino e che avrebbero richiesto certamente maggior responsabilità da parte di tanti semplici spingi bottone che poi hanno bellamente dichiarato di sentirsi tranquilli perché in fondo non hanno deciso da soli”.
Si riferisce ancora al commissario Alessandro Izzo?
“Vicenda Izzo? Poco senso di responsabilità anche di chi si definisce nuovo o giovane”
“Mi riferisco purtroppo anche a lui che è arrivato alla ne dell’audizione durata l’intero giorno e solo per votare. Il lavoro è certo sacrosanto e se aveva da fare poteva evitare di arrivare all’ultimo per eseguire il comando che gli era stato dato. Dall’opposizione gli è stato chiesto per il rispetto della propria onestà intellettuale di astenersi dal voto. Una partita così delicata giocata con la sola forza dei numeri dà la misura della poca capacità di analisi e del poco senso di responsabilità anche di chi si definisce nuovo o giovane che in realtà risponde a schemi e partiti che con il nuovo non hanno nulla a che fare”.
La responsabilità di una scelta che peserà in maniera così incisiva su tutti i cittadini verrà fatta ricadere sui tecnici?
“Alla domanda sul perché non tornare indietro su Asset il Consigliere Izzo ha risposto che erano stati i tecnici a decidere e non la politica. Quindi ci troviamo di fronte ad una politica che assume le decisioni svolte dai tecnici, tranne quando qualche tecnico scrive o dice qualcosa che non risponde ai desiderata della maggioranza, allora a quel punto i tecnici vengono allontanati o rimossi e le loro relazioni cestinate. Sarà bene invece che il Paese faccia fin d’ora uno sforzo di memoria e che congeli nella mente i nominativi dei sette commissari che hanno votato al buio per la svendita di un patrimonio non soltanto di Cassa ma di tutti noi sammarinesi”.
La RepubblicaSM