Il suo impegno nella Juvenes Dogana dura da oltre quarant’anni; ora Luigi Zafferani ha deciso di mettere le sue competenze a servizio dell’intero calcio sammarinese. A livello societario ha iniziato a muovere i primi passi giovanissimo, a soli 14 anni, chiamato da Don Peppino a dare una mano all’allora segretario della Juvenes Maurizio Montironi. In quegli anni la società di Serravalle militava, a livello calcistico, anche nei campionati dilettantistici del circondario e lui seguiva la squadra come dirigente accompagnatore. Nel ‘77 è stato eletto per la prima volta nel direttivo societario; ha ricoperto la carica di segretario fino al 2006 (dal 1980 ha svolto anche l’incarico di tesoriere), per poi diventarne presidente dal 2007 al 2010 (nel frattempo, nel 2000, c’era stata la fusione con il gruppo sportivo Dogana). Un quadriennio, poi ha deciso di lasciare spazio ad altri, e allora ha ripreso i suoi vecchi incarichi. Non solo calcio, però. Dal ‘93 al ‘96 è stato consigliere della Federazione Ciclistica e dal ‘79 è iscritto al gruppo cronometristi, di cui è stato segretario dal ‘97 al 2000, per poi essere eletto presidente federale nel 2001, ricoprendo l’incarico per quattro mandati.
Con un tale curriculum alle spalle, provare ad entrare nel consiglio federale della FSGC è quasi la naturale conseguenza del suo percorso. Eppure Zafferani racconta che c’è stato un episodio ben preciso che ha fatto scattare la molla dentro di lui.
“Credo che Le società mi reputino una persona capace. Quando è stata istituita la Commissione di Controllo COVAC -racconta-, nella quale è previsto anche un rappresentante delle società, tutti i club hanno nominato me, senza nemmeno darmi la possibilità di parlare. Questo mi ha fatto capire che probabilmente, dopo 40 anni di servizio in una società, mi reputano una persona capace. Non nascondo, poi, che entrare in Federazione è anche un’ambizione che mi stimola dal punto di vista personale”.
Prima di passare a quella che è la sua visione della Federazione del futuro, Zafferani ci tiene a porgere un ringraziamento: “Un grazie sentito va a Giorgio Crescentini, che è riuscito a portare la Federazione a livelli che erano impensabili al momento della sua prima elezione. E’ riuscito a far crescere notevolmente il movimento sammarinese, mantenendo un equilibrio interno che solo un uomo come lui sarebbe stato in grado di fare. Ora siamo chiamati ad eleggere un nuovo presidente e, sia che si tratti di Tura o di Mazza, chi prenderà il suo posto avrà sicuramente un confronto pesante da reggere. L’augurio che è Giorgio possa rimanere nell’ambito sportivo e possa continuare ad elargire i suoi preziosi consigli”.
Nel raccontare come dovrà evolvere la Federazione, Zafferani tocca diversi punti.
“Prima di tutto -spiega- la Federazione deve avere come obiettivo principale lo sviluppo del calcio e per calcio intendo quello giocato. Per fare questo bisogna mettere società e associazioni nella condizione di poter dialogare, al fine di permettere questa crescita. La nostra realtà deve fare i conti con numeri limitati e tante problematiche; per permettere lo sviluppo del calcio io credo che si debba snellire alcune procedure, togliere alcuni paletti. Un esempio su tutti? Fino a poco tempo fa, per passare dal calcio a undici al futsal i giocatori dovevano stare farmi un anno. Questo andava contro lo sviluppo del calcio i principi della Federazione. San Marino è da sempre molto legato ai suoi Castelli, che naturalmente hanno esigenze diverse; ma bisogna diminuire quel campanilismo interno che ancora c’è, bisogna guardare al futuro perché solo così si può portare il maggior numero di ragazzi nelle nostre Nazionali”.
E collegato al discorso Nazionali c’è anche quello delle giovanili.
“Io vengo da una società nella quale il settore giovanile è da sempre stato il fiore all’occhiello -spiega Zafferani-; i giovani sono il futuro del nostro calcio e, quindi, delle nostre Nazionali. Purtroppo c’è un dato statistico poco confortante: a San Marino perdiamo il doppio dei ragazzi della media nazionale italiana. Un certo calo è normale, soprattutto considerato che ci sono 31 Federazioni che come la nostra fanno reclutamento; ma questa spiegazione non è sufficiente e dovremo rintracciarne i motivi”.
Infine una considerazione che prende spunto proprio dalla sua esperienza con i cronometristi.
“La nostra -spiega- è una Federazione di servizio all’interno del CONS, forniamo cioè la nostra collaborazione a tutte le Federazioni che necessitino di un cronometraggio. A mio avviso il nuovo consiglio della FSGC dovrà far sì che la Federazione sia al servizio delle società: magazzino, uffici, tutto deve essere organizzato così da agevolare i dirigenti societari, impossibilitati di svolgere alcune funzioni negli orari di lavoro. In quarant’anni all’interno di una società alcune difficoltà le ho riscontrate, ma si può migliorare”. La Tribuna Sammarinese