Un giornalista ha il dovere di fotografare la realtà e raccontarla. Non si pretende di avere la verità in tasca ma si prova a farla emergere dal racconto di tante verità che si ha il compito di andare a cercare. E’ la curiosità la base del sapere. Ne è venuta fuori una dura intervista rilasciata dal dott. Liano Marinelli che rispondendo alle domande di Repubblica.sm ha approfittato per mettere parecchi puntini sulle i.
Dott. Marinelli, da cardiologo, cosa pensa del dibattito sulle mascherine?
“Da medico le dico che non ho alcuna passione per i dibattiti inutili e per le chiacchiere da bar. Al momento sono convinto che indossarle in un luogo chiuso abbia un significato e che gli adulti non possano esimersi dal rispettare questa regola. Non sono del tutto sicuro di quanto mi proteggono ma nell’incertezza uso questi presidi soprattutto come forma di rispetto nei confronti dell’altro. La mascherina non si usa per proteggere se stessi ma gli altri. Poi devo dirle che un po’ di paura c’è perché si vedono tanti pazienti e abbiamo a che fare con una malattia sconosciuta”.
La mascherina va indossata anche quando si è all’aria aperta?
“La mascherina non va portata sempre, quando si è all’aperto ad esempio, rispettando il distanziamento, non è necessaria. Ai ciclisti che la indossano mentre fanno attività occorre dire di toglierla”.
Si parla di far tornare i bimbi sui banchi a settembre ma con la mascherina. Quale opinione ha su questo?
“Siamo alla fine di maggio, a settembre mancano tre mesi, credo che le indicazioni verranno riviste cento volte perché nel frattempo tante cose cambieranno. Può anche essere che per allora nessuno dovrà più portare le mascherine, mi auguro che non avvenga il contrario. In ogni caso ritengo che i bambini e i ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo non debbano portare le mascherine per motivi che hanno a che fare con il rapporto con l’altro e con la sfera psicologica. Per motivi prudenziali ritengo invece la debbano portare il personale docente e non docente e i genitori”.
Ci potrebbero essere oltre alle motivazioni psicologiche anche rischi dal punto di vista della salute? Per esempio un bimbo che avesse problemi cardiaci potrebbe portare la mascherina?
“Il bimbo che abbia problemi di cuore non può prendere il Covid-19 e va protetto due volte. Nel dubbio che la mascherina possa essere una protezione in più va sicuramente portata”.
A San Marino ci sono persone che stanno bene ma che sono imprigionate in casa da mesi e mesi perché ancora positive al tampone. E’ un problema solo sammarinese?
“So di questo problema che non è solo sammarinese, sono situazioni drammatiche però purtroppo non c’è nessuno che possa dire al momento a chi è positivo che può rompere il suo isolamento. Oggi io mi sento offeso da tante cose, oggi le persone serie a mio avviso sono quelle che sospendono il giudizio in attesa di studi su una malattia ancora sconosciuta, le persone non serie sono ahimè quelle che sanno già tutto”.
Suo figlio si trova in Cina, come stanno le cose in quel grande Paese?
“In Cina è ripartito tutto ma con regole molto molto più rigorose delle nostre, del resto si tratta di un Paese con una cultura profondamente diversa. Il dramma ora è che non c’è più lavoro”.
Olga Mattioli
Repubblica Sm